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Esclusiva

Marzo 13 2020.
 
Ultimo aggiornamento: Marzo 28 2020
Arrigo Sacchi: “Bisogna fare gruppo. Per la Serie A meglio i playoff”

L’ex commissario tecnico della Nazionale ha commentato la situazione del calcio italiano ed europeo durante l’emergenza Covid19

Quel sorriso non glielo levi. Arrigo Sacchi fa rima con calcio, sin dal 1985 quando il suo Parma, che militava in Serie B, eliminò il Milan dalla Coppa Italia. Lo stesso Milan che guiderà dalla stagione successiva, portandolo sul trono d’Italia e poi su quello d’Europa. In un momento complicato, inedito per tutti noi, l’ex commissario tecnico della Nazionale italiana si è espresso su vari temi, dalle misure anti-Covid19 al possibile futuro del campionato. Con disponibilità e il solito sorriso, quello che conosciamo tutti.

Quali sono i pensieri di questi giorni?

«Stiamo vivendo una situazione nuova, difficile. Abbiamo avuto la fortuna di non esserci negli anni bui della guerra e ora iniziamo a capire l’importanza di alcune cose che sembrano scontate. Quello che sta succedendo segnerà un’epoca. Ripartire sarà una liberazione per tutti».

Come sta vivendo l’isolamento?

«Bene, ho trent’anni di lavoro da recuperare e tante cose da fare (ride, ndr). Ma non sto riposando troppo, ho un’intera biblioteca da leggere».

Arrigo Sacchi Covid19
L’ex allenatore Arrigo Sacchi fotografato in occasione della conferenza stampa Mediaset per la presentazione dell’offerta televisiva Mondiali Russia 2018. Cologno Monzese, 7 Giugno 2018. ANSA/FLAVIO LO SCALZO

Riaffiorano i ricordi?

«Sto rivedendo tutte le partite della prima Coppa dei Campioni vinta al Milan. Ma è una cosa slegata dalle ultime vicende, avevo già iniziato a farlo per un libro che ho scritto».

Qualche giorno fa l’assemblea di Lega. Oggi qual è la soluzione migliore per il calcio italiano?

«Di solito quando si va a vedere un film c’è sempre il finale. Dispiacerebbe non averlo».

È verosimile pensare di scendere di nuovo in campo tra poco meno di un mese?

«Non saprei, non me ne intendo di decisioni di questo tipo. Non spetta a me parlarne».

Cosa pensa di un finale di stagione senza assegnazione dello Scudetto?

«Anche se oggi è una delle ipotesi in campo, non credo che si arriverà a questa soluzione».

E di eventuali playoff?

«Rappresentano l’ipotesi più seria in questo momento. Se il virus però andrà avanti, le possibilità saranno soltanto due: non assegnare il campionato o darlo a chi ora comanda la classifica. Soluzioni poco etiche in entrambi i casi».

arrigo sacchi playoff
Arrigo Sacchi visita il ritiro azzurro di Coverciano. Firenze, 7 ottobre 2014 ANSA/MAURIZIO DEGL’INNOCENTI

Si dice che gli italiani siano fratelli solo con la Nazionale in campo. È arrivato il momento di esserlo sempre?

«Quella del virus è una prova importante. Ma finché non investiremo davvero in cultura e ricerca sarà difficile essere generosi e modesti. Proprio come in una partita, nella vita serve correre, sacrificarsi e lottare per gli altri. È fondamentale avere un’etica del collettivo, del lavoro».

Un messaggio ai giovani?

«Bisogna fare gruppo, anche se viviamo in una società in cui è difficile riuscirci. Pensate che qualche anno fa, per trovare 20 persone disposte a dare la vita, sportivamente parlando, ne ho studiate più di 500. Serve imparare a rispettare prima noi stessi, poi gli altri. Cancellato il virus, il vero successo sarebbe quello di aver trovato una squadra. Nello spirito dell’educazione e del rispetto di tutti».