Esclusiva

Aprile 22 2025.
 
Ultimo aggiornamento: Aprile 26 2025
Le tappe dopo la morte

La Chiesa ha messo in moto i meccanismi di successione che hanno governato i momenti di passaggio

Papa Francesco è morto e il più antico Stato del mondo ha iniziato a mettere in moto quei meccanismi di successione, frutto di una tradizione millenaria, che hanno governato i momenti di passaggio da un Papa all’altro.

Dopo il decesso avvenuto alle 7.35 di lunedì 21 aprile, il Direttore di santità e igiene dello Stato della Città del Vaticano Andrea Arcangeli ha accertato in serata le cause della morte del Pontefice per ictus cerebrale, coma e collasso cardiocircolatorio irreversibile, assistito dal cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa e dal Decano del collegio cardinalizio Giovanni Battista Re. Poco dopo, come da tradizione, è stato apposto il sigillo alle porte dell’appartamento del Papa. È ora compito del collegio dei cardinali, che governa la chiesa durante la sede vacante, mettere in atto le procedure previste dall’Ordo exsequiarum romani pontificis.

La salma sarà deposta nella bara della cappella di Casa Santa Marta a San Pietro, dove la curia romana renderà omaggio al Papa. Dal giorno successivo, è convocata la congregazione generale a cui partecipano i porporati che si trovano già nella Capitale, la prima delle riunioni degli alti prelati che precedono il Conclave. Giovanni Battista Re ha già invitato i cardinali di tutto il mondo a convergere a Roma e solo allora le congregazioni generali inizieranno le plenarie per la successione del nuovo Papa e per stabilire la data di inizio del nuovo Conclave.

Secondo le norme, dovrebbe iniziare tra i quindici e i venti giorni dopo il decesso anche se il Collegio dei Cardinali ha «la facoltà di anticipare l’inizio del Conclave se consta della presenza di tutti i Cardinali elettori, come pure la facoltà di protrarre, se ci sono motivi gravi, l’inizio dell’elezione per alcuni altri giorni. Trascorsi però, al massimo, venti giorni dall’inizio della sede vacante, tutti i Cardinali elettori presenti sono tenuti a procedere all’elezione». Il termine ultimo dell’inizio del Conclave è quindi il 10 maggio.

Mercoledì la salma di Francesco sarà portata nella basilica di San Pietro dove sarà esposta per tre giorni in modo che tutti i fedeli possono renderle omaggio, secondo quanto previsto dall’Ordo. La novità prevede che non ci sia più una tripla bara di cipresso, piombo e rovere, ma una semplice bara. Il collegio cardinalizio deciderà in seguito il giorno delle esequie che devono avvenire tra il quarto e il sesto giorno dopo la data della morte, come fissato nella costituzione apostolica Universi Dominici Gregis.

Sabato 26 aprile, il giorno di inizio dei novendiali, ovvero i nove giorni di messe dedicate all’anima di Francesco, alle ore 10 sul sagrato della Basilica di San Pietro sarà celebrata la Messa esequiale. Al termine della celebrazione eucaristica, avranno luogo l’Ultima commendatio e la Valedictio. Di seguito il feretro del Pontefice sarà portato nella Basilica di San Pietro e da lì nella Basilica di Santa Maria Maggiore per la tumulazione, come richiesto dal Papa nel testamento: «Desidero che il mio ultimo viaggio terreno si concluda proprio in questo antichissimo santuario Mariano dove mi recavo per la preghiera all’inizio e al termine di ogni Viaggio Apostolico ad affidare fiduciosamente le mie intenzioni alla Madre Immacolata e ringraziarLa per la docile e materna cura».

Dopo essere stato il primo Papa dal Sud Globale, il primo gesuita e il primo a chiamarsi Francesco, Bergoglio sarà anche il primo Pontefice del Novecento a essere seppellito fuori dal Vaticano. L’unico altro Papa nella storia è stato Adriano VI che visse all’epoca della riforma luterana.