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Esclusiva

Marzo 3 2023
Il governo dei codici

In Romania la corsa all’intelligenza artificiale investe l’esecutivo del premier Ciuca che presenta ION, la prima AI assunta come consigliere di stato

Il premier rumeno Nicolae Ciuca raggiunge la conferenza stampa come fosse un giorno qualunque, soliti giornalisti e solite domande. Di fronte al suo intero gabinetto, Ciuca coglie però l’occasione per presentare un nuovo membro del governo. Con l’accenno di un sorriso indica lo schermo al suo fianco: «Ecco ION, parliamo del primo consigliere governativo che utilizza l’intelligenza artificiale», ha dichiarato il premier.

ION, la nuova piattaforma creata dal governo rumeno, è in grado di utilizzare l’intelligenza artificiale per mettere in comunicazione cittadini e politici. Infatti il programma offre la possibilità di sottoporre idee e spunti che verranno poi recapitati sui tavoli dei ministri. Per Ciuca ION, il cui nome deriva dalla visione speculare di “noi/we”, sarebbe in grado di «catturare rapidamente e automaticamente l’opinione e i desideri» dei cittadini.

Secondo quanto riferito dall’amministrazione rumena, una volta ricevute le proposte, l’algoritmo di ION cataloga le segnalazioni, le distribuisce secondo l’argomento trattato per poi inviarle ai ministeri competenti. A supervisionare il processo Nicu Sebe, coordinatore della ricerca, e il ministro dell’istruzione Sebastian Burduja.

Ad allarmare gli esperti sono però i criteri che l’intelligenza artificiale userà per catalogare le opinioni dei cittadini e decidere quali di queste siano valide e concrete. Infatti, come ha spiegato al Guardian Kris Shrishak, ricercatrice tecnologica all’Irish Council for Civil Liberties, non è stata presentata alcuna spiegazione in merito al processo di selezione delle proposte da parte di ION. Il rischio sarebbe che i bias dei programmatori si possano riflettere sulla sequenza di codici, influenzando a loro volta il metodo di scelta e agendo in un terreno privo di regolamentazione. Secondo Carly Kind, direttrice dell’Istituto Ada Lovelace, organizzazione che monitora l’uso responsabile della tecnologia, «fallendo nello stabilire dei limiti, i politici stanno creando le condizioni per la corsa al ribasso di un’intelligenza artificiale irresponsabile».

«Ho la convinzione che l’uso dell’intelligenza artificiale non dovrebbe essere un’opzione, ma l’obbligo di produrre scelte informate migliori», ha dichiarato durante la conferenza il premier Ciuca. Un pensiero non sorprendente in Romania, che viene definita “la Silicon Valley” del vecchio continente. Infatti, in rapporto alla popolazione, il paese dispone del più grande numero di programmatori ed esperti di intelligenza artificiale. La maggior parte di questi si troverebbero nella città di Cluj Napoca, un conglomerato cittadino che conta più di 700 start up nel mondo informatico.