Esclusiva

Dicembre 27 2024.
 
Ultimo aggiornamento: Gennaio 3 2025
Cecilia Sala arrestata in Iran. Si trova in una cella di isolamento

Fermata il 19 dicembre, è detenuta nel carcere di Evin a Teheran. La telefonata ai famigliari: «Sto bene, ma fate presto»

La giornalista italiana Cecilia Sala è stata arrestata in Iran. La conferma arriva dal ministero degli Esteri della Farnesina. Fermata dalle autorità di polizia nella capitale Teheran il 19 dicembre scorso, la collaboratrice del quotidiano Il Foglio e inviata di Chora Media si trova in una cella di isolamento da una settimana, nel carcere di Evin.

Sala, classe 1995, è partita da Roma il 12 dicembre e si trovava in Iran per lavorare alle nuove puntate del suo podcast quotidiano, “Stories“. Possedeva un regolare visto di lavoro giornalistico e sarebbe dovuta tornare in Italia il 20 dicembre. Dalla mattina del 19, però, dopo alcuni messaggi scambiati, Sala non ha più fatto telefonate e non ha risposto alle chiamate ricevute. Chora, azienda per cui lavora, si è rivolta all’Unità di crisi del ministero degli esteri, che si è mosso per avere notizie. La giornalista risultava sparita e non c’erano indizi.

Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, Sala ha parlato due volte al telefono con i genitori e il compagno Daniele Raineri – giornalista del Post – e avrebbe detto: «Sto bene, ma fate presto». L’ambasciatrice d’Italia in Iran, Paola Amadei, ha verificato in prima persona le condizioni in carcere della giornalista, incontrandola per trenta minuti.

Secondo quanto si apprende, la giornalista dorme sul pavimento con due coperte, non ha contatti con nessuno e non ha ricevuto il pacco con alcuni aiuti consegnato dall’ambasciata italiana alle autorità del carcere. Nella cella c’è solo un faro sempre acceso. Le regole su ciò che può entrare in cella sono dure, e non sono permessi nemmeno gli occhiali. I genitori di Sala si dicono angosciati, e in accordo con la Farnesina, hanno tenuto la massima discrezione con la stampa, per «agevolare una veloce e positiva risoluzione della vicenda».

Sui social, l’hashtag “#FreeCecilia” è spopolato in poche ore. «La sua voce è stata silenziata dal governo iraniano. La libertà di stampa non è un crimine. Chiediamo il suo rilascio immediato» sono le parole delle storie su Instagram, rilanciate già da migliaia di persone.

Su X, il Ministro della difesa Guido Crosetto parla dell’«inaccettabile arresto da parte delle autorità iraniane» e della mobilitazione delle istituzioni per ottenere la liberazione della giornalista. L’Italia ha chiesto all’Iran la liberazione immediata della giornalista e garanzie sulla condizione della detenzione. Intanto, Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, è stata ricevuta dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. «Va male, è ovvio, però questo incontro mi ha aiutato», le parole della donna. La premier ha anche parlato a telefono con il padre della giornalista, Renato Sala. Intanto, il ministero degli Esteri ha convocato alla Farnesina l’ambasciatore di Teheran. La famiglia della reporter ha chiesto il silenzio stampa, descrivendo la situazione come «complicata e preoccupante».

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