Esclusiva

Febbraio 5 2025
Roma, il quartiere Monteverde «pioniere per la Zona 30»

Per Elio Tomassetti, il suo municipio è stato pioniere per l’avvio di lavori. «Le strade non sono delle automobili, ma dei beni comuni»

Il quartiere Monteverde come pioniere per la Zona 30 a Roma. Parola di Elio Tomassetti, presidente del XII Municipio, che racconta di avere un pensiero fisso in testa durante i suoi giri in bicicletta: «Le strade non possono essere di proprietà delle automobili. Sono dei beni comuni. Appartengono ai pedoni, alle carrozzine, agli anziani. Anzi, loro devono essere tutelati di più perché sono fragili».

Prima di rispondere sul piano per ridurre il limite di velocità a 30 km/h, per cui sono stati stanziati 1,2 milioni di euro, Tomassetti sottolinea di aver creato «un progetto molto grande e ampio». È il momento in cui gli torna in mente la tragedia di un anno e mezzo fa, che ha fatto accelerare gli interventi in strada: «Abbiamo vissuto un decesso molto doloroso: un uomo si è andato a schiantare contro un muro di un istituto religioso e ha perso la vita. Erano le 7 di mattina». Poi, c’è anche una questione ambientale: «Fra pochi anni ci saranno zone in cui non si potrà più vivere per alcuni mesi dell’anno. Servono più alberature». Così, nel 2024, «con un appalto da 1,5 milioni di euro, abbiamo già creato isole e attraversamenti pedonali rialzati in punti strategici. Abbiamo una visione molto chiara, per questo posso dire che siamo stati pionieri».

Passando all’interno del quartiere, ad esempio per via Barrili o via Ludovica Albertoni, si capisce quali sono i punti strategici di cui parla Tomassetti: «Lì ci sono le scuole Crispi e Anna Micheli. Ma lo stesso vale per altri istituti, come Forlanini, Martellini, Cesana e Crivelli. Abbiamo fatto interventi importanti per proteggere i soggetti più fragili. All’inizio sono stati criticati, soprattutto gli attraversamenti pedonali rialzati, ma ora stanno andando benissimo».

Spesso, infatti, l’annuncio di lavori per limitare il traffico scatena la rabbia e l’ironia dei residenti. «Ti capita quello col Suv che ti prende in giro – racconta il presidente del XII Municipio – però da noi non tanto perché Monteverde è pronto per questi cambiamenti. Dalla fine del Covid, soprattutto, c’è stata una voglia di riappropriarsi degli spazi urbani. Io credo che chi fa politica debba cercare di guardare i prossimi dieci o vent’anni. Piazza del Popolo, ad esempio, era un parcheggio».

Ma come far cambiare idea alle persone? Quando è stata pubblicata la notizia dei nuovi lavori, infatti, nell’ufficio di Tomassetti sono arrivate venti mail di protesta. «Bisogna pensare ai risultati futuri. Faccio un esempio, quella della scuola Anna Micheli. I residenti erano contrari, anche alcuni genitori che volevano fermarsi in mezzo alla strada per salutare i figli. Siamo stati difesi dalla scuola. E oggi non ci sono più contrari. Lo capisci quando non se ne parla più: è un fatto acquisito. Anche se, lo ammetto, qualcuno mi ha scritto messaggi positivi. Ma d’altronde parlano i dati, come quelli più recenti di Bologna». Un riferimento agli zero pedoni morti nel 2024 in tutta la città emiliana, dopo l’avvio della Zona 30. «È quella – conclude – la direzione giusta».

Foto: Wikipedia Commons

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