Esclusiva

Maggio 10 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Maggio 13 2024
Un video fake generato con IA per confermare le accuse di Putin contro l’Occidente

Le immagini manipolate danno una visione falsa della Seconda guerra mondiale, attribuendo una collaborazione tra Stati Uniti e Ucraina contro Stalin.

«79 anni fa gli Stati Uniti e i nostri alleati ucraini unirono le forze per combattere i regimi oppressivi di Hitler e Stalin. Mentre Berlino è ora un alleato, la minaccia dall’Est persiste…». Queste le parole attribuite alla portavoce del presidente statunitense Joe Biden Karine Jean-Pierre in un video manipolato con intelligenza artificiale (IA). La clip, diventata presto virale su X, nasce con ogni probabilità dal gruppo Telegram filorusso Slavyangrad ed è stata ripostata da diversi account riconducibili alla propaganda del Cremlino in Europa.

Il video può sembrare vero, ma veicola una narrazione distorta della realtà storica. Unione Sovietica e Stati Uniti erano parte dello stesso schieramento quando l’8 maggio del 1945 gli Alleati accettarono la resa della Germania nazista. L’Ucraina, allora parte integrante dell’URSS, fu occupata dalle forze armate tedesche per gran parte della guerra e, benché ci fossero gruppi di resistenza, Kiev nel suo insieme non fu coinvolta come alleato degli Stati Uniti. È quindi impreciso presentare la collaborazione tra gli Usa e l’Ucraina durante la Seconda guerra mondiale in modo così netto come descritto nel video manipolato. La narrazione manipolata vuole distorcere la storia per scopi politici e propagandistici.

Gli analisti del network di IDMO hanno illustrato a Zeta Check che la manipolazione di immagini, video e audio è sempre più accessibile a un vasto pubblico, grazie alla diffusione di strumenti open source che consentono di alterare i contenuti originali. Anche piattaforme popolari come TikTok offrono plugin che facilitano l’alterazione delle voci e degli audio. Un segnale importante che denota la falsità del contenuto è che, in genere, per questo tipo di interventi è prevista la traduzione nel linguaggio dei segni. Nel video autentico è presente, mentre in quello manipolato è stata tagliata.

Nella sequenza originale, pubblicata su YouTube e trascritta sul sito ufficiale della Casa Bianca, il giornalista fa una domanda sulla situazione umanitaria a Gaza e sul rischio di diffusione di una carestia anche nel sud della Striscia. Nulla a che vedere con il video manipolato, in cui l’intervistatore chiede di condannare presunte manifestazioni di ideologie naziste nella società ucraina.

«Una delle dichiarazioni più idiote e folli che abbia mai sentito da molto tempo a questa parte», si legge in uno dei tanti commenti al video, fatto circolare su X dall’account di propaganda @Sprinterfactory. Il fake è stato ripreso anche da alcuni profili italiani con l’intento di screditare la Casa Bianca e l’Alleanza Atlantica.

I profili che hanno pubblicato il video accusano Usa e Nato di voler riscrivere la storia della Seconda Guerra Mondiale al fine di mostrare una vicinanza storica tra Stati Uniti e Ucraina. Non è un caso che il video sia stato creato proprio in prossimità delle celebrazioni del 9 maggio.

Ricorre infatti il 79° anniversario della vittoria sovietica sulla Germania nazista. Il Giorno della Vittoria è ogni anno un’occasione per il presidente Vladimir Putin di parlare alla nazione. Nel suo discorso, pronunciato al termine della parata militare sulla Piazza Rossa, il capo del Cremlino ha attaccato Ucraina e Occidente, colpevoli, a suo dire, di voler costruire una verità posticcia sulla guerra. «Oggi – ha dichiarato – vediamo come si cerca di cancellare la verità sulla guerra. Dà fastidio a chi è abituato a costruire una politica coloniale di menzogne e ipocrisia. Revanscismo, distorsione della storia, tentativo di assolvere gli eredi attuali dei nazisti: tutto questo fa parte della politica delle élite occidentali intente a infiammare nuovi conflitti regionali, le ostilità internazionali e interreligiose».

Il racconto e la ricostruzione storica del secolo scorso hanno ancora un valore profondo nella creazione di nuove narrazioni. Per questa ragione, gli organi di disinformazione si servono di strumenti di IA generativa e deep-fake per distorcere i fatti e alimentare una retorica secondo cui l’Occidente sta cercando di riscrivere la storia.