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Esclusiva

Dicembre 12 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Dicembre 13 2022
È Cats mania

A Roma sono 10.500 gli spettatori del musical solo nella prima settimana: arrivano da tutta Italia per i gatti ballerini

Nel buio della sala decine di occhi gialli guardano verso un Teatro Sistina strapieno, sold out anche di domenica pomeriggio. Sono gli occhi dei Cats di Jellicle, per l’occasione diventato un quartiere romano tra i capitelli corinzi, i frammenti di enormi statue e la Bocca della Verità della scenografia di Teresa Caruso. Sinuosi e silenziosi i gatti si materializzano fra il pubblico, ancora a luci spente e fin sopra in galleria. Dieci, poi quindici, poi venti e forse di più, uno dopo l’altro saltano sul palco, si arrampicano, scivolano, rotolano, pronti a raccontare la loro storia in una notte di luna, in attesa che il Gatto Filosofo (Old Deuteronomy) decida chi, tra di loro, avrà all’alba il diritto di rinascere ad altra vita, una delle nove. Piccola variazione, quest’ultima, dalla versione originale, in cui il gatto prescelto ascende al Heaviside Layer, il paradiso felino.

L’adattamento italiano di Massimo Romeo Piparo, con l’orchestra dal vivo diretta dal Maestro Emanuele Friello, non si discosta comunque troppo dalla storia già nota.

Cats di Andrew Lloyd Webber è uno dei musical più celebri di tutti i tempi, in scena dal 1981 su un testo originale di T.S. Eliot, la raccolta di poesie intitolata Il libro dei gatti tuttofare (Old Possum’s Book of Practical Cats, 1939). Della raccolta mantiene la struttura, a brani separati in cui ognuno dei gatti protagonisti si presenta con un numero musicale, fino al sorgere del sole. L’intera narrazione procede così attraverso la musica, dal canto lirico al rock, lasciando pochissimo spazio al parlato. Apice del secondo atto è il brano Memory, il più famoso del musical, il momento in cui la gatta Grizabella, da tempo esclusa dalla colonia di Jellicle, chiede ascolto e compassione ai suoi vecchi compagni. In questa produzione di PeepArrow Entertainment e del Teatro Sistina Grizabella è interpretata da un’inedita Malika Ayane, grande voce del cantautorato italiano contemporaneo. Una piacevole sorpresa che, nell’economia complessiva dello spettacolo, non è nemmeno il vero punto forte.

È Cats mania
Il teatro Sistina a Roma

Sono l’energia contagiosa, il ritmo spezzato, i fiati e le percussioni che accompagnano coreografie complesse e coinvolgenti ad essere il vero fulcro di Cats. Anche con il riadattamento del testo in italiano, le canzoni originali di Webber non perdono il loro splendore. I testi citano via Veneto, piazza Barberini dove i gatti si aggirano, dormendo sotto i ponti del Tevere e ballando bagnati dalla luce della luna al Colosseo.

Billy Mitchell allestisce una coreografia viva e complessa: gatti sensuali si curvano e si sfregano sulle impalcature, saltano e scivolano da un punto del palco all’altro, creando piccole scene in cui l’occhio si perde. Nonostante la mancata unità del corpo di ballo, l’effetto è gradevole e fa immergere lo spettatore nel mondo dei felini.

Memorabile l’esibizione di Rum Tum Tugger, il gatto rock interpretato dal magico Luca Giacomelli Ferrarini, già Mercuzio del musical “Romeo e Giulietta – ama e cambia il mondo” del 2013. Con i suoi acuti da capogiro ha sfondato il soffitto del Sistina, provocando la pelle d’oca sino all’ultima balconata. Dall’impeccabile presenza, ruba la scena anche alla Grizabella di Malika Ayane, più intima, sottile, in contrasto con la potenza dei toni esplosivi di “Memory”. Nonostante ciò, sin dal suo primo “Chi mai sarà” la voce graffiante della Ayane ha incantato il pubblico.

È Cats mania
Malika Ayane nei panni di Grizabella – Photo Credit: Gianluca Saragò

Nella carrellata di personaggi che solcano il palco, pungente è la figura di Gatto Gas, il vecchio attore che balla e canta con Proietti, interpreta Rugantino e viene ricordato per essere gatto Romeo, quello del Colosseo. Rappresenta il teatro stesso: critica la società disattenta al mondo della recitazione, incolpa i giovani che non vanno più a teatro e accusa, sempre in musica, TikTok e Facebook della loro distrazione: «Potrei continuare a recitare se non ci fosse il web».

Un riadattamento in chiave attuale, magico ed esplosivo, in grado di portare in sala tre diverse generazioni, dai nonni ai nipoti. Sono 10.500 gli spettatori che solo nella prima settimana hanno riempito le poltrone del teatro da dove, controluce, si intravedono decine di orecchie di gatto: è già Cats mania al Sistina!

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