Quanto deciso dall’Alta Corte israeliana ha il tenore di una svolta storica. I giudici hanno stabilito all’unanimità che gli ebrei ultra-ortodossi – in ebraico Haredim – dovranno essere arruolati nell’esercito. Non solo: anche le yeshivah – ovvero gli istituti educativi ebraici in cui si studia la letteratura rabbinica – non riceveranno più finanziamenti governativi se i loro studenti si rifiuteranno di prestare il servizio militare. Si tratta di decisioni che, secondo gli analisti, avranno un impatto pesante sul Governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che nella sua coalizione di maggioranza vede come seconda forza proprio i partiti ultra-ortodossi.
Fino ad oggi, gli Haredim erano riusciti ad evitare di andare sul fronte di guerra, anche se il tema aveva cominciato a spaccare il Paese e a creare tensioni all’interno del Governo di Tel Aviv. L’esenzione degli ultra religiosi dalla leva – obbligatoria ogni tre anni per gli uomini e ogni due per le donne – era stata decisa con una legge emessa nel lontano 1948, anno di fondazione dello Stato di Israele. Era stato l’allora primo ministro Ben Gurion a stabilire che agli ultraortodossi fosse permesso di evitare il servizio militare per dedicare il proprio tempo allo studio dei testi sacri dell’ebraismo nelle scuole ebraiche.
In realtà, gli Haredim – termine che indica i giovani religiosi e significa “timorosi di Dio” – non sono del tutto esclusi dalla leva. Devono parteciparvi ma, diversamente dagli altri cittadini, possono evitarla per completare il percorso di studi nelle yeshivot, le istituzioni educative ebraiche. E, poiché la gran parte degli studenti termina gli studi dopo i 26 anni, finisce per evitare il servizio militare. Tra l’altro, gli Haredim godono pure di un ulteriore privilegio: possono decidere di non lavorare, visto che vivono con i sussidi statali. Dal 1948, la comunità degli ultraortodossi si è espansa: oggi – secondo le stime – rappresenta il 13% della popolazione israeliana, un totale di circa 1,2 milioni di persone. Di queste, coloro che hanno chiesto l’esenzione dalla leva – e che dopo la decisione dell’Alta Corte dovranno quindi arruolarsi – sono circa 66mila.
Le conseguenze per la tenuta del Governo Netanyahu rischiano di essere importanti, visto che la maggior parte degli ultraortodossi resta contraria alla decisione dell’Alta Corte israeliana. Nei mesi scorsi, il tema ha diviso il Paese e ha sollevato le proteste di chi si rifiuta di andare a combattere. L’ultima contestazione ha avuto luogo qualche giorno fa, il 20 giugno, lungo le strade di Tel Aviv e – in quell’occasione – erano state arrestate sei persone. Nonostante questo – dopo la strage del 7 ottobre – il portavoce delle forze di difesa israeliane Daniel Hagari aveva comunicato che 2000 Haredim avevano chiesto di essere arruolati per difendere il proprio Paese.
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