Accenti diversi, ma un unico coro. La piazza chiama: “Leone, Leone, Leone!”.
Sono più di 150mila i fedeli in San Pietro. Centinaia di bandiere, ogni colore è il simbolo di una nazione arrivata fin qui per assistere allo storico momento. «Non posso crederci, è di Chicago!» ha esclamato Michael, studente americano con stelle e strisce sulle spalle. «Sono rimasto in stato di shock per un’ora intera. Ma il messaggio che ha dato, quel richiamo forte alla pace…sono stato colpito dalle sue prime parole». Come Michael anche il nuovo Papa, Robert Francis Prevost, arriva dagli Stati Uniti, agostiniano, 69 anni. Durante il suo primo discorso alla folla, ha salutato in spagnolo la comunità del Perù, dove è stato missionario. «Ringrazio la diocesi di Chiclayo, dove un popolo fedele mi ha accompagnato nel mio percorso, ha condiviso la mia fede e mi ha dato tanto».

Frate Lorenzo , peruviano, lo conosce bene: «È stato missionario nelle nostre terre. Sa cosa significa camminare tra la gente, ascoltare, servire. Ora deve proseguire il lavoro di Francesco, riformare la Chiesa senza dimenticare le sue radici. Innovare, ma senza perdere l’essenza».
Nessuno si aspettava un altro Pontefice d’oltreoceano, nemmeno padre Thomas, sacerdote del Minnesota: «Il mondo oggi ha bisogno di ponti. La pace non si costruisce da sola, serve un messaggio forte. E lui, appena affacciato, ha dato quello giusto».

In migliaia hanno sollevato telefoni e mani verso quel volto nuovo, mentre le campane suonavano a festa.
«Dopo due giorni qui in piazza, è stato come un sogno» ha raccontato Lena, arrivata da Cracovia. «Non capivo bene l’italiano, i miei amici mi traducevano. Quando ci ha benedetti ho sentito una forte emozione».
Leone XIV ha parlato poco e con chiarezza. Ha sorriso, si è fermato a lungo sul balcone per salutare i pellegrini. Un pensiero è andato anche a Bergoglio, il Papa venuto dall’Argentina. Maria si è trasferita a Roma da Buenos Aires e di elezioni papali ne ha viste tre: «Ogni volta è un’emozione nuova, oggi ho visto qualcosa di diverso. Vivere a Roma è anche questo».
Tutte le foto sono state fatte da Sara Costantini