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Esclusiva

Maggio 24 2022
La mia guida turistica è un robot

Il 25 maggio l’ultimo evento del 5G Tour al Palazzo Madama e al Gam di Torino

Il marmo bianco di Palazzo Madama si staglia imponente in un’affollata piazza del Castello a Torino. Bambini sorridenti si affrettano sulla scalinata coperta da un tappeto blu notte attorno alla loro guida turistica. Le braccia aperte, a mo’ di accoglienza, i movimenti non sinuosi, ma rigidi e a scatti. La sua testa bianca svetta leggermente tra i ragazzi: «Ciao, sono R1 e sarò la tua guida turistica».

Il 5G Tours, finanziato dall’Unione Europea, arriva a Torino con un’ultima manifestazione il 25 maggio 2022. Partito nel 2019, il progetto europeo tenta di sensibilizzare sugli sviluppi della tecnologia, mostrando come il 5G possa migliorare e arricchire la vita di tutti i giorni. Il progetto si svolge contemporaneamente anche a Rennes, in Francia, concentrandosi sull’utilizzo del 5G in ambito medico e ad Atene, in Grecia, dove il 5G è utilizzato nell’ambito delle smart city

r1 robot guida turistica
Palazzo Madama

In collaborazione con l’Assessorato alla Cultura, Ericsson, TIM, Fondazione Torino Musei e Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, e con partner internazionali come Atos e Samsung, la città di Torino propone esperienze interattive dove Palazzo Madama e il Gam si fanno luogo di comunicazione tra arte e tecnologia.

Palazzo Madama

Anna Follo è responsabile del progetto per la Fondazione Torino Musei e ci illustra i tre percorsi possibili nei due spazi espositivi. Palazzo Madama mette a disposizione un’applicazione che permette la fruizione 3D delle ceramiche presenti all’interno del palazzo. «Attraverso i visori sarà possibile prendere virtualmente gli oggetti che sono normalmente dentro una teca e osservarli a 360°». Inoltre, sarà possibile un piccolo esperimento di gamification, ovvero un gioco con la realtà virtuale, dove gli oggetti all’interno della sala verranno cambiati di posto e spetterà al visitatore rimetterli al posto giusto.

La mia guida turistica è un robot
Esperimento di gamification a Palazzo Madama

In collaborazione con TIM si potrà visitare con un robot in telepresenza, ovvero non fisicamente ma attraverso un robot in videochiamata, i sotterranei di Palazzo Madama: «sarà un’ottima soluzione per risolvere i problemi di accessibilità dei sotterranei e sembrerà realmente di camminare lì».

r1 robot guida turistica
I sotterranei di Palazzo Madama

Infine, l’attrazione principale è proprio R1, robottino umanoide che, come una vera guida turistica, illustrerà le ceramiche del Palazzo.

Gam

Il Gam mette a disposizione un wall interattivo con le opere di Nicola De Maria. L’artista tende a usare un set di forme e colori predefinite e i visitatori dovranno usare quel materiale per ripercorrere le fasi di creazione dell’artista.

Anche al Gam il robot in telepresenza organizza una caccia al tesoro per i ragazzi nella collezione del 900 che potranno esplorare il museo e muoversi attraverso le stanze con un gioco: «è un modo per far raggiungere al pubblico spazi che normalmente non potrebbero raggiungere».  Non può mancare, infine, il robottino R1 che guiderà in un percorso nella collezione del novecento del museo. Ma come reagiscono i visitatori alla presenza di R1?

R1: la guida turistica

«La tecnologia sta entrando in tutti gli ambiti della nostra vita» ecco perché il 5G Tours cerca di applicare le nuove tecnologie a tanti ambiti, anche a quelli più creativi come quello culturale. «Il primo impatto delle persone alla vista di R1 è sicuramente di curiosità. Sono soprattutto i più giovani ad avvicinarsi e a sentirsi molto a loro agio con il robottino, agendo in maniera più spontanea degli adulti, che mostrano maggiore diffidenza».

Gli organizzatori dell’evento hanno notato che i gruppi di persone con una guida turistica umana si dispongono vicino alla loro guida, riducendo le distanze fisiche. Invece, chi è guidato da R1 mostra maggior distacco «tranne i bambini, loro gli vanno vicinissimo e fanno tante domande» sorride la Follo.

«In generale dai questionari condotti alla fine delle visite i risultati sono molto interessanti, i feedback sono positivi, anche se ovviamente l’interazione con R1 non è la stessa che si può avere con una guida turistica».

Un robot non potrà mai spiegare un’opera d’arte con la stessa passione e intensità di un essere umano. Ma i robot possono essere fondamentali anche nel mondo dell’arte: «sarebbe bello arrivare a un processo di integrazione macchina – essere umano. I robot potrebbero servire per dare indicazioni più di servizio o accompagnare i visitatori nelle varie alee dei musei, lasciando alla guida umana il compito di illustrare l’opera più in dettaglio».

Il progresso tecnologico non si può arrestare e rompere degli scetticismi iniziali potrebbe portare a un reale miglioramento della nostra quotidianità.

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