Esclusiva

Gennaio 24 2025
Roma cantiere aperto, i numeri della trasformazione

Dallo scorso 24 dicembre la Porta Santa è spalancata, ma continuano i lavori. La nuova pedonalizzazione di Piazza Pia può segnare un punto di svolta

L’incombenza non poteva cogliere alla sprovvista. Che a Roma ci sarebbe stato il Giubileo nel 2025 si sapeva già dal 1490, anno in cui Paolo II ha introdotto il quarto di secolo come intervallo tra un anno giubilare e l’altro. Erano ampiamente previsti anche i numeri di pellegrini e visitatori che affolleranno le strade della capitale. La stima è di un totale di circa 32 milioni, citata di recente anche dal prefetto di Roma Lamberto Giannini.  

«Senza cantieri non ci sarebbero disagi oggi, ma neanche un futuro migliore domani», ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri, rivendicando scelte ambiziose in termini di lavori pubblici, che avranno, secondo l’amministrazione, un effetto trasformativo nel lungo periodo. Roma si trasforma è infatti il nome del progetto che racchiude tutti i cantieri, quelli conclusi e quelli ancora aperti, in un portale online dove i cittadini possono monitorarne lo stato di avanzamento.

 Inclusione, sostenibilità, cultura e innovazione sono i quattro pilastri e le quattro categorie in cui si dividono gli interventi attivi. 170 sono in fase di progettazione, per 152 è in corso la gara, 226 sono le opere concluse, 390 i cantieri aperti.  Tanti, forse troppi, ha ammonito la Corte dei conti. Nella delibera n. 62/2024, firmata il 17 dicembre e depositata il 30 dicembre, i giudici hanno espresso preoccupazione per i ritardi nella conclusione delle opere previste per il Giubileo. In particolare, hanno sollecitato a velocizzare il completamento dei cantieri considerati «essenziali e indifferibili» (cioè funzionali all’accoglienza dei pellegrini) nel cronoprogramma previsto dall’ultimo Dpcm Giubileo. Il decreto ha spostato in avanti il termine previsto nella realizzazione di quelle opere non strettamente connesse all’evento e legate all’eredità di lungo termine, la legacy, derivante da interventi urbanistici e infrastrutturali. Pur riconoscendo questa necessità, i magistrati hanno raccomandato «ogni consentita accelerazione per superare i residui ritardi».  

La stessa Corte dei conti ha analizzato i finanziamenti destinati al Giubileo, evidenziando come la cifra iniziale di 1,335 miliardi di euro sia salita a 1,776 miliardi grazie a due stanziamenti governativi del 2023. La capitale ha inoltre beneficiato, nello stesso periodo, di ulteriori risorse, inclusi fondi del Pnrr, che hanno portato la spesa corrente complessiva a 4,7 miliardi di euro. 

Al contempo, è stato evidenziato un basso tasso di avanzamento finanziario: al 30 giugno, dei 296 interventi finanziati con fondi giubilari, solo 133 risultavano nella fase di pre-construction e solo 195 milioni di euro erano stati trasferiti ai soggetti incaricati di realizzare gli interventi previsti. 

Lo stato di attuazione delle opere previste per l’Anno Santo è monitorabile anche grazie all’Osservatorio per il Pnrr e il Giubileo, allestito dall’Acer (Associazione Costruttori Edili di Roma e Provincia) e dall’università di Tor Vergata. L’ultimo aggiornamento, risalente a giugno 2024, ha monitorato 661 interventi, di cui 326 del Programma Giubileo e 335 del programma Roma Caput Mundi. A soli cinque mesi dall’apertura della Porta Santa, il 65% degli interventi, pari a 298 progetti, era ancora nella fase di progettazione. Il 17%, ovvero 76 opere, si trovava nella fase di affidamento o in quella di aggiudicazione delle gare. Circa il 18%, 82 lavori, era in fase di esecuzione

Nel frattempo, sono stati diversi gli interventi portati a termine dai soggetti attuatori. Tra questi, l’Assessorato ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture. «Qui seguiamo lavori per 700 milioni di euro che da qui al 2026 vedranno la completa attuazione», spiega l’assessora Ornella Segnalini. «In un anno e mezzo abbiamo portato avanti cantieri su strade e grandi opere, nel rispetto dei tempi, una sfida molto impegnativa». 

L’obiettivo dell’amministrazione, oltre a garantire il corretto svolgimento dell’evento giubilare, è quello di creare un impatto di lungo periodo. «Il Giubileo ci ha dato un’occasione decisiva per rinnovare la città – continua Segnalini – molti lavori, come quelli sulla soprelevata di San Lorenzo, non venivano eseguiti da oltre 30 anni. Il Ponte dell’Industria senza i lavori di restauro avrebbe dovuto chiudere i battenti nel 2026. Tutto ciò si traduce inevitabilmente in un lascito alla città anche negli anni a venire. Con i lavori non ci fermiamo, anche con altre grandi opere, come il Ponte della Scafa». I cantieri aperti non sono per forza una brutta notizia, ma sono molti i lavori in chiusura o già ultimati. Piazza dei Cinquecento, Piazza della Repubblica e soprattutto Piazza Pia, che l’assessora ricorda come «un cantiere incredibile, con un livello di complessità ingegneristica altissimo. I ritrovamenti archeologici sono stati una bella sorpresa, ma ci hanno messo alla prova nel portare a termine i lavori nei tempi. L’interlocuzione con la Regione Lazio, la Soprintendenza di Stato e con il ministero dei Beni culturali è stata importante e oggi possiamo godere tutti di una bellissima piazza e di una importante infrastruttura viaria».  

Inaugurata lunedì 23 dicembre, alla vigilia dell’inizio dell’anno giubilare, la nuova area pedonale di Piazza Pia è stata definita dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni un «piccolo miracolo civile». Entusiasmo condiviso anche da Roberto Gualtieri: «Ci credevano in pochi ma ce l’abbiamo fatta. È stata una corsa contro il tempo che ha richiesto il massimo impegno e la massima collaborazione. Uno straordinario risultato reso possibile da un poderoso sforzo collettivo».

All’opera hanno lavorato 110 persone per 24 ore su 24 divise in tre turni. Il completamento dei lavori ha messo d’accordo tutti, il governo di destra e la giunta romana di centrosinistra, e ha rilanciato la fiducia generale per la buona riuscita del Giubileo. Purché non resti una Pia illusione.