Duecento anni di storia raccontati tramite costumi, apparati tecnologici e arredi. Il museo della radio e della televisione di Torino, con ingresso gratuito, è ospitato all’interno del Centro di Produzione RAI. Dalla sua inaugurazione nel 1993 custodisce esemplari di mezzi di comunicazione di massa, dalla radio pionieristica degli anni ’20 alla televisione digitale. I visitatori, più di 30.000 solo a marzo del 2025, possono conoscere da vicino il giornalismo e sperimentare la conduzione di un vero telegiornale.
Canzonissima 1971 – Abito realizzato da Corrado Colabucci, interamente ricamato a mano, indossato nella sigla di apertura “Chissa se và”. Raffaella Carrà fu pioniera del crop top negli anni ’70 mostrando per la prima volta sulla tv nazionale l’ombelico
Storici microfoni usati nelle trasmissioni Rai
Le prime radio degli anni Trenta
Cabina Rischiatutto: il quiz più seguito e popolare della storia televisiva italiana condotto da Mike Bongiorno dal 1970 al 1974. La cabina, relativa all’edizione del 2016, riproduce quella originale
L’elettricità per la comunicazione scritta: il telegrafo. Gli antichi apparecchi dell’Ottocento hanno dato avvio all’affascinante storia della comunicazione
La storia della televisione in quattro Tv. Una consolle multimediale attiva la visione di contenuti a scelta attraverso tv di epoche diverse.
il set originale del Fantabosco, con alcuni personaggi della Melevisione
L’Albero Azzurro e il suo protagonista Dodò
Il murales del torinese Piero Angela sulla facciata della sede Via Verdi 14. L’opera, “Sapere aude” è stata dedicata al divulgatore da Francesco Persichella, in arte PISKV.