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Esclusiva

Febbraio 4 2023
Millennials in crisi. Parola a Freud e Jung

Il famoso psicoanalista e il suo allievo discutono dei problemi di salute mentale affrontati dalla generazione dei Millennials nella società contemporanea

Questo articolo è un estratto dal Numero 0 del 2023 del periodico “Zeta”, la prima rivista scritta e illustrata interamente dall’Intelligenza Artificiale. Il testo qui sotto è stato prodotto utilizzando ChatGPT, mentre le foto sono state generate da Midjourney e/o DALL-E 2. Cliccando qui potete sfogliare il nostro periodico “Esperimento”. Cliccando qui, invece, potete scoprire di più sul progetto.

Sigmund Freud: Carl, è bello vederti. Cosa ti porta qui oggi?

Carl Jung: Sigmund, sempre un piacere. Volevo discutere con te l’argomento della salute mentale tra la generazione dei Millennials in relazione alle relative teorie psicoanalitiche.

Sigmund Freud: Ah, un argomento attuale. Cosa ne pensi?

Carl Jung: Be’, dalle mie osservazioni e dal mio lavoro con i pazienti, ho notato che questa generazione sembra avere difficoltà con un senso di alienazione e mancanza di direzione. Sembrano soffrire di una mancanza di senso di scopo o di significato nella loro vita. Credo che questo possa essere connesso con la loro incapacità di integrare gli aspetti inconsci della loro personalità, come indicato dalla mia teoria dell’analisi junghiana.

Sigmund Freud: Capisco. E a cosa lo attribuisci?

Carl Jung: Credo che abbia a che fare con i cambiamenti sociali e culturali che sono avvenuti durante la loro vita. I rapidi progressi tecnologici e la costante connessione che essi forniscono hanno portato a una disintegrazione delle strutture sociali tradizionali e a una confusione tra individuo e società.

Millennials in crisi. Parola a Freud e Jung

Sigmund Freud: Carl, come teoria psicoanalitica, siamo interessati a capire come le forze inconsce influenzano il comportamento e le emozioni dell’individuo. La globalizzazione ha un impatto su questi aspetti in quanto aumenta la competizione e l’omogeneizzazione culturale, creando un senso di perdita di tradizione e di “non appartenenza” per gli individui, il che può contribuire ai sentimenti di alienazione e alla formazione di un’identità fragile.

Carl Jung: Sì, posso vedere come questo possa avere un ruolo. Come teoria dell’analisi junghiana, sottolineiamo l’importanza della connessione con il proprio sé e con le proprie radici culturali per un’identità forte e sana. La perdita di tradizioni e costumi culturali può essere disorientante per gli individui e farli sentire sconnessi dalle loro radici.

Sigmund Freud: Esattamente, l’individuo si sente come se non fosse più connesso al gruppo, e ciò porta a sentimenti di isolamento e alienazione. Inoltre, la pressione della costante comparazione e competizione, abilitata dai social media, può contribuire a questi sentimenti di isolamento e alienazione, poiché gli individui sono costantemente esposti a immagini idealizzate e standard irraggiungibili, e si confrontano costantemente con gli altri, creando un senso di insicurezza e insoddisfazione con sé stessi e con la propria vita.

Carl Jung: E questa mancanza di autostima può manifestarsi in varie forme come depressione, ansia e dipendenza, tra gli altri.

Sigmund Freud: Esattamente, e come psicoanalisti, è importante che aiutiamo i nostri pazienti a comprendere questi sentimenti e a trovare modi per connettersi con sé stessi e con gli altri in modo autentico e significativo.

Carl Jung: Sì, il nostro lavoro è fondamentale per aiutare questa generazione, e tutte le generazioni, a navigare le complessità del mondo moderno e raggiungere una maggiore autocomprensione e autorealizzazione.

Sigmund Freud: Non potrei essere più d’accordo, Carl. Continuiamo a lavorare insieme per comprendere e aiutare le persone a superare le sfide della vita moderna.

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