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Esclusiva

Febbraio 11 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Febbraio 12 2023
Zelensky a Sanremo, Coletta (Rai) risponde a Fdi: «A confermare è stato Melnyk»

Toni accesi in sala stampa dove il discorso verte sulla presenza del presidente ucraino e sulle polemiche politiche portate sul palco da Fedez

«Non è assolutamente vero che è stato Zelensky a decidere il formato, ma Macron, me l’ha detto Zelensky». Questo il messaggio che il critico Vittorio Sgarbi avrebbe ricevuto dalla presidente Giorgia Meloni riguardo la scelta del presidente ucraino di far leggere una sua lettera durante l’ultima serata del festival. La questione Zelensky si accende nuovamente anche durante la conferenza stampa dell’11 febbraio, preparativa al gran finale di Sanremo.

Molte, moltissime le domande al direttore Rai Stefano Coletta: chi ha deciso la modalità in cui il presidente ucraino parteciperà? La questione Zelensky sembra non avere risposta. «Sono qui dal 29 gennaio, quando è iniziato un lungo colloquio quotidiano anche con Melnyk e Amadeus. Sin dalla prima conversazione è stato sempre ribadito che noi, qualsiasi fosse la forma, aspettavamo di sapere come avrebbe partecipato: presenza, video o altro. Il 2 febbraio l’ambasciatore mi ha comunicato che la scelta si stava orientando sull’invio di un testo. Non so altro».

Come è noto, le parole del presidente ucraino saranno espresse in una lettera presentata dall’ambasciatore dell’Ucraina in Italia, Yaroslav Melnyk, durante la finale della 73a edizione del festival di Sanremo, che sarà accompagnata dall’esibizione del gruppo musicale ucraino Anty Tila. «Grazie per averci dato la possibilità di essere sentiti da milioni di italiani e poter trasmettere le nostre emozioni e preoccupazioni vissute ogni giorno dai nostri concittadini. È un’opportunità eccezionale per ringraziare tutto il popolo italiano, per il sostegno che abbiamo ricevuto sin dal primo giorno della guerra. Ci auguriamo solo che il mondo superi l’orrore e le avversità una volta per tutte».

Il testo non concordato di Fedez a Sanremo

Durante il secondo appuntamento del festival, Fedez aveva fatto parlare di se con il suo freestyle fuori programma contro il viceministro Bignami, e ancora durante la serata delle cover con l’appello lanciato direttamente alla presidente del governo sulla cannabis: «Giorgia legalizzala».

«Come vi ho già spiegato, Fedez si era rifiutato di consegnare il testo della nuova performance della seconda sera, noi non abbiamo avuto in consegna nulla. Da parte degli altri performer abbiamo avuto tutto i testi, solo Fedez ha cambiato all’ultimo. Ad ogni modo io sono sempre chiaro nel non volere riferimenti politici durante le performance, motivo per cui il giorno dopo mi sono dissociato dalle sue azioni». Nulla di nuovo, dunque, ma la domanda è chiara: come è possibile che nessuno si sia insospettito quando Fedez non ha consegnato il testo della sua esibizione?

Non è la prima volta che il cantante fa e dice ciò che vuole sui grandi palchi, ricordiamo l’episodio del primo maggio 2022. I membri di Fratelli d’Italia s’indignano ed Elisabetta Gardini ha chiesto a gran voce le dimissioni dei membri Rai: «Non è possibile che nessuno sapesse niente. Chi sa si dimetta».

Arrabbiatissimo il direttore Coletta, che non ammette repliche: «Se io devo rispondere a tutto quello che improvvisamente fa un artista in diretta, lo ritengo non civile. Ciò che avviene in diretta non è controllabile. Ripeto che il cambio di testo di Fedez è avvenuto all’ultimo secondo quando già ero all’Ariston».

Sulla legalizzazione della cannabis viene interpellato anche Gianni Morandi: «Io porca miseria sta cannabis non l’ho mai provata, boh, la dovrò provare. Davanti casa mia a Bologna c’è una grandissima coltivazione di canapa. Dico a mia moglie: cos’è st’odore? Io non so rispondere a questa cosa qua. Se Fedez dice questo, sappiamo che chi la vuole usare lo fa. Tanto è facile da reperire, io ce l’ho davanti casa» conclude esplodendo in una risata.

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