Attenzione! Questo articolo è stato scritto più di un anno fa!
!
Esclusiva

Luglio 22 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Novembre 24 2022
Bombe schierate in Europa per colpire la Russia, ma è una fake news

Il caso della notizia delle testate nucleari B61-12 in arrivo nelle basi Nato, ma si tratta di malinformazione, distorta e parziale

Notizia: Tra poco in Italia le nuove bombe nucleari Made in USA

Fonte: Tra poco in Italia le nuove bombe nucleari made in Usa | Grandangolo – Pangea, su byoblu.com, 15 luglio 2022

La notizia riportata

«Inizia la produzione della bomba nucleare B61-12»: così il sito byoblu.com riporta l’annuncio dei Sandia National Laboratories – i laboratori che si occupano di sicurezza nazionale per la National Nuclear Security Administration (Nnsa) –  riguardo la progressiva sostituzione degli ordigni a testata nucleare B61, già in dotazione alle basi Nato, con la dodicesima versione. Descritta come un’arma di nuovo tipo, «non viene sganciata in verticale, ma a distanza dall’obiettivo su cui si dirige guidata da un sistema satellitare». Da questa premessa, l’articolo afferma che le B61-12 verranno schierate in Europa «a distanze tali da poter colpire la Russia».

In modo analogo, fa riferimento a un secondo sistema di armi nucleari costituito da missili a raggio intermedio con base a terra che «possono essere lanciati anche dalle installazioni dello “scudo anti-missile”, dislocate dagli USA nelle basi di Deveselu in Romania e di Redzikowo in Polonia, e a bordo di cinque navi da guerra che incrociano nel Mediterraneo, Mar Nero e Mar Baltico a ridosso della Russia».

Con l’intento di suffragare le informazioni sulla difesa missilistica e la capacità offensiva delle armi citate, l’articolo riprende anche la descrizione del sistema di lancio verticale Mk 41 fornito dall’azienda produttrice, la Lockheed Martin: «illustrando le caratteristiche del sistema di lancio verticale Mk 41, usato sia nelle installazioni terrestri che in quelle navali, (Lockheed Martin) specifica che esso è in grado di lanciare ‘missili per tutte le missioni, sia per la difesa sia per l’attacco a lungo raggio, compresi missili da crociera Tomahawk’. Questi possono essere armati di testate nucleari»

Il debunking della notizia

L’articolo di byoblu.com mette in falsa relazione notizie in parte vere, le decontestualizza omettendo elementi essenziali alla comprensione dell’informazione e non fa riferimento a fonti verificabili.

È vero che gli Stati Uniti hanno iniziato la produzione delle bombe B61-12 da inviare alle basi Nato, secondo il Programma di condivisione nucleare, tuttavia l’articolo non specifica che l’annuncio dei Sandia National Laboratories, intitolato «B61-12 production begins», è stato pubblicato sul sito ufficiale dei laboratori l’11 febbraio 2022 e non fa parte di un recente piano strategico specifico contro la Russia, ma di un’operazione di ammodernamento delle armi in dotazione alle basi Nato, che dal luglio 2015 al novembre 2021 ha completato la prima fase produttiva e proseguirà fino al 2026, come specificato nel documento descrittivo della B61-12, consultabile sul sito della Nnsa. La notizia riportata da ByoBlu, dunque, è datata ed è presentata in modo fuorviante, in quanto non connessa a operazioni militari contro la Russia.  

L’articolo non cita come fonte diretta la National Nuclear Security Administration (Nnsa), responsabile del progetto, né riporta le esatte caratteristiche della B61-12 così come descritte dal documento accennato in precedenza. Secondo la descrizione fornita dalla Nnsa, le B61-12 possono essere sganciate sia per gravità balistica sia attraverso una caduta controllata, ossia attraverso segnali satellitari, ma sempre attraverso aerei militari in volo, di cui sono riportati nel documento anche i modelli specifici: «the bomb will be air-delivered in either ballistic gravity or guided drop modes and is being certified for delivery on current strategic (B-2A) and dual capable aircraft (F-15E, F-16C/D & MLU, PA-200) as well as future aircraft platforms (F-35, B-21)».

È perciò falsa l’informazione per cui le bombe «verranno schierate in Europa a distanze tali da poter colpire la Russia», come riportato dall’articolo: non saranno schierate su un territorio ma solo raccolte nelle basi Nato, poiché per essere utilizzate dovranno comunque essere lanciate da un aeromobile e non telecomandate a distanza.

La struttura dell’articolo collega inoltre la notizia riguardante le B61-12 alla difesa missilistica delle basi Nato, insinuando ancora una volta un piano strategico contro la Russia, senza però alcuna prova a sostegno. All’affermazione per cui «gli Stati Uniti si preparano a installare in Europa contro la Russia, missili a raggio intermedio con base a terra» non fa seguito una fonte.

Non si tratta di una notizia del tutto falsa ma, come nel caso precedente, è datata e decontestualizzata. Sul web infatti è disponibile la trascrizione del discorso del Generale James McConville, Capo di stato maggiore dell’Esercito degli Stati Uniti, tenuto l’11 marzo 2021 presso la George Washington School of Media and Public Affairs. È in quell’occasione che il Generale ha accennato alla dotazione di nuovi missili a medio raggio: due task force nel Pacifico e una in Europa, senza riferimenti diretti alla Russia. La notizia è stata riportata anche da il manifesto il 23 marzo 2021, ma nell’articolo di byoblu.com non è presente alcun rimando né alle parole di McConville né ad altre fonti verificabili.

Decontestualizzato è anche il riferimento alla Lockheed Martin, impresa di ingegneria aerospaziale che produce missili e velivoli militari, riguardo la piattaforma di lancio Mk 41. Non fornendo ulteriori informazioni sulle armi né sulle loro caratteristiche o il loro impiego, l’articolo ricerca infine autorevolezza attraverso l’uso improprio e incompleto di una citazione.

Leggi anche: Il deterioramento dell’ambiente non è una causa dello scioglimento dei ghiacciai, ma è disinformazione

Zeta, sito di informazione della Scuola Superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” – Luiss Guido Carli è un supplemento di Reporter Nuovo, testata giornalistica legalmente registrata presso il Tribunale di Roma (Reg. Tribunale di Roma n. 13/08 del 21 gennaio 2008), al cui interno è stata istituita un’unità Zeta Check con lo scopo di verificare i fatti, che pubblicherà regolarmente rapporti sull’accuratezza fattuale delle dichiarazioni di personaggi pubblici e istituzioni e affermazioni ampiamente diffuse in formato testo, visivo e di altro tipo, incentrate principalmente su dichiarazioni relative a questioni di interesse pubblico.
Il suo lavoro editoriale non è controllato dallo Stato, da un partito politico o da una figura politica. La testata non è destinataria di finanziamenti da fonti statali o politiche per svolgere giornalismo di servizio pubblico.