Esclusiva

Gennaio 22 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Gennaio 26 2024
Addio Rombo di Tuono, campione di correttezza

La commozione di Zoff: «Siamo stati amici veri». Il compagno di squadra Tomasini è scosso: «Venerdì ero a casa sua e stava bene».

È morto Gigi Riva, leggenda del calcio italiano. L’ex campione del Cagliari e della Nazionale italiana è scomparso a 79 anni all’ospedale Brotzu, dove era stato ricoverato ieri dopo il malore che lo aveva colpito sabato. Nel pomeriggio le condizioni non sembravano preoccupanti e un’ora prima della morte era stato diramato un bollettino medico rassicurante: «Il paziente è sereno e le sue condizioni generali sono stabili. Nei prossimi giorni si proseguirà con gli accertamenti clinici del caso». Poi, poco prima delle 20, la notizia: Gigi Riva è morto. 

Nato a Leggiuno, nel varesotto, il 7 novembre 1944, Riva iniziò la carriera al Legnano in serie C, per poi passare al Cagliari nell’estate del 1963. Con la maglia dei sardi avrebbe disputato quattordici stagioni consecutive, segnando 164 gol in 315 partite. Anni memorabili, culminati con lo storico scudetto del 1970. Lo straordinario goleador ha legato il suo nome anche alla Nazionale italiana, con cui vinse l’Europeo del 1968 e arrivò in finale ai Mondiali di Messico 1970. Con 35 gol in 42 presenze, è tuttora il miglior marcatore della storia azzurra. Dopo il ritiro, Riva è stato capo delegazione e team manager della Nazionale dal 1990 al 2013 e dal 2019 era presidente onorario del club rossoblù.

Addio Rombo di Tuono, campione di correttezza
Gigi Riva con la maglia del Cagliari.

Il mondo del calcio piange la scomparsa di Rombo di Tuono, come lo aveva soprannominato Gianni Brera per la forza del tiro e il coraggio che metteva in campo. Dino Zoff, amico e compagno di Riva in Nazionale, lo ricorda così: «Abbiamo fatto il militare insieme e poi tutta la strada calcistica, gli Europei e i Mondiali. Ai Campionati del mondo del 2002 lui era dirigente e io allenatore. Il rapporto era sempre franco, siamo stati amici veri». L’ex portiere aggiunge: «In campo era straordinario, corretto e robusto…mi ha fatto molti gol. Gigi è stato un esempio di correttezza e ha rappresentato la forza dell’atleta».

Non manca all’appello Beppe Tomasini grande amico e compagno di Riva, anche lui protagonista dello scudetto del ’70: «Sono rimasto sconvolto nell’apprendere la notizia della sua scomparsa. Venerdì ero a casa sua, stava bene, poi è successo il tracollo. Piango un grande amico e un grande uomo».

Commosso il ricordo di Giacomo, proprietario del ristorante Stella Marina di Montecristo di Cagliari, il preferito di Gigi, che aveva sempre un tavolo riservato: «Per me è stato come un padre – dice – uno di famiglia. Avevamo una grande stima e amicizia reciproca. Oggi la Sardegna e l’Italia subiscono una perdita enorme». Il locale aveva tra i suoi clienti più affezionati i compagni di squadra di Riva, quelli dello scudetto: «Ogni 12 aprile, per l’anniversario della vittoria, vengono tutti qui a festeggiare».

Il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, ha annunciato il lutto cittadino. Una decisione condivisa dalla Regione Sardegna: «Tutti gli edifici regionali dovranno esporre la bandiera a mezz’asta». Il Cagliari calcio sul sito ufficiale saluta il campione: «Era il più grande di tutti. Senza confronti o possibili paragoni. Il più forte attaccante italiano della storia. Uno dei più micidiali cannonieri che siano mai esistiti. Si chiamava Gigi Riva, anche conosciuto come Rombo di Tuono. Calciatore formidabile, sportivo integerrimo, portatore di valori e principi cristallini. Leggenda vera, mito senza tempo. Icona della Sardegna, la sua terra adottiva, cui era legato da amore viscerale. Un giorno triste per noi e per tutto il calcio mondiale. Ha portato il Cagliari lassù in alto a toccare le nuvole, dove nessuno era mai riuscito ad arrivare».

In una nota ufficiale, la Lega Serie A celebra Riva come «uno dei più grandi attaccanti della storia del calcio. Mancherà molto». La morte del campione ha anticipato di pochi minuti il fischio d’inizio della finale di Supercoppa Italiana fra Inter e Napoli, in Arabia Saudita. I tifosi allo stadio di Riad hanno fischiato il minuto di silenzio disposto al termine dell’intervallo, perché il rito non farebbe parte della loro cultura. Gigi, che per amore del Cagliari rifiutò i soldi della Juventus, al giorno d’oggi non avrebbe certo accettato quelli degli arabi.

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