Esclusiva

Giugno 25 2025
Smart green, il futuro del verde urbano è digitale

La gestione delle aree verdi si trasforma in un processo partecipativo, dove tecnologia e cittadinanza collaborano insieme per tutelare la natura

Le probabilità che tra il 2025 e il 2029 le temperature medie della Terra aumentino più di 1,5 C° rispetto ai livelli preindustriali, sono pari al 70%. Questa la previsione contenuta nell’ultimo report della World Meteorological Organization (Wmo), che delinea uno scenario futuro caratterizzato da eventi climatici estremi sempre più frequenti, perdita di biodiversità e innalzamento del livello del mare. Tutti fattori che incideranno negativamente sul benessere e la salute umana.

Tra le soluzioni proposte per combattere il riscaldamento globale, ha assunto subito un ruolo centrale la tutela di boschi, foreste e del verde urbano, che si è rivelato un potente alleato nel mitigare le temperature e migliorare la qualità dell’aria, soprattutto nelle grandi città. Poiché la sua gestione richiede tempo e risorse economiche, l’utilizzo di tecnologie che rendono più efficiente il monitoraggio delle piante sta facendo la differenza, racconta Paolo Viskanic, Ceo di R3gis. La sua azienda ha sviluppato GreenSpaces, una piattaforma informatica che aiuta le amministrazioni pubbliche a pianificare le attività di cura e manutenzione dei giardini pubblici.

L’idea nasce nei primi anni 2000 quando, dopo aver studiato agraria tropicale e aver lavorato in giro per il mondo, Viskanic torna a Merano, sua città natale, dove viene contattato dall’allora direttore del verde pubblico, Francesco Decembrini: «C’era stato un forte temporale qualche giorno prima e cinque alberi erano caduti distruggendo tre macchine» ricorda. «Lui sapeva che io lavoravo con banche dati e sistemi GIS, perciò mi chiese di creare uno strumento che gli permettesse di censire e controllare l’alberatura, in modo da poter garantire la sicurezza dei cittadini».

Nasce così il primo catasto degli alberi della città. L’inventario attira subito l’attenzione del comune di Milano con il quale Viskanic sviluppa, già a partire dal 2005, un progetto più ampio che si trasforma poi in GreenSpaces. Oggi la piattaforma permette il monitoraggio in tempo reale dello stato di salute delle piante, fornendo informazioni sui benefici che producono sull’ambiente, come la quantità di umidità e di CO2 generate e catturate.

In alcuni dei comuni che usano il software, gli abitanti possono partecipare alla cura delle aree verdi segnalando problemi o malfunzionamenti degli arredi urbani su una app dedicata. Un esperimento interessante che, se ben guidato, potrebbe portare ad una loro gestione più democratica e a stemperare le tensioni tra amministrazioni comunali e cittadini. Negli ultimi anni le proteste contro gli abbattimenti delle alberature da parte delle ditte addette alla loro manutenzione si sono fatte più frequenti.

«C’è molta animosità intorno a questo tema oggi, ma penso si possa fare molto per migliorare la situazione» spiega Viskanic. «Da un lato gli alberi sono esseri viventi, quindi ad un certo punto arrivano alla fine del ciclo di vita e devono essere sostituiti. Dall’altro, le piante più vecchie sono importanti dal punto di vista ecologico, per tutti gli animali che le abitano. È un argomento spinoso ma credo che la tecnologia possa favorire il dialogo tra le parti. E ho l’impressione che molte città italiane siano sulla buona strada».