Esclusiva

Febbraio 1 2025.
 
Ultimo aggiornamento: Febbraio 3 2025
Serbia: i cittadini occupano i ponti di Novi Sad, chiedono giustizia al governo

Proteste nell’anniversario dei tre mesi dall’incidente che ha causato 15 morti

«Mi unisco alla manifestazione perché sostengo le richieste degli studenti. Sono con loro perché credo ancora nella giustizia», afferma R., trentenne originaria di Novi Sad. La città del nord della Serbia è inondata da studenti e cittadini, scesi in strada per occupare dalle 15 alle 18 i tre ponti urbani che oltrepassano il Danubio. Il più grande, il Ponte della Libertà, rimarrà bloccato per 24 ore. Lo slogan “Tre mesi – Tre ponti” ricorda il motivo del loro raduno: la richiesta di giustizia per le 15 persone morte a causa del crollo della tettoia della stazione della città, avvenuto il primo novembre. L’evento ha suscitato continue rivolte contro la corruzione e mala gestione del governo del Partito Progressista Serbo (SNS), di orientamento populista di destra.

La protesta segue la marcia degli studenti che sono arrivati ieri a Novi Sad, dopo due giorni di cammino dalla capitale Belgrado. Fuochi d’artificio e applausi hanno segnato il loro ingresso nella città di Inđija, a metà strada. Durante la notte, la maggior parte di loro si è fermata a dormire in tenda all’aperto in campi sportivi. Un piccolo tappeto rosso è stato steso sul ponte che hanno attraversato per entrare a Novi Sad. Sorrisi, urla, suoni di trombette e campanelli hanno accompagnato il loro arrivo. «Ho visto molti giovani e studenti, accolti dai cittadini. Oltre a questo, ho visto amore, orgoglio e speranza nei volti delle persone. È un’immagine che non dimenticherò mai», racconta R. Il corteo si è diretto verso la stazione per onorare le vittime del primo novembre con delle corone con scritto sopra il loro nome.