La notizia falsa: Il blog maurizioblondet.it ha pubblicato il 1 gennaio 2023 un articolo dal titolo “Più di 3.000 civili uccisi sono stati trovati a Mariupol dopo che è stata liberata dalla Russia”. Il pezzo cita come fonti Sputnik France e il comitato investigativo russo, guidato da Alexander Bastrykin, che è la principale autorità investigativa federale sotto il controllo del Cremlino. Anche il sito indipendente Novaya Gazeta Europe riporta le conclusioni del comitato russo, mettendo tra parentesi la parola “liberazione”, in modo da sottolineare la falsità dell’affermazione. Nell’articolo si legge che «Le forze di Kiev hanno giustiziato migliaia di residenti di Mariupol nei combattimenti per la città caduta sotto il controllo russo alla fine di maggio. Sono stati trovati più di 3.000 corpi, molti dei quali difficili da identificare, ha affermato il comitato investigativo russo. A tale scopo, potrebbe essere istituito uno speciale database del DNA».
Il fact checking:
Mariupol è una città portuale a sud dell’Ucraina e rientra nei confini di Kiev, come il resto del paese è stata attaccata il 24 di febbraio. Usare la parola “liberazione” nel titolo non è corretto perché quella russa è stata un’aggressione, come riconosciuto dalla maggior parte della comunità internazionale.
La città ucraina di Mariupol è caduta solo dopo una lunga resistenza durata due mesi e terminata quando anche gli ultimi abitanti si sono arresi mentre erano sotto assedio nell’acciaieria Azovstal. Durante quel periodo l’esercito russo è stato autore di numerosi crimini di guerra documentati da video e immagini pubblicati sui social e sui giornali.
La notizia delle 3000 persone che sarebbero state giustiziate dall’esercito di Kiev non è però presente su nessun’altra testata internazionale.
Un’indagine, realizzata con l’ausilio di immagini satellitari e pubblicata il 22 dicembre dall’agenzia di stampa americana Associated Press, mostra che sono state scoperte 10.300 nuove tombe nella città, ma che sarebbero state scavate dai russi e non dall’esercito ucraino. Le tombe servirebbero a dare sepoltura ai cadaveri uccisi dai soldati di Putin. Nell’indagine si legge che: «AP ha quindi rivisto i droni e le riprese video che mostravano che i russi avevano usato macchinari pesanti per scavare lunghe trincee che sono state poi riempite».
Inoltre l’articolo pubblicato su maurizioblondet.it sostiene che: «Mentre le truppe russe hanno allestito corridoi umanitari, i militari ucraini hanno consapevolmente creato ostacoli per ostacolare l’evacuazione dei civili». Si può smentire questa affermazione facendo riferimento al longform dell’Associated Press intitolato “Why? Why? Why? Ukraine’s Mariupol descends into despair”, scritto dagli unici giornalisti internazionali che rimasero a documentare la resistenza della città, prima che cadesse completamente in mano russa.
Nell’articolo si legge che «La città è ora accerchiata dai soldati russi, che lentamente ne stanno spremendo la vita, un colpo alla volta. Diversi appelli [ucraini] per l’istituzione di corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili sono rimasti inascoltati, fino a quando i funzionari ucraini hanno dichiarato che circa 30.000 persone erano fuggite in convogli di automobili. Attacchi aerei e granate hanno colpito l’ospedale di maternità, i vigili del fuoco, le case, una chiesa, un campo fuori da una scuola. Per le centinaia di migliaia stimate che rimangono, semplicemente non c’è nessun posto dove andare». I giornalisti che rimasero sul luogo documentano quindi una realtà molto diversa da quella descritta del comitato russo e ripresa dal blog di Blondet. Fu l’esercito russo a portare avanti l’assedio, a giustiziare i cittadini di Mariupol in maniera arbitraria e a rifiutarsi di istituire dei corridoi umanitari, non viceversa.
Fonti:
https://apnews.com/article/russia-ukraine-war-erasing-mariupol-499dceae43ed77f2ebfe750ea99b9ad9
https://news.un.org/en/story/2022/03/1113152
