Esclusiva

Gennaio 8 2025
Herbert Kickl. Ecco chi sarà in Austria il prossimo cancelliere

Il leader dell’estrema destra austriaca ha ricevuto il mandato di formare un nuovo governo di coalizione

Non è mai stato così vicino alla Cancelleria austriaca Herbert Kickl, il leader del Partito della Libertà (Fpo). Sarebbe la prima volta per un esponente dell’estrema destra nella storia dell’Austria dalla fine della Seconda guerra mondiale a oggi. «Questo passo non è stato preso alla leggera», ha dichiarato il presidente federale Alexander Van der Bellen, dopo aver conferito a Kickl il mandato per formare il nuovo governo.

Nato nel 1968 a Villach, in Carinzia, regione meridionale dell’Austria, Kickl cresce in una famiglia di operai. Fin da giovane dimostra un carattere deciso, alimentato da un’attrazione per l’esercito, dove presta servizio come cacciatore di montagna. Alla fine degli anni Ottanta si trasferisce a Vienna per studiare Scienze politiche, giornalismo e filosofia, ma non completa il percorso accademico. Nonostante questo, le letture di autori come Hegel e Rousseau lasciano tracce nei suoi discorsi politici.

Il leader dell’Fpo trova presto ispirazione in Jörg Haider, figura centrale del populismo di destra in Europa e allora leader del Partito della Libertà. Sotto Haider, l’Fpo si sposta da posizioni liberali a una linea marcatamente di destra radicale. Kickl si unisce alla forza politica negli anni Novanta, assumendo un ruolo chiave nell’organizzazione delle campagne elettorali. «Non posso fare nulla, ma posso imparare tutto», amava dire all’epoca. Questa determinazione lo porta a emergere come uno degli strateghi più abili. Nel 2017 ottiene il ruolo di ministro dell’Interno nel governo di coalizione tra l’Fpo e i conservatori dell’Övp.

Le idee di Kickl si concentrano su temi come il contrasto all’immigrazione illegale, la critica alle istituzioni europee e la neutralità austriaca nel conflitto russo-ucraino. Nel discorso politico emerge l’immagine di un’“Austria Fortezza”, dove i confini sono rigidi e il numero delle richieste d’asilo viene drasticamente ridotto. Questa visione, simile a quella del primo ministro ungherese Viktor Orban, con cui Kickl condivide alleanze nel gruppo dei “Patrioti con l’Europa”, include una forte critica alle “élite di Bruxelles” e alla gestione centralizzata dell’Unione europea.

Sul piano della politica migratoria, sostiene un rafforzamento dei controlli alle frontiere, con particolare attenzione al confine ungherese. Vuole una nazione che preservi la propria identità culturale e che metta al centro la famiglia tradizionale. Questa linea trova consenso in una parte dell’elettorato che si sente minacciata dai flussi migratori e dai cambiamenti demografici.

Kickl si distingue per una posizione controversa rispetto al conflitto tra Russia e Ucraina. Si oppone alle sanzioni europee contro Mosca, sostenendo che danneggiano più l’economia di Vienna che il governo russo. Inoltre, critica l’invio di aiuti militari a Kiev, richiamando la storica neutralità dell’Austria e sottolineando la necessità di una politica estera indipendente. Questa linea lo pone in contrasto con molte forze politiche europee, ma rafforza l’alleanza con partiti come la Lega in Italia e il Rassemblement National in Francia.

Durante la pandemia, ha guadagnato notorietà per le sue dichiarazioni controverse. Si è opposto con forza alle restrizioni sanitarie e alla campagna vaccinale, arrivando a proporre rimedi alternativi privi di basi scientifiche. Queste posizioni lo hanno reso un punto di riferimento per i movimenti No-Vax, ma hanno anche sollevato critiche da parte della comunità scientifica e di una parte dell’opinione pubblica.

Dopo il crollo dell’esecutivo guidato da Karl Nehammer, leader dei conservatori dell’Övp, a causa del mancato accordo con i socialdemocratici, Herbert Kickl ha ricevuto dal presidente federale Van der Bellen il compito di formare il nuovo governo. La sfida è ora quella di costruire una maggioranza solida che possa guidare l’Austria nei prossimi anni. Kickl aspira a diventare il primo cancelliere della destra radicale nella storia moderna del Paese, un evento che segnerebbe un cambiamento significativo nel panorama politico austriaco. Con il suo stile diretto e la capacità di mobilitare le masse, il leader dell’Fpo rappresenta una figura divisiva ma centrale nella politica europea.