Dall’alto sembrano muoversi come piccole formiche, in fila nei due lati di via della Conciliazione. Ma basta avvicinarsi a loro per capire che ogni volto racconta una storia, ogni passo ha un motivo, ogni lacrima un perché. Nessuno è lì per caso. San Pietro, già alle prime ore dell’alba, è un fiume di teste che si perde oltre i colonnati del Bernini. Il sole di aprile batte forte mentre le lunghe code di pellegrini si snodano silenziose, interrotte solo da mormorii di Ave Maria sussurrati con il rosario stretto fra le mani.

Tra la folla, Massimo da Siena racconta: «Siamo molto emozionati di essere qui, per noi è un onore perché Papa Francesco è un esempio di cristianità che vogliamo portare nel cuore per il resto dei nostri giorni».

Poco più avanti, sulla stessa fila, Lucía, stringe fra le mani la bandiera colombiana, legata a quella dello Stato Vaticano: «Io abito in Italia ma sono colombiana» spiega. Per lei è stato il papa più amato: «Ogni domenica, quando potevo, venivo in piazza per la messa. È stato un Padre sempre accanto ai poveri e agli umili» racconta, con la voce rotta dalla commozione.

Non solo fede, ma anche gratitudine: è la storia di Claire, di origine filippina ma che vive in Australia. La donna è venuta a Roma per ringraziare Bergoglio: «Mio figlio è guarito dal cancro tre anni fa. Siamo molto grati per tutte le benedizioni che abbiamo ricevuto. Anche durante la Pandemia, Francesco ci ha dato speranza». La mamma ha seguito i viaggi del Pontefice: «C’eravamo anche quanto è venuto in visita nelle Filippine. Gli vogliamo bene e siamo emozionati di dirgli addio oggi».

In un angolo, invece, due donne di origine peruviana si abbracciano per farsi forza. Parlano sottovoce, quasi a non voler disturbare il silenzio sacro che avvolge la piazza: «Oggi è l’ultimo giorno in Vaticano per Papa Francesco», raccontano con occhi lucidi. «Non si affaccerà più alla finestra per l’Angelus e non dirà più “Ricordatevi di pregare per me”. Lui fa parte dei miei ricordi. Dava sempre tutti al prossimo, per questo è stato il Papa dei poveri e dei bisognosi. Era unico».