Esclusiva

Aprile 23 2025
Terremoto di magnitudo 6.2 a Istanbul

I residenti si sono riversati in strada impauriti. La scossa durante la festa della Sovranità Nazionale e dei Bambini

«Nessuno di noi è minimamente preparato»: così Ikra Burgucu, influencer di 26 anni nata e cresciuta a Istanbul, esprime le sue preoccupazioni per un possibile grande terremoto futuro a Istanbul, dopo la scossa di magnitudo 6.2 avvenuta oggi alle 12:49 ora locale. Il sisma ha colpito proprio in una giornata simbolica per il Paese: il 23 aprile, festa della Sovranità Nazionale e dei Bambini. Il Partito Popolare Repubblicano (CHP), principale forza di opposizione, ha annunciato la cancellazione di una marcia prevista per la celebrazione a Istanbul e il comune della provincia di Sakarya, tra le aree colpite dal sisma, ha comunicato la sospensione di tutti gli eventi in programma.

Il 6 febbraio 2023, in seguito al terremoto con epicentro a Kahramanmaraş, definito “il disastro del secolo”, l’attenzione si era già spostata su Istanbul. Gli esperti da tempo avvertono dell’alta probabilità di un forte sisma nella città. Il Ministro degli Interni turco, Ali Yerlikaya, ha dichiarato sul suo profilo X: «Un terremoto di magnitudo 6.2 si è verificato a Silivri, nel Mar di Marmara, Istanbul. Il sisma, avvertito anche nelle province vicine, ha attivato le operazioni di verifica sul campo da parte dell’AFAD, autorità turca per la gestione dei disastri e delle emergenze, e di tutte le squadre delle istituzioni competenti».

Burgucu, che si trovava in palestra al momento del sisma, racconta così la sua esperienza: «Ero in palestra, per fortuna al piano terra, ma se fosse durato di più ci sarebbero stati sicuramente danni gravissimi. Ho avuto un attacco di panico, anche le persone accanto a me hanno reagito allo stesso modo, nessuno riusciva a riprendersi». Subito dopo il terremoto, come molti abitanti di Istanbul, si è precipitata in strada: «Non ho ancora avuto il coraggio di tornare a casa, sono fuori come tutti. Né Istanbul né la sua gente sono preparati per un terremoto del genere, non abbiamo altra scelta che buttarci fuori di casa».

Burgucu aggiunge che l’idea di rimanere in città la spaventa dopo quanto accaduto: «Con una popolazione così alta e una pianificazione urbana così scarsa, ho capito di non voler più vivere a Istanbul. Domani lascerò direttamente la città. Non credo nemmeno di riuscire a dormire a casa stanotte».

Zeynep Ustalar, 24 anni, nata e cresciuta a Istanbul ma non in città al momento del sisma, condivide le sue paure attraverso il racconto del panico vissuto dalla sua famiglia: «Abbiamo vissuto terremoti in passato, ma mai uno così forte e che scuotesse tanto. Per questo i miei genitori si sono spaventati molto. Sono subito scesi per le scale». Pur confermando che il suo appartamento non ha riportato danni, sottolinea: «Sinceramente attribuisco l’assenza di crolli e vittime alla brevità del sisma. Se fosse durato di più, sarebbe stato tutto molto diverso».

Ustalar ritiene che Istanbul non sia pronta ad affrontare un disastro di tale portata e aggiunge: «Anche se abbiamo un kit d’emergenza accanto al letto, in caso di un terremoto più grande sarebbe difficilissimo trovare chi possa prestare soccorso. Credo fermamente che la pianificazione urbana della città debba essere completamente rivista». A proposito della possibilità di trasferirsi da Istanbul, afferma: «Ho ripensato seriamente all’idea di vivere a Istanbul. Già dopo il terremoto del 6 febbraio avevo suggerito alla mia famiglia di andarcene, di non vivere più qui. Ma i miei mi dicevano che la casa era solida… E ovviamente non è facile vendere casa e trasferirsi in un’altra città».

Ustalar crede che l’assetto urbano di Istanbul debba essere completamente riorganizzato. Sottolinea l’urgenza di ristrutturare gli edifici esistenti e di avviare iniziative per ridurre l’eccessiva densità abitativa della città, che oggi conta quasi 16 milioni di residenti.