Esclusiva

Maggio 22 2025
Il Roma Pride sfila contro le discriminazioni: «Non siamo teoria, noi esistiamo»

Dal 28 maggio al 14 giugno e la parata finale partirà da Piazza della Repubblica e si fermerà alle Terme di Caracalla, che si trasformeranno in un villaggio arcobaleno

Il Roma Pride sarà “fuorilegge” quest’anno. È stata lanciata così l’ultima edizione della manifestazione presentata durante la conferenza stampa organizzata al The Social Hub Rome: «Non è solo una parola ma una realtà cruda che stiamo vivendo – ha spiegato Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride 2025 e presidente del circolo Mario Mieli – Le famiglie arcobaleno non sono tutelate da alcun diritto, non abbiamo leggi contro l’omotransfobia, aumentano le aggressioni e non siamo tutelati neanche nei luoghi di lavoro». 

Lo slogan è ripreso dal titolo del brano di Rose Villain, madrina di questa edizione, e racchiude in pochi caratteri le 24 pagine del manifesto politico in cui si leggono le rivendicazioni e le denunce della comunità Lgbtqia+: il rispetto delle identità di genere di ogni persona, la mancanza di leggi sul matrimonio egualitario e sulle famiglie omogenitoriali, il diritto alla salute, la mancanza di spazi sicuri e la denuncia sulle terapie di conversione, subite dal 26% delle persone Lgbtqia+ in Europa, 1 persona su 5 nel nostro paese, secondo l’ultimo report dell’European agency for fundamental rights. Per questo punto negli ultimi giorni si sta mobilitando la comunità europea con una raccolta firme per spingere la Commissione a vietare queste pratiche in tutti gli stati membri. Durante l’incontro è stato rivolto un appello alle più alte cariche dello Stato dall’attivista Leila Pereira Daianis, presidente e fondatrice dell’associazione Libellula, che si occupa di assistenza e accompagnamento alla popolazione transgender e binaria: «Noi non siamo teoria, noi esistiamo».

Il Roma Pride sfila contro le discriminazioni: «Non siamo teoria, noi esistiamo»

«Mai come quest’anno è necessario un Pride che parli alla città e al paese», ha sottolineato Colamarino spiegando l’importanza della manifestazione nel contesto presente. L’Italia, infatti, si trova al 35esimo posto nell’ultima classifica dell’Ilga-Europe, che valuta le leggi, le politiche pubbliche e le tutele per la comunità queer in 49 Paesi europei. Una sola posizione sopra l’Ungheria, che negli ultimi mesi ha passato un emendamento costituzionale che rende illegale il Pride. Anche se vietato, il 28 giugno a Budapest si terrà lo stesso e, come confermato da Colamarino, sarà presente anche una delegazione romana. «Soffiano venti oscurantisti e reazionari», ha continuato Marilena Grassadonia, coordinatrice per le politiche e diritti Lgbtqia+ del comune di Roma, confermando la presenza del sindaco Roberto Gualtieri al corteo della capitale: «Bisogna ribadire che i cittadini Lgbtqia+ sono lavoratori e lavoratrici che hanno il diritto di vivere nella nostra città, di accedere alla sanità pubblica e di far parte del tessuto sociale come tutti gli altri». Un concetto ripetuto anche da Daniele Parano, assessore ai Grandi eventi della capitale: «Il pride è un atto di coraggio e di orgoglio, un atto altalenante, se gli anni scorsi lo abbiamo vissuto come una festa è chiaro che in questi tempi sarà qualcosa di più». 

Il Roma Pride 2025 si terrà dal 28 maggio al 14 giugno e la parata finale seguirà lo stesso tragitto dell’anno scorso: il punto di incontro resta Piazza della Repubblica e il corteo si fermerà alle Terme di Caracalla, che si trasformeranno in un villaggio arcobaleno. La Pride Croisette ospiterà una ricca programmazione culturale e sociale, gratuita e aperta a tutti. Le novità per questa edizione saranno un’applicazione per i telefoni che permetterà di seguire tutti gli appuntamenti e una mascotte ufficiale: Genderella, una bambola senza sesso né età che lotta per l’uguaglianza l’autodeterminazione e il diritto di esistere fuori da ogni binarismo: insomma, fuorilegge.  

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