È cominciato nella Cappella Sistina il Pontificato di Robert Prevost, da ieri per tutti Papa Leone XIV. Il nuovo Vescovo di Roma ha celebrato la Missa pro Ecclesia, la prima messa da Pontefice, accompagnato dai cardinali che lo hanno eletto nel Conclave. Il rito segna il debutto dopo l’elezione.
Le letture della celebrazione sono state lette in inglese e in spagnolo, le due lingue più parlate durante le messe internazionali in Vaticano, ma anche le più familiari al nuovo Pontefice. L’intera liturgia, come previsto per le messe solenni, si è svolta in latino.
«Dio, chiamandomi attraverso il vostro voto a succedere al Primo degli Apostoli, questo tesoro lo affida a me», ha detto rivolgendosi ai cardinali. «Col suo aiuto, ne sarò fedele amministratore a favore di tutto il Corpo mistico della Chiesa; così che Essa sia sempre più città posta sul monte, arca di salvezza che naviga attraverso i flutti della storia, faro che illumina le notti del mondo. So che posso contare su ciascuno di voi».
Il passo del Vangelo scelto per la prima messa è tratto da Matteo, quando Gesù si rivolge a Pietro: «Anche oggi non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti», ha detto. «Contesti in cui a essa si preferiscono altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere e il piacere». Il Pontefice ha poi rivolto un monito: «Ridurre Gesù a un semplice leader carismatico o a una sorta di superman significa, anche per molti battezzati, vivere in un ateismo di fatto».
Un’omelia che ha colpito anche don Enzo Fortunato. «È stata una messa carica di significato, in cui Leone XIV ha subito messo al centro l’essenziale: la fedeltà al Vangelo, la responsabilità del servizio, il legame con la comunità ecclesiale», ha detto. Per il sacerdote, «il passaggio in cui ha detto “mi avete affidato un tesoro” è una dichiarazione di responsabilità, di amore verso la Chiesa e verso il popolo di Dio».
Don Enzo sottolinea anche questo momento: «È stato un gesto di umanità che conferma quanto questo Papa sappia essere vicino, autentico, capace di custodire le relazioni più semplici anche nei momenti più solenni».
Per il momento, Papa Leone XIV continuerà ad abitare a Casa Santa Marta. Il trasferimento al Palazzo Apostolico, dove risiedono i Pontefici, è rimandato: nei prossimi giorni si terrà una riunione per stabilire l’inizio dei lavori, al termine dei quali Prevost sceglierà dove vivere.
Intanto si guarda già ai prossimi appuntamenti pubblici. Domenica mattina Leone XIV si affaccerà dalla Loggia centrale di San Pietro per il primo Angelus del suo Pontificato, atteso alle ore 12. Il 18 maggio presiederà la Messa per l’inizio del pontificato. Chiuderà il 25 maggio con il Regina Caeli.