Esclusiva

Dicembre 11 2024
La “Mimosa”, l’invenzione golosa di Adelmo dal 1960

Ha il nome di un fiore e un sapore inconfondibile. La torta mimosa inventata da Adelmo a Rieti è fatta di semplicità e tradizione

Farina, latte, uova, panna e zucchero. Un pizzico di amore e poi non può mancare l’ingrediente segreto. Poche cose, sempre freschissime. La torta mimosa, l’autentica inventata da Adelmo Renzi, è la stessa di 64 anni fa. Una calotta fatta da pezzetti di pan di spagna, che ricordano la pianta a grappoli gialli profumati. 

«La semplicità, l’alta qualità delle materie prime. Questa è la nostra forza. Mio padre preparava i dolci e tante altre prelibatezze nel suo “Ristorante al Teatro Flavio” a Rieti, è lì che la mimosa è diventata famosa» racconta Maria Rosaria, che oggi insieme alle sorelle Paola e Alessandra prepara ancora le torte, come una volta, con le ricette del papà. 

Cuoco con la passione per i piatti genuini, Adelmo ha trasmesso l’arte della pasticceria alle sue figlie. Che dopo la chiusura del ristorante, hanno sempre avuto il desiderio di tornare. 

Nel 2015, arriva una telefonata: «La televisione nazionale giapponese ci contatta – prosegue Maria Rosaria – perché, in omaggio al fiore più amato in Giappone, la mimosa, vuole realizzare un programma proprio sulla nostra torta e su mio padre. Da lì, abbiamo deciso di riprovarci». 

Oggi il laboratorio di Rieti lavora a pieno regime. È il regno di Paola, la sorella pasticcera, che ogni giorno sforna i prodotti che arrivano nel negozio di Roma, nel quartiere Prati. 

Una vetrina sulla via piena di alberi, all’interno la boiserie in legno verde, realizzata con i pezzi avanzati dall’arredo del locale di Adelmo. L’odore di biscotti, appena arrivati caldi, invade l’ambiente. Crostate di marmellata, tartellette di frutta, e al centro della teca di vetro, le regine: decine di torte mimose. Soffici nuvole gialle.

«È un dolce “democratico”. Accontenta tutti i gusti, di grandi e bambini. I clienti vengono sia durante la settimana sia per delle occasioni speciali, oggi per esempio abbiamo preparato una mimosa da dieci chili per un diciottesimo!».

Come spiega la figlia, se non si vuole rischiare di rimanere a bocca asciutta, è bene ordinare in anticipo. La produzione è quotidiana per garantire bontà e freschezza, ed evitare gli sprechi. 

Non solo mimose, ma anche bavaresi al caffè, zuppe inglesi, tiramisù, chiffon cake. Tutto esposto e confezionato con attenzione ai minimi dettagli.

E mentre Maria Rosaria si poggia sul bancone e stringe il fiocco verde come ultimo passaggio prima della consegna, sopra di lei c’è una foto in bianco e nero. 

Adelmo e la moglie, Maria Luisa, sorridono. Accanto, in una cornice argentata, l’onorificenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 

Il trucco del successo della mimosa di Adelmo, ora marchio registrato, sinonimo di qualità, è l’autenticità. Un impasto di esperienza, dedizione e ingredienti di prima scelta. Il suo gusto, inconfondibile.  

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