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Esclusiva

Aprile 2 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Aprile 13 2023
Tecniche di disinformazione per screditare il Prebunking di Google

Renovatio21 contro il gigante della tecnologia. Lo studio condotto dalle università di Cambridge e Bristol YouTube, Jigsaw e una filiale di Google

Tecniche di disinformazione per screditare il Prebunking di Google

Il sito Renovatio21 ha pubblicato il 21 febbraio un articolo dal titolo «Prebunking: Google pronta con i “vaccini” contro “disinformazione” e teorie del complotto.» Nel testo, l’autore attacca il nuovo metodo utilizzato da Google per combattere disinformazione e misinformazione, affermando che «non si tratta nemmeno di anticipare, e magari punire, crimini che non sono ancora avvenuti, e magari crimini del pensiero. Si tratta di prevenire la loro stessa esistenza, nella vertigine metafisica di impedire lo stesso insorgere del pensiero nel foro interiore dell’essere umano.»

La fonte citata dall’articolo di Renovatio21 è Associated Press. In realtà le dichiarazioni presenti nell’articolo di AP, sono state estrapolate e decontestualizzate, al punto tale da cambiare significato per il lettore: «L’articolo di AP sostiene che Google pubblicherà diversi brevi annunci video su tutte le principali piattaforme di social media che si concentreranno sulla «disinformazione» relativa a vaccini, COVID-19, immigrazione, cambiamenti climatici ed elezioni: in pratica, l’agenda setting del Nuovo Ordine Mondiale così come lo conosciamo da anni», scrive l’autore dell’articolo su Renovatio21. «Si tratterà, quindi, di una inoculazione mentale di massa», continua l’articolo.

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In realtà, l’attività di Prebunking, messa in atto da Google, è volta ad aiutare i lettori a distinguere la terminologia utilizzata, le tecniche e i messaggi – impliciti o espliciti – che, attraverso le fake news, vengono diffusi per creare confusione e scompiglio nell’opinione pubblica. «La nostra ricerca fornisce la prova necessaria del concetto che il principio dell’inoculazione psicologica può essere facilmente applicato a centinaia di milioni di utenti in tutto il mondo» dice il professor Sander van der Linden, che ha seguito l’esperimento. Sul sito dell’Università di Cambridge si legge che «Brevi animazioni che danno agli spettatori un assaggio delle tattiche alla base della disinformazione possono aiutare a rendere immuni le persone contro i contenuti dannosi sui social media quando vengono distribuiti nello spazio pubblicitario di YouTube». Si tratta di uno studio condotto in collaborazione con Google, che ha rilevato che la riproduzione di brevi video sulla manipolazione potrebbe aiutare a ridurre il problema della disinformazione in America. Hanno preso parte alla ricerca le università di Cambridge e Bristol, YouTube, Jigsaw e una filiale di Google, coinvolgendo circa trentamila partecipanti per «vedere se potevano persuadere gli utenti del Web a stare alla larga dai contenuti più nocivi del Web.»

 Come spiega la ricerca in seguito, questa strategia di prebunking permette, preparando gli utenti con brevi video, di prevenire la diffusione di disinformazione e misinformazione. L’esperimento, ha creato clip di 90 secondi progettate per far familiarizzare gli utenti con tecniche di manipolazione come il capro espiatorio e l’incoerenza deliberata. Il progetto si chiama Inoculation science: «dare alle persone una “micro-dose” di disinformazione in anticipo, aiuta a prevenire che ci cadano in futuro – un’idea basata su quella che gli psicologi sociali chiamano teoria dell’inoculazione.»

Ma, come si legge su Wired, anche se i risultati sono incoraggianti, Jon Roozenbeek, uno dei ricercatori che hanno guidato l’esperimento, sostiene che «il prebunking costituisce solo una parte della soluzione al problema della disinformazione, e dovrà essere accompagnato da sforzi trasversali anche in altre aree.»

Nell’articolo dell’Associated Press, citato da Renovatio21, si legge: «Queste tecniche includono la paura, il capro espiatorio, i falsi confronti, l’esagerazione e la mancanza di contesto. Che si tratti di COVID-19, sparatorie di massa, immigrazione, cambiamento climatico o elezioni, le affermazioni fuorvianti spesso si basano su uno o più di questi trucchi per sfruttare le emozioni e manipolare il pensiero critico.»

Il lavoro di Prebunking effettuato da Google consiste nella pubblicazione di brevi video che appariranno come pubblicità nelle principali piattaforme come Facebook, YouTube o TikTok, che conterranno messaggi di informazione riguardo alle tecniche utilizzate. Anche Sky News ha dedicato un articolo al Prebunking di Google in cui afferma che «L’azienda spera di poter aiutare a contenere informazioni imprecise che spesso creano paura, capri espiatori, falsi confronti ed esagerazioni.» Nell’articolo di Revovatio21 è evidente che vengono messe in atto tecniche di disinformazione e di manipolazione dell’opinione pubblica come la paura, l’esagerazione e la mancanza di contesto. L’articolo si conclude, infatti, con la frase «Nessun totalitarismo, nemmeno nei romanzi distopici, era arrivato a questo punto.»