Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), riconosciuto come organizzazione terroristica dalla Turchia, dalla maggior parte dei paesi europei, dagli Stati Uniti, dal Canada, dall’Australia e dall’Unione Europea, ha annunciato in data 12 maggio lo scioglimento della propria struttura organizzativa e di porre fine alla lotta armata.
L’organizzazione terroristica ha reso noto, in seguito al suo 12º congresso che si è tenuto tra il 5 e il 7 maggio su iniziativa del suo fondatore Abdullah Öcalan, detenuto dal 1999 in regime di ergastolo aggravato: «Il 12º Congresso del PKK ha deciso di sciogliere la struttura organizzativa del PKK e di porre fine alla lotta armata, ponendo così termine alle attività svolte sotto il nome del PKK».
Secondo quanto espresso dal Presidente Erdoğan: «Consideriamo importante la decisione presa, poiché rafforza la sicurezza del nostro Paese, la tranquillità della nostra regione e la fratellanza eterna del nostro popolo. Con l’autoscioglimento dell’organizzazione e l’abbandono delle armi, i giorni in cui per anni quasi ogni giorno si portava il lutto in molte case sono ormai alle spalle».
Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, sottolinea che si tratta di «una decisione storica e importante, rilevante per la pace e la stabilità durature» e promette che seguirà «da vicino» i successivi «passi pratici da compiere».
In un comunicato scritto, il leader del Partito Popolare Repubblicano (CHP) Özgür Özel si è espresso affermando che CHP è presente per opporsi al sacrificio della speranza di pace, della volontà di convivere fraternamente e del sogno condiviso di sviluppo e prosperità, ancora una volta messi a rischio in nome di interessi politici. Ha sottolineato che, in quanto principale forza di opposizione e primo partito della Turchia, il CHP si è assunto la responsabilità di prepararsi al governo e si impegna come garante della costruzione della pace e della democrazia, forte del proprio patrimonio storico.
Le origini del PKK risalgono al 1978, quando si è tenuto il primo congresso fondativo a Diyarbakır.L’organizzazione ha dichiarato di voler avviare una «lotta armata per la liberazione nazionale curda» contro la Turchia. Nel 1984, il PKK ha lanciato i suoi primi attacchi armati contro la Turchia. “Da allora, sebbene siano stati dichiarati diversi cessate il fuoco, questi non sono stati permanenti. Le date principali dei cessate il fuoco sono state: 1993, 1999-2004 e il periodo noto come “processo di risoluzione” tra il 2013 e il 2015.”
Si stima che circa 17 milioni di curdi, pari al 20% della popolazione totale, vivano in Turchia, la cui popolazione è di circa 86 milioni di abitanti. Nei conflitti armati tra la Turchia e il PKK, più di 40.000 persone hanno perso la vita fino a oggi.