Esclusiva

Maggio 15 2025
A lezione di disagio

La storia di chitarradisagio, il canale Youtube in cui la cultura è una forma di resistenza

Barba lunga, camicia di flanella, accento genovese e chitarra sempre in mano. Pietro Uliana, musicista e divulgatore, è così come si presenta nel suo canale Youtube, Chitarradisagio, seguito da una comunità affezionata al suo stile semplice e diretto, alle sue conoscenze e alla sua passione. 

«Mi ricordo perfettamente il momento in cui mi sono innamorato della musica – racconta Pietro – avevo otto o nove anni e mio fratello maggiore mi fece ascoltare un disco dei Guns ‘n Roses. Da lì ho iniziato a pensare solo a suonare». 

Il suo è un percorso da autodidatta guidato dalla curiosità, in cui l’hard rock convive con i romanzi di Jules Verne. Da qui nasce il forte legame con la figura dell’avventuriero, sempre alla ricerca di quella autenticità che oggi lo rende un punto di riferimento per molti appassionati. 

Dopo essersi diplomato al conservatorio da privatista – «All’esame di ammissione non mi hanno preso perché ho suonato Vasco Rossi e gli Aerosmith» – Pietro inizia a insegnare chitarra, anche nelle scuole. Nel 2017, senza un piano preciso, decide di aprire un canale Youtube per parlare di musica e condividere insegnamenti e pensieri. 

«Il nome è casuale, mi è venuto così, Chitarradisagio, tutto attaccato», ricorda Pietro. «Secondo me il disagio è una componente fondamentale nell’arte e nella vita in generale. È ciò che ti fa trovare il tuo centro, se lo sai ascoltare ti guida e ti fa seguire la tua strada». 

Ogni tanto una passeggiata in montagna, altre volte un consiglio di lettura o una sessione di studio: sul canale si trova un po’ di tutto, senza copione e senza troppi fronzoli. 

«Credo che le persone mi seguano perché riconoscono qualcosa di autentico», dice Pietro. «Non ci sono filtri, né barriere: è tutto così com’è». 

I contenuti “fighetti”, come dice lui, cercateli altrove, gli accordi precisi si trovano ovunque. Qui è come stare in compagnia di un amico che conosci da sempre, a cui basta una chitarra mezza scassata per mostrare ciò che gli altri, in tutto il loro apparire, non fanno vedere. 

Dalla musica barocca del Seicento al pop, passando per l’hard rock e la canzone d’autore italiana, nel suo mondo non esiste un genere più importante di un altro e ogni brano può insegnare qualcosa. Chitarradisagio offre spunti inediti, arrangiamenti originali e riflessioni che travalicano l’arte. 

«Non ci manca niente, eppure stiamo tutti male», continua Pietro, secondo cui il pericolo più grande è l’omologazione. «Ci vestiamo uguali, mangiamo le stesse cose, ragioniamo allo stesso modo, ascoltiamo la stessa musica. Per me oggi la vera resistenza è essere se stessi». 

In una società ossessionata dai numeri e dalla performance, il suo messaggio è semplice: recuperare la propria umanità e mostrarsi per quello che si è. Niente camera professionale, niente editing, niente attrezzatura da migliaia di euro: poco importa se l’audio non è perfetto o se una nota è stonata, non c’è bisogno di effetti speciali per chi sa ascoltare. 

Per imparare a suonare la chitarra, Youtube è pieno di canali tematici e tutorial che spiegano nel dettaglio ogni passaggio con grafiche precise e uno studio ben curato sullo sfondo. Chi segue Chitarradisagio cerca qualcos’altro. Basta seguire una sua lezione per capire che suonare bene non richiede strumenti costosi, e che forse, per vivere bene, non abbiamo bisogno di tutto ciò che crediamo essenziale. 

Secondo Pietro, oggi la tecnica ha raggiunto livelli altissimi in ogni ambito ma si è persa l’originalità e l’unicità del singolo. «Ormai i video un po’ artigianali sono diventati il mio marchio di fabbrica», racconta. «Il mio canale è anche un’oasi di resistenza rispetto a certi canoni di perfezione che non mi piacciono».  

Contro tutto questo, continua la sua battaglia attraverso la cultura, tra una camminata in mezzo ai monti e un nuovo video improvvisato, con la chitarra in mano e la passione di sempre. 

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