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Esclusiva

Gennaio 26 2023
Se te lo chiedessi, come disegneresti la tua vita?

Xiaoning Lyu, fondatrice di Viva la Vida, ha fatto visita alla redazione di Zeta

«Se ti chiedessi di disegnare il significato della tua vita, che cosa disegneresti?» È da questa domanda che nasce Viva la Vida. È il 30 gennaio 2018, Xiaoning Lyu è al museo di Frida Kahlo a Città del Messico, quando le viene in mente di comprare fogli e pastelli e chiedere alla persone di trasporre su carta la loro vita. Dopo l’America, ha riproposto l’iniziativa in altre città di tutto il mondo. Ad oggi, ha raccolto più di 20000 opere da oltre 60 Paesi.

Tra le tante opere, racconta alla redazione di Zeta di un disegno che non è mai stato fatto. Ricorda un regista che prima di disegnare parlava tanto, ma poi ha dovuto buttare il disegno otto volte prima di riconsegnare il foglio in bianco, dicendo che non sapeva come fosse la sua vita. Fu lì che Xiaoning Lyu capì che una persona che avrebbe potuto parlare per due ore sul significato della vita se messa davanti a un microfono, non riusciva a esprimersi allo stesso modo con un disegno.

Dei vari disegni raccolti nel corso dei cinque anni, ne mostra alcuni alla redazione di Zeta. Come quello di una femminista afgana, che ha disegnato donne in rosso per protestare contro la visione di quel colore come modo per attirare gli uomini, dicendo che voleva vestirsi di rosso per sé e non per un maschio. Un’altra opera di un afgano è stato un demone tra le fiamme, l’uomo l’ha motivata dicendo che era paventato dal morire per nulla, in mezzo alla strada, per colpa di un estremista. Le sono rimasti molti impressi anche i disegni di giovani pazienti in chemioterapia che si ritraevano con capelli lunghi da principessa, motivati dalla loro speranza infantile.

Racconta di un incontro avuto la seconda volta che ha chiesto alle persone in strada di disegnare la loro vita. Jeff disegnò del cibo e lei rimase perplessa, domandando perché non rappresentasse qualcosa di più significativo, e lui raccontò la sua storia: era rimasto per tre anni senza casa, per poi essere salvato dallo Chefs program che lo aveva aiutato a diventare un cuoco affermato. Tempo dopo, la contattò su WeChat per ringraziarla e dirle quanto fosse importate per lui averla incontrata e che lei avesse condiviso la sua storia.

A metà lezione, Xiaoning Lyu pone la stessa domanda alla classe di giornalisti e li lascia disegnare e confrontarsi. Dopo aver raccolto i risultati, rivela che i disegni verranno rielaborati dalla Viva Ai. Le intelligenze artificiali generative per immagini più famose (come Midjourney e Stable diffusion) sono text to image, ossia bisogna fornire un testo su cui poi l’IA si baserà per generare l’immagine. Tuttavia, questo spesso richiede molti tentativi per ottenere il risultato desiderato. «Io non penso che questo sia il futuro, perché noi non scriviamo una frase per creare un’immagine. Gli umani sono più sketch to image che text to image» dice Xiaoning Lyu e spiega che Viva Ai parte da una bozza fornita dall’utente e da lì elabora un disegno, sfruttando l’archivio dati di immagini disegnate fino a quel momento per accelerare il processo di apprendimento. «Viva Ai rende più semplice che mai per tutti creare arte».

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