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Esclusiva

Gennaio 8 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Gennaio 11 2022
Non è più il calcio dei nostri padri

Solo qualche anno fa pensare che Lorenzo Insigne, capitano di una squadra di Serie A potesse scegliere di cambiare aria per andare a giocare a Toronto sarebbe stato inimmaginabile.

 Invece tutto cambia e nelle ultime ore il numero 24 ha deciso di lasciare a giugno il nostro campionato. L’ha fatto per unirsi al Toronto Football Club, con un contratto da poco più di 15 milioni a stagione, bonus inclusi, che lo legherà per 5 anni alla sua prossima squadra

Il Nord America, calcisticamente parlando, è sempre stato visto dai grandi campioni europei come un luogo ameno, dove riposarsi e affrontare gli ultimi anni di carriera in un campionato meno impegnativo. Il tutto a cifre con cui in Europa era ed è ancora difficile confrontarsi. 

La “Mayflower” del calcio iniziò con giocatori come George Best e Franz Beckenbauer che decisero di concludere la carriera oltreoceano. In tempi più recenti è stata la volta di Henry, Lampard, Rooney, Gerrard e Pirlo che al crepuscolo della loro vita sportiva si sono accasati in altre realtà della Major League Soccer.

L’acquisto di Insigne si colloca in un momento diverso, sia per la MLS che per il calcio in Nord America. 

Il “Soccer”, come viene chiamato il calcio in America, negli ultimi anni ha ottenuto sempre maggior rilevanza nel mondo dello sport statunitense e canadese, anche grazie ad una nazionale che pullula di giovani talenti affermati in Europa, evento senza precedenti nella storia. Giocatori come Pulisic del Chelsea, David del Lille, McKennie della Juventus, Giovanni Reyna del Dortmund o Alphonso Davies del Bayern Monaco

Posizioni scalate anche negli indici di gradimento, che vedono il calcio al quarto posto negli USA, dietro ai più tradizionali baseball, football e basket, tra gli sport preferiti dagli americani. In particolare tra i giovani visto che l’età media dei suoi viewers è di 40 anni.

A giocare un ruolo favorevole a questa espansione è anche il Mondiale del 2026 assegnato a Stati Uniti, Canada e Messico. Negli USA si disputeranno 60 partite, le altre 20 saranno divise tra gli altri due paesi. Ci si può aspettare investimenti generosi, la riqualificazione degli impianti sportivi e un programma di avvicinamento alla manifestazione che darà molta centralità al movimento calcistico nordamericano. 

Insigne in questo nodo di questioni rappresenta uno dei migliori calciatori in Italia e uno dei migliori italiani a disposizione di Roberto Mancini. È un campione d’Europa, che la scorsa stagione ha toccato i 19 gol in Serie A con il Napoli: la sua carriera non è al crepuscolo. Il suo acquisto rappresenta la voglia di togliere l’odore geriatrico dal mondo calcistico nordamericano, mettendo sotto contratto un giocatore di livello come Insigne e sperando che questo faccia aumentare l’appeal del calcio in d’oltreoceano. 

Come Beckham aprì l’era della MLS come casa vacanza estiva dove si aspettava il pre-pensionamento, l’acquisto di Insigne, e si vedrà se sarà l’unico, potrebbe essere l’apertura di un’altra era: quella in cui il Nord America diventerà rilevante anche nel calcio.