«Tante famiglie non ce la fanno. I salari sono insufficienti». Con queste parole, misurate ma decise, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto a Latina, mentre era in visita nello stabilimento della BSP Pharmaceuticals per la festa dei lavoratori. Il messaggio del capo dello Stato è chiaro: il lavoro non può essere sottopagato, né si può tollerare l’indifferenza davanti alle morti che ancora si registrano ogni giorno nei luoghi di produzione.
La scelta di visitare la casa farmaceutica pontina non è casuale: ogni anno, infatti, alla vigilia del Primo Maggio, il presidente visita un’eccellenza del Paese. Fondata nel 2006, la BSP Pharmaceuticals è oggi tra i principali produttori mondiali di farmaci oncologici innovativi. Con 1600 dipendenti, l’azienda produce farmaci antitumorali ad alta complessità per clienti internazionali, seguendo tutte le fasi, dalla ricerca alla distribuzione. Un modello raro, cresciuto in silenzio nel Centro-Italia e diventato negli anni un punto di riferimento per il settore.
«La nostra è una piccola comunità, consapevole che negli oltre 100 paesi che i nostri clienti servono c’è bisogno del nostro aiuto per ricevere quel trattamento capace di riaccendere la loro speranza di vita» ha affermato Aldo Braca, presidente della casa farmaceutica, durante l’incontro.
Come aveva dichiarato nelle scorse settimane a Il Messaggero di Latina, il fondatore si è dimostrato molto preoccupato per la situazione a livello internazionale: sulle aziende del settore farmaceutico pende l’incubo dei dazi negli Stati Uniti, che negli ultimi giorni il presidente Donald Trump ha introdotto ma poi sospeso momentaneamente.
«I dazi possono ostacolare il diritto all’accesso alle cure e alla salute per ogni popolo del mondo, specialmente i più poveri e fragili» ha dichiarato Mattarella dal palco, sottolineando come le tasse doganali siano un’antica forma di prova di forza.
Uno dopo l’altro, il Capo dello Stato ha ricordato le problematiche del lavoro di oggi: il caro vita che pesa sulle famiglie, i giovani costretti a migrare e la crescente precarietà. Al centro del discorso anche la sicurezza perché per Mattarella «le morti sul lavoro sono una piaga che non si arresta e l’indifferenza è inaccettabile. L’organizzazione internazionale del lavoro ha stimato che nei primi mesi del 2025 sono morte più di due persone al giorno, mentre stavano lavorando. Incidenti che si verificano ovunque: nei cantieri, nei campi, nei capannoni industriali. Per questo, ha sottolineato il Presidente, «serve un impegno concreto e continuo da parte di istituzioni, imprese e lavoratori».