Esclusiva

Febbraio 5 2025
I lavori nel mercato di via Sannio devono ancora iniziare, rabbia tra i commercianti

È partita lo scorso anno e non è mai continuata la riqualifica dello storico mercato in zona San Giovanni. Una fase di stallo che non si sa ancora quando terminerà

Un cumulo di san pietrini strappati dal manto stradale, erbacce incolte, rifiuti di ogni genere e poco avanti un cartello ‘Il mercato si è trasferito lungo la strada’.
I lavori di demolizione del vecchio mercato di via Sannio, a Roma, erano iniziati il 29 gennaio dello scorso anno e sarebbero dovuti terminare entro l’inaugurazione del Giubileo, al massimo entro metà del 2025. Invece tutto è fermo.

Oggi lo storico mercato, meta per romani e turisti, attende che i lavori vadano avanti. Un tempo era punto di riferimento per gli amanti dell’abbigliamento a buon prezzo, grazie all’offerta di vestiti, accessori, scarpe e tessuti vintage. Le strutture che lo ospitavano però, realizzate in laminato e plastica, mostravano ormai i segni del degrado, con coperture danneggiate e tubature in acciaio deteriorate. L’amministrazione comunale ha deciso quindi di intervenire con un progetto di riqualificazione dal valore complessivo di sei milioni di euro.
Delle oltre 200 bancarelle presenti prima, adesso quelle rimaste non raggiungono neanche metà della via.

«Due mesi fa sono venuti, hanno scavato un po’ e poi sono andati via», è la denuncia di una ambulante. «Ci avevano detto che dovevamo smontare tutto e che la ristrutturazione sarebbe durata un anno al massimo – e aggiunge – è cambiato qualcosa? Non mi pare».
La rabbia tra i commercianti è evidente, la sensazione generale è un senso di abbandono da parte dell’organizzazione comunale. «Questo mercato era un’istituzione una volta, aveva una sua identità, adesso non ha più niente, ci hanno tolto il nostro spazio».

Durante il sopralluogo tra Campidoglio e Municipio VII nel febbraio 2024, il sindaco della capitale, Roberto Gualtieri, aveva sostenuto che i lavori di riqualificazione sarebbero stati completati entro il 2025, pur precisando che il termine esatto dipendeva da alcuni ‘passaggi tecnici’. I progressi da quel momento sono stati minimi: oltre alla demolizione avviata in quell’occasione, altri due interventi di verifica archeologica nella precedente area occupata, nient’altro. Una situazione di stallo che non è sfuggita ai residenti delle abitazioni limitrofe della zona e neanche ai commercianti.

«Ci hanno chiesto un sacrificio, del tempo per avere maggiore sicurezza, ma se prima questo disagio doveva durare al massimo anno, adesso non sappiamo più di che morte moriremo». Parla così Roberto Colanicchia, presidente dell’associazione dei commercianti del mercato. «A noi va pure bene rimanere qui, ma che ci dessero una struttura fissa». Al momento i venditori, che esercitano sulla via tutte le mattine dal lunedì al sabato, sono costretti a pagare centinaia di euro per un “parcheggio” dei propri box, con annesso servizio di sicurezza, per evitare il verificarsi di furti. C’è anche chi si è organizzato comprando un proprio van per gli spostamenti «ma i costi sono tanto alti», lamentano in molti. Inoltre, se prima: «Nonostante la struttura fosse fatiscente avevamo un tetto sulla testa, anche quando pioveva, ora siamo costretti a non lavorare quando c’è brutto tempo», sottolinea Rosanna, esercente nel mercato da oltre 30 anni.
Le promesse fatte sono ormai motivo di agitazione tra i commercianti. Il tanto tempo già trascorso non è stato abbastanza perché i negozianti trovassero di nuovo una propria “casa”.
«Noi vorremmo tornare a vendere come prima», è la speranza del presidente Colanicchia.