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Esclusiva

Febbraio 11 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Febbraio 15 2023
La serata cover è la più vista dal 1987

Nonostante le polemiche sulla classifica, la migliore serata cover degli ultimi anni: eccone il racconto in 10 step

10 – Serata cover, occhio al karaoke

I big del passato sono sempre una certezza di ascolti e, con la direzione di Amadeus, questa volta il primato è decisivo. Infatti, secondo i dati forniti da Auditel, la quarta serata del Festival è stata seguita da più di 11 milioni di spettatori, con uno share del 66,5 per cento. Il più alto dal 1987, cioè l’anno dell’arrivo di Auditel.

Scherza in merito il direttore artistico Amadeus durante la conferenza stampa dell’11 febbraio: «mi avete detto in tutti questi giorni che era il festival più seguito dal 1995 e io mi chiedo “cosa c’era nel ’95?”: c’era Morandi. Ora mi dite che è il più alto dal 1987 e sapete una cosa? C’era sempre Morandi. Quindi ormai mi sono dato la mia risposta: il merito è tutto suo”.

Una serata cover eccezionale quella che ci ha regalato la quarta serata di Sanremo. Canzoni di altissimo livello, perle preziosissime della canzone italiana con 56 artisti che hanno solcato in una sola sera il palco dell’Ariston.

Un grande errore in cui sono incorsi anche alcuni dei più grandi di questa 73a edizione del festival è stato l’effetto karaoke. C’è chi ha probabilmente peccato d’ingenuità nella scelta nel brano, come i Coma_cose che hanno cantato Sarà perchè ti amo, senza un particolare ri-arrangiamento del brano, o ancora Colapesce Dimartino che sono caduti nella trappola Karaoke con Azzurro di Adriano Celentano.

Un secondo facile errore della serata cover è quello di essere sovrastati dal cantante scelto per il duetto, come è capitato a Leo Gassman che scompare dietro l’enorme ombra di Edoardo Bennato, inarrivabile. Al contrario, regge il confronto Gianmaria con Manuel Agnelli, dove era facile cadere nel paragone con l’eccitante serata cover con i Maneskin nel 2021. Eppure, la loro esibizione di Quello che non c’è degli Afterhouse, ha saputo mostrare il meglio di entrambi i cantanti.

9 – Eros dimentica il testo di “Un’emozione per sempre”

Un medley esplosivo delle canzoni di Eros Ramazzotti quello in cui il cantante Ultimo si è cimentato per la serata della cover. Attesissimo Eros, tanto che i fan fuori dal teatro Globo bloccavano compattamente la strada. Anche sul palco dell’Ariston l’ingresso di Ramazzotti è stato accolto da un ruggito di applausi.

Durante l’esibizione di Un’emozione per sempre, però, si è interrotto, inciampando nel testo per poi esordire: «sai che non me la ricordo?».

Eros dimentica il testo della sua stessa canzone, ma per fortuna c’è Ultimo a ricordargli le parole. Una coppia esplosiva che conquista la simpatia del pubblico con i loro acuti e armonie vocali: che duo!

8 – La classifica premia Mengoni…

… ma fischia il resto delle posizioni. Il quintetto vincente della serata cover vede Ultimo al secondo posto con il suo medley con Eros Ramazzotti, Lazza al terzo con La fine insieme ad Emma Marrone, solo al quarto posto Giorgia ed Elisa con Luce e Di sole d’azzurro, per concludere con Mr Rain e Fasma con C’è qualcosa di grande tra di noi.

Premio incompresi ad Elodie, Mara Sattei, Levante, Shari e i Colla Zio che con le loro incredibili performance meritavano un giudizio più clemente, ma il televoto ha parlato e contribuito all’ulteriore distacco di Marco Mengoni sulla classifica generale.

La serata cover è la più vista dal 1987
Quarta serata di Sanremo – classifica

Pochi, infatti, gli effetti sulla classifica generale che fa solo scendere e salire qualche concorrente senza particolari picchi.

8 – I Cugini di Campagna e Paolo Vallesi

Non classificabili I Cugini di Campagna. Per quanto Anima Mia resti una canzone eterna, annoia trovare sempre lo stesso repertorio. Bravo Paolo Vallesi, ma l’esibizione si trasforma in una performance a due, invece che a cinque, dal momento che l’unico a cantare era Nick Luciani, mentre gli altri fingono anche di suonare.

Ripetitiva, poco emozionante, non regge il confronto con il livello della serata. Una bocciatura grave per i big dei big del festival.

6 – Il ricordo del massacro delle Foibe

In onore del Giorno del ricordo, Amadeus legge un brano del libro di Gigliola Alvisi La bambina con la valigia, dedicato alla storia di Egea Haffner, «una delle testimonianze più autentiche della tragedia vissuta da migliaia di italiani di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia nel Dopoguerra».

Sullo sfondo, la foto in bianco e nero della piccola Egea, con la scritta “Esule giuliana 30001”, diventata il simbolo della tragedia giuliano-dalmata: «Per il valore della memoria e della verità, perché essa non si conquista demolendo ma ricordando sempre».

5 – Salmo regala un nuovo microfono ad Amadeus

«Ama io ho un regalo per te!»

Criticato anche da Rosario Fiorello durante la prima serata, Salmo si era buttato nella piscina della nave da crociera con tutto il microfono: «Ha rotto un microfono da 2500 euro» dice Fiorello, «questo è del cinese», scherza Salmo.

Il rapper si esibisce insieme alla concorrente Shari, con cui aveva già collaborato più volte con canzoni come L’angelo caduto e Follia. Ciò che ha stupito particolarmente dell’esibizione non è tanto la bravura canora di Shari che era già emersa durante il corso della gara, quanto la performance spettacolare di un Salmo più rock di sempre. Il rapper, spesso di una vocalità più ritmata e amante del finto parlato, si è cimentato in Hai scelto il diavolo in me di Zucchero raggiungendo vette sonore mai viste: impressionante e inatteso.

4 – Chiara Francini diva della quarta serata

Diva e donna sì, teatrale, passionale, seducente: viva la Francini! La sua ironia e autoironia sono una continua sorpresa. Lei, grande attrice di teatro e cinema, in una serata sola fa sorridere, ridere, cantare e anche emozionare.

Nel suo monologo, infatti, la Francini porta se stessa, ma con lei anche le insicurezze di tutte le donne che sentono il peso della società che le impone di diventare, e anche al più presto, delle madri.

Ci racconta quando la sua prima amica del gruppo rimane incinta: «te non sai mai come risponde’» dice con quel suo inconfondibile accento toscano. «Ti senti un buco in mezzo agli organi vitali e mentre accade tutto questo devi solo festeggiare e non c’è posto per la tua solitudine, devi essere felice. Proprio come l’albero di Natale che tengo in casa acceso tutto l’anno. Anche  a luglio, fuori tempo massimo, una festa continua senza natività».

Se in queste sere si è criticata la scrittura dei testi e la poca capacità comunicativa di qualcuna delle altre co-conduttrici, l’esperienza scenica della Francini e la sua penna portano sul palcoscenico un vero testo teatrale, con oggetti scenici, pause, luci, musica.

Chiara Francini riporta anche questa sera un tema che ormai è chiaro essere centrale per tutto il festival: la fretta imposta dalla società. «Se non mi sbrigavo forse un figlio non l’avrei mai avuto, e poi chissà…il corpo magari ti tradisce e pensi di aver aspettato troppo, ti senti una fallita».

«Io da qualche parte mi sento una donna di merda perché non so cucinare, non mi sono mai sposata e non ho mai avuto figli. E sento questo voce dentro di me che dice che sono sbagliata e forse in fondo le do ragione».

«In mezzo a questo bisogno di arrivare, a questa vita, io forse non so dove metterti. Io volevo solo essere brava, preparata, che tu fossi fiero di me anche se tu ancora non ci sei. Forse perché ci sei sempre stato». Queste le parole che recita parlando a quel figlio che non ha ancora mai avuto.

3 – L’attesissimo ritorno del maestro Beppe Vessicchio

Non c’è festival di Sanremo senza il grande Beppe Vessicchio. Un’assenza dura, che aveva fatto storcere il naso a moltissimi telespettatori. Talmente desiderato da essere anche uno dei bonus più alti del fanta Sanremo: ben 25 punti.

Gianluca Grignani e Arisa si esibiscono in una spettacolare Destinazione Paradiso; toccante, energica, appassionante e d’effetto: Vessicchio è solo la ciliegina sulla torta che dirige persino il pubblico nel battere le mani.

«Abbiamo fatto un casino» scherza Arisa per le troppe libertà che si prendono sul palco dell’Ariston, ma l’euforia è contagiosa e le imprecisioni sincere e naturali: bonus simpatia.

È già diventata un meme la scena di Arisa che volge il microfono al direttore Stefano Coletta e lui, inespressivo, scuote leggermente la testa.

2 – Giorgia ed Elisa regine incomprese

Con la voce sono in un’altra categoria, eppure la classifica le penalizza al quarto posto. Impareggiabili, irraggiungibili, Elisa e Giorgia che si sono esibite in un duetto, che Zeta ritiene il migliore, sulle loro canzoni del Sanremo 2001: Luce, vincitrice del festival, e Di sole d’azzurro, al secondo posto.

Un’intesa indissolubile, due voci eterne e due classici della canzone italiana. Le aspettative erano già, ovviamente, alte, ma l’emozione scaturita da questa esibizione supera ogni pronostico: Elisa e Giorgia sono senza dubbio le regine della serata cover, dee eterne dell’olimpo della musica italiana.

1 – Premio città di Sanremo alla Carriera di Peppino di Capri

Ha partecipato 15 volte al festival, vincendone ben due, innumerevoli successi lui, Peppino di Capri, premio alla carriera di questo festival di Sanremo 2023. Emoziona tutti con il suo Champagne accompagnato al piano insieme alla voce di Gianni Morandi e, ovviamente, del pubblico che non riesce a trattenersi.

“Io e te un grande amore e niente più”, come il testo della canzone che più è rimasta impressa nel cuore di Peppino di Capri, e come il rapporto, ormai indissolubile, tra lui e la sua Sanremo.

Dopo aver ricevuto il premio, il commento del cantante scatena l’ilarità dell’Ariston: «È da tempo che aspettavo questo momento ed è arrivato… meglio tardi che mai!»

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