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Esclusiva

Marzo 26 2020.
 
Ultimo aggiornamento: Aprile 7 2021
Lockdown in California

Il 20 marzo il governatore della California Gavin Newsom ha emanato un ordine di shelter-in-place con il quale ai 40 milioni di abitanti dello Stato viene ordinato di uscire il meno possibile dalle proprie abitazioni. Come sta reagendo la West Coast al Coronavirus?

«You can check out any time you like but you can never leave» cantavano gli Eagles nella loro Hotel California.

Per gli abitanti della California si sta realizzando l’incubo presagito dal verso della famosa canzone della band rock di Los Angeles che alludeva a un hotel degli orrori da cui è impossibile fuggire.

Il “Golden State” infatti si è chiuso a riccio a causa del Coronavirus e i suoi 40 milioni di abitanti sono stati invitati dal Governatore dello Stato, Gavin Newsom, a rimanere a casa e a ridurre al limite gli spostamenti per prevenire la diffusione del nuovo Covid-19 a partire dal 20 marzo 2020.

Il potente Stato della California, che per prodotto interno lordo rappresenterebbe la 5° economia al mondo, è stato il primo Stato degli Stati Uniti ad adottare la misura del lockdown (ndr ‘isolamento’) secondo la quale tutti i servizi non essenziali vengono chiusi, tra i quali anche ristoranti, bar, palestre, centri congressi, musei e teatri. Rimarranno aperti solo i servizi essenziali come i negozi di generi alimentari, farmacie, benzinai e ristoranti che effettuano consegne a domicilio.

Le restrizioni dureranno fino a nuovo ordine e Newsom, così come riportato dalla CNN, ha avvertito che più di metà della popolazione dello Stato potrebbe venire infettata dal virus nel giro di due mesi.

Alla data odierna i casi accertati di Coronavirus in California sarebbero infatti 2,535 e ci sarebbero 53 morti.

Così come in altri Paesi colpiti dal Coronavirus, anche in California durante le attività essenziali, come andare a fare la spesa o recarsi in farmacia, gli abitanti dovranno seguire la regola del “social distancing”, locuzione ormai famosa anche nel web, che indica il tenersi a una distanza di almeno un metro dalle altre persone quando ci si trova ad attraversare luoghi aperti e chiusi.

In quella che poteva sembrare una situazione surreale solo poche settimane fa, anche le star della West Cost si stanno dando da fare per divulgare, attraverso i loro canali social, l’importanza del “social distancing”. Così a colpi di tweet e post le celebrities e le influencers voglio dare il loro contributo al morale della popolazione californiana e statunitense, fortemente provata dalla sfida posta dall’epidemia. Su Twitter, attraverso un video che la ritrae in mezzo a un elegante mobilio color pastello insieme a sua madre, posta alla distanza di sicurezza di un metro raccomandata, Kim Kardashian West ricorda l’importanza del social distancing.

«I know I’ve already been doing my daily reminders about how important it is right now to practice social distancing and self-quarantine. I’m going on my ninth day» dice invece la sorellastra di Kim, Kylie Jenner, nelle sue Instagram stories. Kylie è una nota influencer che ha pensato di usare la sua popolarità per diffondere la consapevolezza sul Coronavirus: «Nobody is immune to this. Millennials are not immune to this»- dice la Jenner- in un tentativo di incoraggiare i giovani adulti a prendere sul serio il pericolo rappresentato dal Covid-19, che potrebbe trasmettersi anche in maniera asintomatica.

Ma il Coronavirus non risparmia nemmeno Hollywood. È di qualche tempo fa, infatti, la notizia che una delle star più conosciute e amate dello show biz– Tom Hanks- è risultato positivo mentre si trovava in Australia insieme alla moglie Rita Wilson.

Ma le ripercussioni dell’epidemia su Hollywood sono anche e soprattutto di ordine economico. L’industria dell’intrattenimento sta subendo una grave battuta di arresto con i teatri chiusi per un periodo indefinito e gli studios costretti a rimandare le date di uscita di vari film. Tra questi Wonder Woman 1984, la cui uscita era prevista per giugno e che è stata invece rimandata dalla Warner Bros al 14 agosto. Sempre Warner Bros è stata costretta a rimandare altri tre film, riporta Vox: In the Heights, l’adattamento di un musical, il cartone animato Scoob!, tratto dal franchise di Scooby-Doo e Malignant, un thriller dello stesso regista di Aquaman, James Wan.

Una mossa avanguardistica quella invece compiuta dalla NBC Universal che- come riportato sempre da Vox– ha deciso di rendere disponibili on deman alcuni film in contemporanea alla loro uscita nei cinema rimasti aperti. I film saranno disponibili on demand a partire dal 20 marzo pagando all’incirca 20 dollari per un noleggio di 48 ore.

A quanto pare anche il film Marvel incentrato sulla Vedova nera, Black Widow, interpretata da Scarlett Johansson, dovrà aspettare per essere visto nei cinema dopo che la data di uscita del 1° maggio in America è stata posticipata dalla Disney con una decisione presa lo scorso 17 marzo.

Tra i maggiori eventi cancellati, oltre a tutte le competizioni sportive, anche il famoso Coachella, il più grande festival musicale annuale degli Stati Uniti organizzato a Indio, nella valle di Coachella e l’Electronics Entertainment Expo (E3), un’importante fiera di videogiochi organizzata annualmente a Los Angeles a giugno.

Un triste annuncio anche per gli amanti dell’intrattenimento della tarda serata: la NBC ha infatti annunciato che il Tonight Show di Jimmy Fallon e il Late Night With Seth Meyers saranno sospesi così come il Late Show di Stephen Colbert prodotto dalla CBS. Gli americani perdono così una fonte impareggiabile di intrattenimento e satira, soprattutto riguardo alle uscite del presidente Trump, le quali venivano scandagliate e sottoposte a fact-checking da questi anchorman dotati di sagacia e humor.

In questo momento teso e difficile per l’industria dell’intrattenimento- che ha il suo cuore pulsante proprio in California- arriva la notizia gradita che Neflix avrebbe stanziato un finanziamento di 100 milioni di dollari a favore delle categorie lavorative dell’entertainment.

«This community has supported Netflix through the good times, and we want to help them through these hard times, especially while governments are still figuring out what economic support they will provide» si legge nel comunicato diramato da Netflix e riportato da Variety.

Ma come hanno reagito i Californiani alla decisione del lockdown?

L’annuncio dell’ordine di shelter-in-place è arrivato venerdì ma, a quanto riportato dalla CNN, i californiani hanno comunque deciso di riversarsi per strade, spiagge e parchi durante il week-end, facendo passeggiate all’aperto o esercizio fisico, ignorando l’accortezza del social distancing. Un fenomeno verificatosi anche in altre città europee, come Milano, e che ha costretto il sindaco di Los Angeles Eric Garcetti a chiudere tutti i parchi giochi della città e le aree ricreative.

Inoltre, a quanto riportato dal Los Angeles Times, molti californiani dal momento dello scoppio dell’emergenza Coronavirus starebbero fuggendo dai centri urbani per rifugiarsi nel Deserto del Mojave o nell’aspra Sierra Nevada- dove le occasioni di contagio sarebbero minori- suscitando alle volte la preoccupazione degli abitanti locali.

Chi possiede una seconda casa può cercare di sfuggire al caos della metropoli, ma per ora l’Hotel California sembra ancora chiuso a chiave.