Esclusiva

Maggio 11 2023
Un Punto Viola per fermare la paura

Luoghi sicuri e rifugi in tutta Italia contro la violenza di genere che si affidano a una preparazione psicologica e legale professionale

Un fischio, uno sguardo di troppo, un approccio molesto scambiato per complimento: per strada le donne non si sentono al sicuro e non è un luogo comune. L’associazione Donnexstrada ne ha fatto il suo punto di partenza per provare a fare la differenza. Le fondatrici Laura De Dilectis e Ilaria Saliva hanno dato vita a una realtà di riferimento a Roma – e adesso in espansione in tutta Italia –  che garantisce uno sportello psicologico e legale alle vittime di violenza o a chiunque si trovi in pericolo in luoghi pubblici. Parte integrante del progetto sono i Punti Viola, locali commerciali che si prestano a una formazione psicologica e legale per essere in grado di gestire il primo soccorso in caso di violenza di genere. Bar, ristoranti, farmacie e centri estetici, soprattutto quelli aperti fino a tarda notte, in cui «ogni persona vittima di soprusi di genere può chiedere aiuto e trovare rifugio sicuro in caso di pericolo», come descritto sui social da Donnexstrada.

Sono oltre cento gli esercizi commerciali già in formazione, che hanno quindi inoltrato in autonomia la candidatura come Punto Viola. Tredici solo a Roma e provincia, come visibile dalla mappa personalizzata sul sito dell’associazione.

«La nostra realtà conosceva già Donnexstrada», afferma a Zeta Giulia Flor Buraschi, ufficio stampa della Fondazione Cinema America e del Cinema Troisi. «Aspettavamo il momento di collaborare ed è arrivato con i Punti Viola, un progetto che permette agli spazi di socialità di avere persone con una formazione specifica per gestire situazioni di crisi», prosegue Flor Buraschi, soprattutto in uno spazio culturale come il Cinema Troisi a Trastevere pensato per accogliere un’utenza di giovani e non solo, da tutta la città, ventiquattrore su ventiquattro. Il Punto Viola «è un servizio che non si limita a essere solo un servizio, è un accorgimento per tutto il quartiere ed è fondamentale sapere di avere adesso una competenza in più per riconoscere modalità e situazioni di intervento».

La cura della comunità è una costante di tutti i Punti Viola: «Vogliamo essere un riferimento su tutti i fronti per il quartiere», afferma Lorena Ferrazza, Beauty Manager della Farmacia Procaccini di Casal Bruciato (Tiburtina, Roma).  «Ci sono state in passato, anche abbastanza recente, situazioni difficili e occasioni per “prestare soccorso”. Come farmacia improntata ai servizi, per esempio, abbiamo un banco etico e un centro estetico ed è successo che ci venissero a chiedere correttori per coprire i lividi o pomate per curare le ecchimosi. Questo ci ha spinto a contattare Donnexstrada per diventare un Punto Viola anche per non andare oltre le competenze della farmacia e gestire in futuro situazioni del genere» e a tale proposito è stato essenziale il corso di formazione offerto dall’associazione. Avvocati e avvocate, psicologi e psicologhe spiegano come e fino a che punto intervenire e quando chiamare le forze dell’ordine o cosa fare in caso di vittime minorenni o di lesioni. «Grazie al corso, per esempio, abbiamo scoperto che esiste un tipo di violenza al pari di quella fisica e psicologia, quella economica», prosegue Lorena Ferrazza, che costringe le donne a subire abusi per l’impossibilità di mantenersi al di fuori della relazione con il proprio abusatore.

In una farmacia – soprattutto in una di periferia in cui c’è la possibilità di entrare in contatto diretto e privato con farmacisti e impiegati – o in un locale del centro storico il principio dei Punti Viola non cambia. È per questo che anche Enrico e Daniele Addari, proprietari del Ciao Alimentari (Castel Sant’Angelo, Roma) hanno aderito all’iniziativa.

«Sono laureato in psicologia – afferma Enrico – e so che dal punto di vista psicologico non si ripetono mai abbastanza certi concetti, su come accogliere e prestare soccorso. Dal punto di vista legale però eravamo meno preparati e ci è stato spiegato tutto: come funzionano le denunce, dove indirizzarsi in base ai casi. Ci siamo sorpresi della portata e dell’organizzazione del progetto».

Ciao Alimentari è aperto da meno di un anno in uno dei quartieri più turistici di Roma, a ridosso del Vaticano, e in poche settimane è diventato un Punto Viola con l’idea per cui «sharing is caring, come si dice in inglese, ossia che solo partecipando in maniera attiva ci si può prendere davvero cura dell’altro». Con l’associazione Donnexstrada i fratelli Addari condividono la necessità dell’inclusione, soprattutto del genere maschile, spesso messo da parte nelle questioni femministe: «Parliamo spesso di queste tematiche e abbiamo la sensazione di sentirci esclusi da alcuni discorsi. Sono tematiche che possiamo capire ma per cambiarle è necessario farlo insieme, ridefinire anche il ruolo dell’uomo», afferma Enrico.

«Abbiamo festeggiato il fatto di essere diventati un Punto Viola perché per includere dobbiamo avvicinare le persone a noi e abbiamo voluto mandare un messaggio», prosegue Enrico riferendosi al post su Instagram con cui Donnexstrada e Ciao hanno comunicato la collaborazione. Messaggio che va al di là del quartiere e della zona urbana e diventa anche una speranza, quella di «vedere miliardi di Punti Viola sull’intera mappa, così che ogni persona in strada si senta al sicuro», protetta dalla comunità.

Leggi anche: Barbareschi mente: le fake news nella sua intervista