«Non vogliamo che questa diventi una battaglia politica, ma un tema condiviso da tutti». Con queste parole Luca Frescura, presidente dell’associazione giovanile Giovani e Futuro, riassume il cuore di una proposta di legge di iniziativa popolare che mira ad abbassare l’IVA sui prodotti per l’igiene femminile e per la prima infanzia. La raccolta è stata avviata da un gruppo di giovanissimi con un’età media di appena 23,1 anni, e ha già raggiunto più di 30mila firme.
Ad oggi in Italia i prodotti essenziali come assorbenti, coppette mestruali, pannolini e latte per neonati sono tassati al 10%. Ancora più alta l’aliquota sui seggiolini per auto, fissata al 22%. La proposta di legge, denominata “Legge Frescura – Menia Corbanese – Belfi”, chiede una riduzione dell’IVA al 5%, in questo modo ci si allineerebbe agli altri paesi europei che hanno già adottato misure simili. In Francia l’IVA sugli assorbenti è al 5,5%, in Germania al 7%, mentre Spagna e Regno Unito hanno già eliminato la tampon tax. L’Italia, invece, aveva abbassato l’aliquota al 5% con la legge di bilancio 2022, salvo poi riportarla al 10% nel 2023. «Una scelta che non abbiamo compreso – spiega Frescura – perché l’impatto economico per lo Stato sarebbe stato contenuto, ma il beneficio per le famiglie enorme». A differenza di molte altre petizioni online, questa iniziativa popolare: «Non è solo una richiesta simbolica: ma è un testo legislativo a tutti gli effetti».
Un altro punto di forza del progetto è l’indicazione chiara delle coperture economiche. La riduzione dell’IVA avrebbe un costo stimato di circa 180 milioni di euro annui, cifra che i promotori propongono di ricavare dalla riduzione delle dotazioni finanziarie della Camera dei deputati e del Senato. «Nel 2020 gli italiani hanno votato per il taglio degli onorevoli, ma il bilancio del Parlamento è rimasto invariato. È il momento di utilizzare quelle risorse per aiutare le famiglie».
La sensibilità per il tema e la voglia di fare qualcosa di concreto incentiva gli organizzatori: «Abbiamo visto in passato altre proposte simili arenarsi. Non vogliamo che accada lo stesso con questa». Il rischio, secondo lui, è che il tema diventi oggetto di battaglia politica tra maggioranza e opposizione: «Non deve essere un pretesto per attaccare il governo, ma un’iniziativa di civiltà. Tutti dovrebbero sostenerla». La questione della tampon tax in Italia è da anni al centro del dibattito pubblico. La proposta di legge di iniziativa popolare si inserisce quindi in un percorso già avviato ma ancora incompleto, e punta a colmare quel divario fiscale che pesa sulle donne e sulle famiglie italiane. Secondo l’Unione Europea, almeno una ragazza su dieci nel continente non può permettersi prodotti sanitari adeguati, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che nel 2020 ben 5,6 miliardi di persone vivevano in condizioni di scarso accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari. La combinazione di questi fattori rende ancora più urgente un’azione politica concreta.