Esclusiva

Gennaio 29 2025.
 
Ultimo aggiornamento: Gennaio 30 2025
Duetto per la pace sul palco di Sanremo

Al Festival l’israeliana Noa e la palestinese Mira Awad apriranno la prima serata

Israele e Palestina insieme, per una sera, sul palco del teatro Ariston di Sanremo. Saranno la cantante di Tel Aviv Noa e l’artista Mira Awad ad aprire il primo appuntamento della kermesse canora. Il messaggio di speranza è affidato alle parole di John Lennon e la sua “Imagine”, per un mondo senza guerre e “tutta la gente che vive la vita in pace”, come recita la canzone.

Non è la prima volta che le due artiste si uniscono per promuovere il dialogo tra i due popoli. Nel 2002 hanno interpretato insieme “We Can Work It Out” dei Beatles nel programma televisivo francese Taratata, mentre nel 2009 hanno rappresentato Israele all’Eurovision Song Contest di Mosca, con il brano “There Must Be Another Way”.

Due cantanti di fama internazionale, che l’Italia ha già visto cantare insieme. A settembre dello scorso anno si sono esibite al Festival Francescano di Bologna, intervenendo sul conflitto mediorientale e l’urgenza di una tregua.

Nata in Israele da genitori yemeniti, Noa ha da sempre un forte legame con l’Italia. Nel 1997 viene scelta da Roberto Benigni per interpretare “Beautiful That Way”, colonna sonora del film “La vita è bella”. Innamorata del bel paese, sceglie di registrare un album di canzoni napoletane intitolato “Noapolis”. Per lei la scalinata di Sanremo non sarà una novità assoluta. Tre volte presente alla serata delle cover, nel 2006 va in gara con Carlo Fava e il Solis String Quartet, vincendo il premio della critica. Prima cantante israeliana ad essere invitata al Festival palestinese di Nazareth e prima cantante ebrea a esibirsi di fronte a un Papa. Il suo impegno le vale l’onorificenza di Commendatore dell’ordine al merito della Repubblica Italiana.

Forza femminile e tutela dei diritti nei suoi brani, Mira Awad è palestinese ma con cittadinanza israeliana. Attiva in progetti umanitari, ha collaborato con artisti italiani tra cui Andrea Bocelli. Per lei sarà la prima volta a Sanremo.

Da sempre sul palco dell’Ariston la musica e il divertimento si intrecciano ai momenti di riflessione sull’ attualità. A volte è successo con i testi, come accaduto lo scorso anno con Ghali e la sua “Casa mia”. Il rapper milanese aveva trattato proprio il conflitto tra Israele e Palestina scrivendo “con linee immaginarie bombardate un ospedale, per un pezzo di terra o per un pezzo di pane”. L’esibizione durante la serata finale si era poi conclusa con un appello: “Stop al genocidio”. Il gesto di Ghali aveva scatenato un caso politico, ed era stato definito “vergognoso” dall’ambasciatore di Israele in Italia.

Altre volte sono stati gli interventi degli ospiti a puntare i fari sulla pace. Nel 2023 il conduttore Amadeus ha dato voce al Presidente ucraino Zelensky, leggendo la sua lettera sulla libertà e la democrazia, indispensabili per garantire la vittoria della sua nazione nel conflitto contro la Russia. Dopo la lettura, accolta dagli applausi del pubblico dell’Ariston, si era esibito anche il gruppo rock ucraino Antytila, col brano Fortezza Bakhmut.