Esclusiva

Maggio 21 2025.
 
Ultimo aggiornamento: Giugno 3 2025
Elezioni in Polonia, Karol Nawrocki è il nuovo presidente

Per scoprire il successore di Andrzej Duda bisogna attendere il secondo turno, previsto per il prossimo 1° giugno

Aggiornamento del 3 giugno: Il candidato appoggiato dal Pis Karol Nawrocki vince le elezioni con il 50,89% al ballottaggio. La sua vittoria è considerata il primo successo del presidente americano Donald Trump in Europa. Il suo rivale filoeuropeo e liberale Rafal Trzaskowski si ferma al 49,11%.

«Il mancato stacco tra i due candidati in Polonia è stata una sorpresa perché Karol Nawrocki ha recuperato contrariamente alle aspettative», afferma Daniele Stasi, professore ordinario di Storia del Pensiero politico all’Università degli studi di Foggia: «Nelle ultime settimane né i politologi né i giornalisti più affermati avevano previsto questo risultato nel Paese», aggiunge. Il candidato liberale e pro-Europa Rafal Trzaskowski ha ottenuto il 31,36% dei voti, sconfiggendo di misura Nawrocki, indipendente appoggiato dal Partito Diritto e Giustizia (Pis), l’estrema destra legata all’ex primo ministro Mateusz Morawiecki e ai fratelli Lech e Jaroslaw Kaczynski, storiche figure della politica nazionale.

Per scoprire il successore di Andrzej Duda bisogna però attendere il secondo turno, previsto per il prossimo 1° giugno. Nessun candidato ha infatti raggiunto più del 50% delle preferenze. «Entrambi conservano il loro elettorato di riferimento, ma non hanno avuto la capacità di andare oltre», prosegue l’esperto. Secondo Stasi, sull’esito del voto – in particolare su Trzaskowski – ha pesato «l’incapacità di incidere del primo ministro filoeuropeo Donald Tusk, in coabitazione forzata con il presidente della Repubblica Duda, che ha bloccato o cercato di bloccare 75 leggi approvate dalla maggioranza capeggiata dal premier».

Trzaskowski fa parte della Coalizione Civica, alleanza centrista polacca composta da Iniziativa Polacca, Partito Verde, Nowoczesna e Piattaforma Civica. Sindaco di Varsavia dal 2018, il cinquantenne Trzaskowski è a favore della liberalizzazione dell’aborto, diritto reso quasi impossibile da esercitare per le donne a causa delle politiche restrittive dell’ex premier Morawiecki, al governo dal 2017 al 2023. Trzaskowski sostiene lo sviluppo dell’industria tecnologica e delle armi, e intende lavorare per una posizione centrale della Polonia nell’Unione europea. La sinergia di Tusk con il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente francese Emmanuel Macron ha allargato l’asse Berlino-Parigi a Varsavia, in un triangolo impegnato nel rilancio del continente. 

Dall’altro lato il quarantenne Nawrocki, storico ed ex direttore del Museo sulla Seconda Guerra mondiale di Danzica, promuove misure di stampo conservatore. È un grande fan del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ed è convinto che «la Polonia deve esser amica dell’America per esser protetta dal presidente russo Vladimir Putin». Nawrocki propone di abbassare le tasse e di ritirare il Paese dal Patto per l’asilo e la migrazione dell’Ue e dal Green Deal, il programma europeo che mira a rendere il continente la prima regione al mondo a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Sul versante dei diritti civili ha una posizione critica verso la Comunità Lgbtqia+, in continuità con i valori tradizionali cristiani alla base della destra polacca. 

Ciò che unisce i contendenti è l’approccio al tema della sicurezza, tanto caro alla Nato: entrambi mirano ad aumentare la spesa per la difesa al 5% del Pil. Oggi la Polonia è il terzo esercito dell’Alleanza Atlantica dietro a Stati Uniti e Turchia, ha dedicato, nel 2024, il 4,2% del Pil alle spese militari e progetta di arrivare al 4,7% nel 2025.

Da Bruxelles, le istituzioni europee attendono l’elezione del nuovo presidente in Polonia, Paese che condivide un confine di circa 500 chilometri con l’Ucraina. Dall’inizio dell’invasione su larga scala lanciata dalla Russia nel 2022, Varsavia è stata un punto di riferimento di Washington in Europa, e uno snodo primario per il trasferimento delle forniture di armi all’Ucraina. «Il conflitto in Ucraina ha destabilizzato il quadro politico polacco, anche in Polonia dopo tre anni di guerra si è creata una situazione molto complicata che attiene alla convivenza con gli ucraini, e il pericolo di guerra è tutt’altro che scomparso», conclude il professore.