Esclusiva

Giugno 25 2025
La Chiesa nel flusso globale dei social

La morte di Papa Francesco e l’elezione di Papa Leone XIV raccontate in tempo reale sul web e seguite in tutto il mondo

«La Chiesa deve saper abitare i nuovi linguaggi senza paura. Avviciniamoci ai giovani». Così Papa

Francesco si rivolgeva al mondo dei social, diventando il primo pontefice nella storia a usare

Twitter, Instagram, Facebook e persino TikTok.

Un cambiamento non solo tecnologico, ma culturale. La Chiesa non si è limitata a “stare” online,

ma ha imparato a comunicare nel linguaggio della rete, accettandone tempi, toni e forme.

«È stato un salto enorme rispetto al passato» racconta Emanuela che si occupa della comunicazione

vaticana. Nel 2013, quando Papa Francesco fu eletto, la notizia viaggiava soprattutto tramite i

telegiornali. «L’evento della sua morte e l’elezione di Papa Leone XIV sono stati seguiti da milioni

di persone che hanno assistito tutto in diretta sui social, commentando, condividendo e partecipando

a un evento storico dai piccoli schermi» aggiunge Emanuela.

I numeri parlano chiaro: nei giorni successivi alla morte di Papa Francesco, sono state registrate

oltre 200 milioni di interazioni social, con quasi 10 milioni di contenuti condivisi tra post, video,

commenti e reazioni.

Dietro tutto questo però, c’è stato un lavoro attento e coordinato, come racconta Emanuela: «Ogni

piattaforma ha il suo linguaggio, ma in questo caso il messaggio era unico». «Abbiamo scelto con

cura la fotografia per annunciare la morte del Papa: un’immagine dolce, vera, che lo rappresentasse

al meglio. Abbiamo cercato di dire la verità in modo semplice, forte ma lieve».

Il coordinamento, è stato capillare: «Siamo usciti contemporaneamente su tutte le piattaforme:

social, web, radio, giornale. C’era sinergia assoluta tra tutte le redazioni». Anche l’Osservatore

Romano ha pubblicato un’edizione straordinaria, mentre Radio Vaticana ha ricevuto centinaia di

messaggi via WhatsApp: «Non potevamo rispondere a tutti, ma ci siamo sentiti abbracciati e

abbiamo abbracciato la nostra comunità».

La scelta dei contenuti visuali è stata curata nei minimi dettagli: «Per ogni cultura cambia la

percezione di un’immagine, e abbiamo tenuto conto di questo. Non ci siamo limitati alla foto

iconica, ma abbiamo raccontato anche i volti, le comunità, i gesti del Papa nel mondo», aggiunge.

L’attenzione dei media e dei cittadini digitali si è concentrata anche sul conclave che ha portato

all’elezione di Papa Leone XIV. L’annuncio dell’“Habemus Papam” ha subito generato un’ondata di

reazioni sui social, totalizzando oltre 19 milioni di interazioni nelle prime sei ore.

La preparazione, ha sottolineato Emanuela, è stata decisiva: «Chi fa questo mestiere sa che bisogna

giocare d’anticipo», ha detto. «Avevamo già delineato la macchina, e quando è arrivato il momento,

tutto ha funzionato come un orologio. Eravamo pronti. Le grafiche, le card, le dirette: tutto era già

stato realizzato».

Ora anche Papa Leone XIV sembra voler seguire le orme digitali di Papa Francesco, ha già aperto i profili ufficiali su instagram e X. Per completare il passaggio di testimone, manca solo Tik Tok.