«La Chiesa deve saper abitare i nuovi linguaggi senza paura. Avviciniamoci ai giovani». Così Papa
Francesco si rivolgeva al mondo dei social, diventando il primo pontefice nella storia a usare
Twitter, Instagram, Facebook e persino TikTok.
Un cambiamento non solo tecnologico, ma culturale. La Chiesa non si è limitata a “stare” online,
ma ha imparato a comunicare nel linguaggio della rete, accettandone tempi, toni e forme.
«È stato un salto enorme rispetto al passato» racconta Emanuela che si occupa della comunicazione
vaticana. Nel 2013, quando Papa Francesco fu eletto, la notizia viaggiava soprattutto tramite i
telegiornali. «L’evento della sua morte e l’elezione di Papa Leone XIV sono stati seguiti da milioni
di persone che hanno assistito tutto in diretta sui social, commentando, condividendo e partecipando
a un evento storico dai piccoli schermi» aggiunge Emanuela.
I numeri parlano chiaro: nei giorni successivi alla morte di Papa Francesco, sono state registrate
oltre 200 milioni di interazioni social, con quasi 10 milioni di contenuti condivisi tra post, video,
commenti e reazioni.
Dietro tutto questo però, c’è stato un lavoro attento e coordinato, come racconta Emanuela: «Ogni
piattaforma ha il suo linguaggio, ma in questo caso il messaggio era unico». «Abbiamo scelto con
cura la fotografia per annunciare la morte del Papa: un’immagine dolce, vera, che lo rappresentasse
al meglio. Abbiamo cercato di dire la verità in modo semplice, forte ma lieve».
Il coordinamento, è stato capillare: «Siamo usciti contemporaneamente su tutte le piattaforme:
social, web, radio, giornale. C’era sinergia assoluta tra tutte le redazioni». Anche l’Osservatore
Romano ha pubblicato un’edizione straordinaria, mentre Radio Vaticana ha ricevuto centinaia di
messaggi via WhatsApp: «Non potevamo rispondere a tutti, ma ci siamo sentiti abbracciati e
abbiamo abbracciato la nostra comunità».
La scelta dei contenuti visuali è stata curata nei minimi dettagli: «Per ogni cultura cambia la
percezione di un’immagine, e abbiamo tenuto conto di questo. Non ci siamo limitati alla foto
iconica, ma abbiamo raccontato anche i volti, le comunità, i gesti del Papa nel mondo», aggiunge.
L’attenzione dei media e dei cittadini digitali si è concentrata anche sul conclave che ha portato
all’elezione di Papa Leone XIV. L’annuncio dell’“Habemus Papam” ha subito generato un’ondata di
reazioni sui social, totalizzando oltre 19 milioni di interazioni nelle prime sei ore.
La preparazione, ha sottolineato Emanuela, è stata decisiva: «Chi fa questo mestiere sa che bisogna
giocare d’anticipo», ha detto. «Avevamo già delineato la macchina, e quando è arrivato il momento,
tutto ha funzionato come un orologio. Eravamo pronti. Le grafiche, le card, le dirette: tutto era già
stato realizzato».
Ora anche Papa Leone XIV sembra voler seguire le orme digitali di Papa Francesco, ha già aperto i profili ufficiali su instagram e X. Per completare il passaggio di testimone, manca solo Tik Tok.