“Se è una notizia, è un’ANSA”. Un motto che riassume otto decenni di informazione e che oggi rivive nella mostra Ottanta anni di storia. Ottanta anni di ANSA, ospitata al Museo Maxxi a ingresso gratuito fino al 9 febbraio. Un percorso attraverso le immagini che hanno raccontato il mondo, l’Italia, l’Europa, fissando per sempre eventi e dettagli che hanno segnato il corso del nostro tempo.
Dalla foto scoop sul ritrovamento del cadavere di Aldo Moro in Via Caetani alla straordinaria coincidenza del fulmine sulla cupola di San Pietro il giorno delle dimissioni di Benedetto XVI, la mostra raccoglie istantanee che sono diventate memoria collettiva. Ci sono i volti degli infermieri stremati nella battaglia contro il Covid, gli scatti dei sette papi che si sono succeduti in questi decenni, le immagini dei presidenti della Repubblica che hanno attraversato le stanze dell’agenzia di stampa italiana più importante, da Leone a Ciampi, fino a Napolitano.
Con tredici milioni di fotografie e circa 2.500 immagini trasmesse ogni giorno, ANSA ha costruito un patrimonio visivo unico. In occasione dell’ottantesimo anniversario, l’agenzia completerà la digitalizzazione del proprio archivio storico, un progetto realizzato con la collaborazione di Intesa Sanpaolo che renderà accessibile alla collettività un tesoro inestimabile.
L’esposizione è un viaggio unico tra i grandi eventi che hanno segnato il nostro tempo, ma anche l’occasione per riflettere sull’evoluzione del giornalismo e sul ruolo cruciale delle immagini nel fissare istanti destinati a diventare storia. «Ogni volta che si guarda una foto, si vede il fatto che racconta, ma anche tutto ciò che lo circonda: i dettagli che hanno cambiato la storia», spiega il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’Editoria, Alberto Barachini. «Il buon giornalismo è questo: cogliere l’essenza di un evento e restituirla al pubblico con rigore e profondità», prosegue Barachini. In un’epoca segnata dalla velocità e dalla frammentazione delle notizie torna al centro l’importanza di un’informazione approfondita: «Oggi, con il digitale e gli algoritmi, si fatica a cogliere la profondità del lavoro giornalistico. Raccontare in modo corretto, quotidiano e approfondito è fondamentale per la democrazia».
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