Attenzione! Questo articolo è stato scritto più di un anno fa!
!
Esclusiva

Marzo 13 2020.
 
Ultimo aggiornamento: Marzo 30 2020
Lombardia, inquinamento in calo. L’Arpa: «Troppo presto per parlare di effetto coronavirus»

I livelli di Pm10 disperso nell’aria è sceso nelle ultime settimane, coincidenti con il blocco degli spostamenti nella regione. Ma l’Arpa è cauta: «Prima ragione da ricercare in pioggia e vento»

L’inquinamento atmosferico in Lombardia sta diminuendo. Lo dicono i dati raccolti dalle centraline di Arpa Lombardia, l’agenzia regionale per la protezione ambientale che con cadenza quotidiana raccoglie i dati sulla qualità dell’aria della regione padana.

Rispetto ai dati di due mesi fa, i valori medi di pm10 nella provincia di Milano si sono dimezzati. Nel distretto meneghino, le centraline hanno registrato un dato medio di 55 microgrammi per metro cubo. L’undici marzo scorso tale valore è sceso a 24 μg/m3.

Anche nella provincia di Lodi, la prima e la più colpita dalle misure di contenimento, si riscontra un sensibile decremento degli inquinanti che sembra coincidere con l’istituzione delle prime zone rosse di fine febbraio.

Osservando i dati, quindi, si potrebbe pensare a una correlazione diretta tra le misure che impongono restrizioni al movimento dei cittadini e una maggiore qualità dell’aria in Lombardia. Tuttavia, L’Arpa è cauta su questo punto: «È ancora presto – fa sapere l’agenzia per la protezione ambientale – per parlare di correlazione diretta tra restrizioni al movimento e miglioramento della qualità dell’aria. I nostri esperti non ritengono opportuno fare una valutazione specifica non disponendo ancora di tutti gli elementi necessari».

A rendere incerta la correlazione è il clima ventilato dei giorni scorsi, favorevole alla dispersione degli inquinanti atmosferici: «La pioggia e il vento delle scorse settimane hanno favorito il ricambio della massa d’aria – continua Arpa – e questa è la prima ragione che motiva l’abbassamento dei livelli di Pm10 ben sotto il limite di 50 μg/m3. Tuttavia, anche i provvedimenti presi per contenere la diffusione del coronavirus può aver contribuito a evitare la risalita dei valori, in particolare la riduzione dei flussi di traffico può essere stata importante. Ma una analisi più completa sarà possibile solo al termine di questo periodo, quando riusciremo a identificare in maniera più precisa i contenuti dei diversi fattori in campo».

(Visualizzazione Grafica di Emanuele Camarda)

La mappa fa parte della rubrica Social Data Intelligence, realizzata insieme ai ricercatori del Luiss Data Lab in collaborazione con Alkemy Lab (Technology & Algorithm provider per i motori sperimentali) e Catchy (Data provider e content provider con Luiss Data Lab)