Attenzione! Questo articolo è stato scritto più di un anno fa!
!
Esclusiva

Febbraio 11 2023
Un altrove nostalgico meravigliosamente “disordinato”

All’Antica Libreria Cascianelli di Roma, libri antichi invadono un’ex sartoria ecclesiastica del XIX secolo, mentre un passaggio segreto nasconde una camera delle meraviglie

Stampe antiche, cartoline sbiadite, vecchi cataloghi pubblicitari, fotografie, souvenir di viaggio, volumi illustrati e un avviso scritto a mano su un foglio di carta con su impresso il timbro della libreria: «Per favore, non dimenticare di dire “Ciao” e “Arrivederci”». Stupore: è questa la prima sensazione che si prova davanti alle vetrine dell’Antica Libreria Cascianelli di Largo Febo 15, a Roma, a due passi da piazza Navona e via dei Coronari. Una macchina del tempo in cui i libri dialogano con cimeli, provette, bussole, maschere africane, quadri antichi sui cavalletti, candelabri e vecchi stradari consumati dal tempo. Una wunderkammer, ovvero una camera delle meraviglie in grado di trasportare il visitatore verso un «altrove nostalgico percorso o immaginato» e «un modo per far comunicare tra loro le esperienze, le esplorazioni, le ricerche: come nelle case, nella vita reale» racconta Valentina La Rocca che, dal 2013, gestisce la libreria Cascianelli con Alfio Mazza e Alessandro Lancia.

Un altrove nostalgico meravigliosamente “disordinato”
Da sinistra: Alfio Mazza, Alessandro Lancia e Valentina La Rocca

«Non è una libreria della nostra famiglia, però noi abbiamo ripreso la fiaccola e abbiamo accompagnato il signor Claudio Cascianelli in questi ultimi dieci anni. Con Alfio e Alessandro cerchiamo di tenere in vita il posto, per il quartiere e anche per la storia di Roma». La libreria ha avuto tre generazioni di librai e ha una lunga storia che comincia agli inizi del ‘900 «di fronte a Sant’Ivo alla Sapienza, che era anche la sede dell’università all’epoca e dove c’erano tutti i librai che servivano gli studenti. Da lì, negli anni ’30 la libreria Cascianelli si è spostata a via Zanardelli, per poi atterrare a Largo Febo nel 1950. Da allora si resiste alacremente», spiega Valentina.

Anche l’attuale negozio di Largo Febo ha una sua storia precedente che inizia nel lontano 1837, quando i locali ospitavano una sartoria ecclesiastica. È proprio questa particolarità che rende la libreria Cascianelli un luogo davvero unico. I locali hanno mantenuto la stigliatura originale, così come il mobilio ottocentesco e la vetrina che affaccia sull’esterno, meravigliosamente “disordinata” e dotata di uno speciale meccanismo che le consente di arretrare scorrendo su apposite rotaie. Un congegno che in passato, quando ancora non esistevano le serrande, permetteva di chiudere gli sportelloni. Tutto funziona ancora perfettamente.

Ma c’è un’altra vetrina che rende la libreria Cascianelli un posto sospeso nel tempo. Basta un tocco e si trasforma in una porta segreta, attraverso la quale si accede ad alcune stanze sconosciute ai visitatori e a un salottino dalle pareti blu, in cui si sono intrattenuti Aristotele Onassis, Leonardo Sciascia, Greta Garbo, Piero Angela e Papa Giovanni XXIII che «fece cadere una pila di libri perché frugava dappertutto alla ricerca di testi religiosi» ricorda Valentina.

Un altrove nostalgico meravigliosamente “disordinato”

Qui sono state girate alcune scene del film La famiglia Ricordi di Mauro Bolognini e John Wick, con protagonista Keanu Reeves. Un passaggio segreto che ricorda la famosa Diagon Alley della saga di Harry Potter e che, ai tempi della sartoria ecclesiastica, forse serviva a separare il laboratorio in cui venivano realizzati i ricami dal negozio.

Sui banconi e sugli scaffali della libreria è possibile scorgere riviste illustrate e libri antichi, rari e difficili da trovare altrove. Ci sono testi dei primi del novecento e «un’invasione di bellissimi libri di viaggio inglesi pieni di cartine, risalenti al periodo compreso tra Settecento e Ottocento» racconta Valentina, mentre è intenta a metterne a posto alcuni. All’interno delle antiche teche in noce e ciliegio spiccano anche diversi volumi del Cinquecento, il De Re Medica, le prime edizioni di tanti testi di religione, scienza e arte. I libri arrivano essenzialmente da collezioni private: ogni raccolta rivela una storia o un punto di vista.

Spesso i testi lasciano gli scaffali della libreria per prendere posto su set teatrali e cinematografici: «Abbiamo affittato trenta metri lineari di testi per una serie tratta dal libro di Antonio Scurati, M. Il figlio del secolo, nonché chilometri di libri e decine di testi di legge per la realizzazione di una serie su Lidia Poët, la prima avvocatessa italiana. Spesso le case cinematografiche ricorrono ai nostri volumi e questa è una cosa che fa piacere», aggiunge sorridendo Valentina.

Nel 2017, la libreria Cascianelli ha ospitato anche la campagna dedicata alla linea sartoriale maschile Gucci Pre-fall. «Alessandro Michele [ex direttore creativo del brand] aveva individuato la libreria come un piccolo gioielletto romano confidenziale, un po’ nascosto» afferma Valentina. Da quel momento, la libreria è entrata a far parte dei Gucci Places. Inoltre, nel 2019 i libri della libreria Cascianelli sono stati anche i protagonisti di una sfilata di moda ai Musei Capitolini di Roma, per cui «ci hanno richiesto 400 libri antichi con cui accompagnare gli inviti alla sfilata» ricorda Valentina.  

Un altrove nostalgico meravigliosamente “disordinato”

In un momento complicato in cui tante botteghe e attività storiche stanno scomparendo a causa della crisi, la libreria Cascianelli, con grande impegno, prova a resistere. «Abbiamo realizzato un sito che è un bel involucro e con entusiasmo portiamo avanti il lavoro anche per il quartiere. Malgrado la commercializzazione, la standardizzazione dei posti che aprono attorno a noi, c’è ancora una piccola vita di quartiere che resiste. E poi anche per mantenere viva la storia della famiglia Cascianelli» conclude Valentina.

Leggi anche: «Qui ce vive un romano». Il marmoraro di via Margutta