Esclusiva

Maggio 13 2025.
 
Ultimo aggiornamento: Maggio 21 2025
Il mercato del falso su TikTok

Le dirette social trasformano l’app in un commercio h24 di merce contraffatta

Il mercato del falso su TikTok

Un tempo c’erano le televendite, oggi ci sono le dirette su TikTok. Borse griffate, cinture di lusso, capi d’abbigliamento all’ultima moda, tutto però contraffatto. Le vetrine sono i profili social delle decine di utenti che hanno trasformato la popolare piattaforma in un’enorme bancarella digitale del falso. Non più solo la sera, quando l’algoritmo rallenta ed è più difficile un controllo, le vendite adesso vanno in scena a ogni ora del giorno, senza più timori né bisogno di nascondersi.

La merce viene mostrata con tanto di dettagli, codici, colori disponibili e perfino promozioni speciali, come in una televendita dei primi anni 2000. Al posto dei centralini c’è una chat, e invece di usufruire di una rete televisiva, adesso basta uno smartphone e un algoritmo che spinge i contenuti al pubblico interessato.Il fenomeno non è solo una minaccia per i marchi colpiti, ma rappresenta un problema anche per le autorità. Secondo i dati del Rapporto sulle “Attività svolte per la lotta alla contraffazione dalle amministrazioni competenti” nel primo semestre del 2024, la Guardia di Finanza ha denunciato all’Autorità giudiziaria 1.394 responsabili per contraffazione.
Dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza fanno sapere che: «Nel solo mese di febbraio 2025, sono stati sequestrati oltre 50.000 articoli falsi, inclusi imitazioni di capi d’abbigliamento di alta moda e occhiali non conformi agli standard di sicurezza, che venivano pubblicizzati anche mediante dirette su TikTok». In un altro intervento, sempre nello scorso mese di febbraio, le Fiamme Gialle hanno sequestrato oltre 7000 prodotti contraffatti, tra i quali orologi Rolex, borse e altri accessori di noti marchi, venduti tramite dirette sullo stesso social network.

Accedere a una diretta è semplice: è sufficiente individuare uno degli account-hub che promuovono le vendite, per iniziare a ricevere contenuti simili tramite l’algoritmo. In una delle live osservate, una giovane donna mostra la merce con tono molto amichevole, sostenuta da una rete di acquirenti abituali. «Se non raggiungiamo 150mila like non vi faccio vedere i nuovi arrivi», ripete con insistenza, mentre le passano delle borse con logo Louis Vuitton una azzurra, rosa e anche gialla. Tutto corredato da dustbag e scatola, “come se fosse originale”.
Oltre alla vendita in diretta, la ragazza sottolinea più volte che «tutta la merce la trovate caricata sul nostro sito», dove compare una lunga lista di accessori delle più grandi firme, come Balenciaga, Chloè, Chanel, tutto sempre falso.

Le modalità di pagamento variano: chi si trova a Napoli può pagare alla consegna, mentre bonifico anticipato per le altre destinazioni. Le spedizioni, secondo quanto dichiarato in chat dallo staff, avverrebbero in due o tre giorni. In caso di ritardi, viene offerta assistenza durante la live. Nel momento in cui la soglia dei 150mila like viene raggiunta, il numero di utenti collegati raddoppia. «Qualità top», «loghi interni», «tessuto morbidissimo», «prezzo speciale solo per oggi»è questo il lessico ricorrente. L’obiettivo è creare urgenza e fiducia, e spingere gli utenti a “tap tap” sullo schermo per aumentare la visibilità.
Non risulta alcuna traccia di un negozio fisico. Nessun indirizzo, nessuna sede, solo un numero di telefono per le informazioni. I nomi dello staff, riferiti in live, appaiono fittizi. Lo conferma il Nucleo Speciale della Guardia di Finanza, secondo cui «molto spesso gli interventi risultano ostacolati dall’uso diffuso di nickname anonimi da parte degli utenti, che rendono difficile risalire alla loro reale identità».
Un commercio che continua a crescere sotto gli occhi dell’algoritmo.