Attenzione! Questo articolo è stato scritto più di un anno fa!
!
Esclusiva

Dicembre 29 2020
The Gentlemen, un film movimentato per un capodanno sottotono

Guy Ritchie è tornato. Dopo anni di pellicole non all’altezza dei suoi esordi il regista mette la firma su un film fresco e scoppiettante che, a modo suo, guarda al futuro.

«C’è solo una regola in questa caz.. di giungla: quando il leone ha fame, lui mangia». Se però il leone decide di ritirarsi e di vendere la sua corona, che succede?
A questa domanda risponde Guy Ritchie con il suo ultimo film, “The Gentlemen”, disponibile su Amazon Prime.

Guy Ritchie
Guy Ritchie

Entro dieci anni la marijuana sarà legalizzata, il re della cannabis Mickey Pearson, interpretato dal Premio Oscar Matthew McConaughey, non ha dubbi, e in previsione di questo vuole vendere il suo regno e ritirarsi.
«Io mi sono fatto la reputazione di uomo che è arrivato in cima con le cattive. Si può dire che queste mani bianche sono sporche di sangue. Ma nel nuovo business, quando sarà legale, un’impresa come questa avrà bisogno di un passato pulito, che purtroppo, io non possiedo».
Questo è l’incipit che da inizio ai rocamboleschi eventi di una pellicola scoppiettante, violenta e divertente, arricchito da un cast stellare che vede Hugh Grant, Charlie Hunnam, Jeremy Strong, Michelle Dockery e Colin Farrell al fianco di McConaughey.

Con “The Gentlemen” il regista inglese ci catapulta nel microcosmo del crimine anglosassone, che avevamo già conosciuto grazie ai suoi film di esordio, “Lock and Stock” e “Snatch”. Un mondo dove violenza e british humor si amalgamano alla perfezione creando situazioni paradossali e grottesche. In “The Gentlemen” torniamo quindi nel Regno Unito, con i suoi vicoli, i suoi prati verdi, i suoi animali (maiali per lo più) e soprattutto, con i suoi gangster sopra le righe che non rimandano, ma agiscono. Se la politica discute da anni sulla legalizzazione della cannabis, i criminali di Ritiche lo danno per scontato e, pur chiacchierando, si preparano allo storico passaggio.

«Quando questo porcellino andrà nel mercato legale, la domanda supererà enormemente l’offerta, e questa location, questi esperti botanici e questa tecnologia, saranno un bene prezioso».

C’è però una differenza tra “The Gentlemen” e i primi film del regista. Sono passati 20 anni da “Snatch”, Guy Ritiche è invecchiato, e con lui lo sono anche i suoi personaggi. Non vi sono più i giovani ragazzi di “Lock and Stock” che cercano di fare carriera nel mondo criminale, ma un uomo arrivato all’apice che vuole uscirne. Non c’è più la scalpitante rabbia giovanile, ma una storia al suo crepuscolo.

La narrazione del film è affidata a uno dei personaggi. Il detective privato Fletcher, interpretato da Hugh Grant, racconta la storia come se stesse presentando una sceneggiatura a un produttore cinematografico.

«Voglio che immagini un personaggio, che potrebbe essere in un libro, o in una commedia, o in un film, non digitale, non su una scheda di memoria, ma analogico. Un processo chimico per mantenere la grana dell’immagine, il 35 millimetri. Lo vedo da un obiettivo, ma non parlo del piccolo schermo, non è tv, come ho detto, è formato cinema all’antica. Voglio che tu venga con me in questo viaggio cinematico… Perché è cinema. È bellissimo splendido cinema»

Una dichiarazione d’amore che Ritchie dedica al Cinema. Un’arte che il regista dimostra di poter ancora impreziosire con ottimi prodotti.

Consiglio la visione di questa pellicola a tutti coloro che alla vigilia di un capodanno grigio, hanno voglia di movimento e fuochi d’artificio. Buona visione e Buon anno!

Leggi anche gli altri libri, spettacoli teatrali, serie tv e film che la redazione ha posto Sotto l’albero