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Esclusiva

Gennaio 22 2020
Cultura e Turismo, un viaggio lungo la Via della Seta

Inizia l’anno della Cultura e del Turismo tra Italia e Cina con un forum a Roma sulla cooperazione nel settore turistico tra i due paesi. Hanno partecipato il ministro dei Beni culturali e del Turismo Franceschini e il suo omologo Luo Shugang

Il 21 gennaio il ministro per i Beni e per la Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini e il ministro della Cultura e del Turismo della Repubblica Popolare Cinese Luo Shugang hanno inaugurato l’anno della cultura e del turismo presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Hanno illustrato un programma pieno di eventi, dalla mostra dedicata a Leonardo da Vinci nella regione cinese del Chengdu all’esposizione dei guerrieri di terracotta cinesi nella Reggia di Caserta, che rappresenta il forte legame tra Oriente e Occidente. Presente Paola Severino, vice presidente della Luiss Guido Carli, tra i diversi relatori dell’incontro.

«La Via della Seta è da sempre un ponte tra la civiltà cinese e il mondo. Lungo questa via la Cina ha portato la carta e la stampa verso l’occidente e viceversa ha appreso matematica e medicina. Non è stata solo una via commerciale, ma un mezzo di scambio culturale tra i nostri paesi». Sono un esempio di questo le figure di grandi uomini come il mercante veneziano Marco Polo e il gesuita Matteo Ricci, simbolo dell’amicizia antica che lega i nostri paesi, ricordati dal ministro Luo Shugang. «Tutte le strade portano a Roma- il ministro cita il vecchio detto italiano- e questa nuova Via della Seta porterà ad una condivisione di esperienze sempre più attive tra Roma e Pechino. Il turismo è il mezzo migliore per realizzare questa condivisione e promuovere la nostra amicizia».

Il turismo è il nodo centrale dell’intero forum sulla cooperazione tra Italia e Cina che inaugura il 2020 come anno della cultura e del turismo tra i due paesi. Un anno che si concluderà a novembre con la visita del Presidente della Repubblica Mattarella a Pechino in occasione dei 50 anni dall’istituzione dei rapporti diplomatici. «Il programma delle iniziative culturali e turistiche è molto intenso e va oltre il 2020», il ministro Franceschini, nel suo discorso sottolinea che questo è solo l’inizio del sodalizio. «Le nostre storie si sono intrecciate tante volte, si sono perdute e poi ritrovate. Oggi dobbiamo renderle più forti. La Via della Seta ha cambiato il mondo, un po’ come internet, è importante tenerlo presente nell’era della globalizzazione. Un fenomeno che ha generato molta paura nelle comunità e la cultura è l’unico mezzo che abbiamo per contrastarla». Il turismo è il mezzo migliore per infondere curiosità verso culture diverse dalla nostra. Per questo motivo turismo e cultura sono legate l’una dall’altra e rappresentano il punto da cui partire per rafforzare i rapporti bilaterali di due paesi molto diversi tra loro, ma che condividono l’amore per la bellezza e un’importante cultura umanistica. Un binomio ripreso dal sottosegretario Lorenza Bonaccorsi che sottolinea come l’Italia abbia ricevuto ben 94 sentimenti positivi nelle recensioni di “Tripadvisor” del 2019. «Riuscite ad immaginare e ad elencare 94 reazioni positive diverse? Dobbiamo continuare a lavorare su questa scia e migliorare gli aspetti critici come l’accessibilità turistica e l’innovazione, con particolare attenzione ai giovani».

«Sono i giovani il mezzo migliore per diffondere la cultura». Paola Severino pone l’attenzione sull’importanza delle relazioni tra le università dei due paesi. «I programmi di scambio universitari sono fondamentali per favorire relazioni culturali tra diversi paesi. L’università Luiss Guido Carli ha attivi 16 programmi di partnership con la Cina e 3 programmi di doppia laurea. Quest’anno abbiamo 56 studenti cinesi, quando questi ragazzi torneranno a casa porteranno l’Italia con loro e lo stesso accadrà per i ragazzi italiani che studiano in Cina». Anche la delegazione cinese, composta dai maggiori imprenditori del settore turistico riconosce il ruolo fondamentale dei giovani. Secondo Yao Jun, direttore e presidente del “China OCT Group” leader nel settore turistico cinese «La nostra eredità è trasmessa ai giovani tramite il turismo, per questo è importante attirarli e permettergli di vivere esperienze vere durante i loro viaggi». Il mercato turistico cinese è cambiato molto con il tempo «Mentre in passato si privilegiavano vacanze in cui poter visitare diversi paesi europei oggi la domanda è unicamente per l’Italia». La nuova era e le opportunità derivanti dal progresso tecnologico hanno sicuramente influenzato il modo di viaggiare, bisogna prestare attenzione a questi cambiamenti e promuovere le nuove tecnologie. Un esempio di ciò è il pagamento digitale, largamente utilizzato in Cina grazie all’applicazione di messaggistica “WeChat”. Un servizio a cui difficilmente possono fare affidamento una volta arrivati in Italia e su cui occorre lavorare per migliorare gli standard di accoglienza.

«Cina e Italia hanno culture diverse, ma insieme possono armonizzare la bellezza dei loro paesi». L’armonia di cui parla il ministro Luo è il centro della cultura tradizionale cinese. Principio fondamentale che genera equilibrio e stabilità del mondo. Il simbolo dell’armonia sulla terra nella cultura cinese è il tempio del cielo di Pechino, costruito introno al 1420 per onorare il “Tian” (cielo), divinità principale nella religione tradizionale cinese. È interessante notare come il tempio appare in perfetta “armonia” con il Colosseo nel simbolo scelto per l’anno della cultura e del turismo tra Italia e Cina.