Attenzione! Questo articolo è stato scritto più di un anno fa!
!
Esclusiva

Aprile 20 2020
Margherita Panziera, un anno e tre saltelli verso Tokyo

La nuotatrice si racconta in un momento complicato per tutti. Lo sport è interrotto per il Covid19, ma l’azzurra non ha intenzione di fermarsi

La speranza di una medaglia, poi il timore di non gareggiare. Infine la certezza che fermare tutto sia la soluzione migliore. Per Margherita Panziera la salute ha la precedenza: «Rinviare l’Olimpiade era l’unica soluzione possibile, per la sicurezza di tutti». La 25enne di Montebelluna ha vinto la medaglia d’oro nei 200 dorso agli ultimi Europei di Glasgow, ma puntava forte sui Giochi Olimpici per continuare la sua ascesa. Una delusione che non le toglie il sorriso, ma che la spinge ad allenarsi più di prima per centrare i prossimi obiettivi.

Margherita Panziera, un anno e tre saltelli verso Tokyo
Margherita Panziera finora conta sette ori, un argento e quattro bronzi in carriera.

Quali sono le tue sensazioni?
«Era una decisione attesa, quasi sperata. Sarebbe stato difficile portare avanti i Giochi “in sicurezza” visto che nel villaggio olimpico ci sono migliaia di persone. Sia in Italia che nel resto del Mondo ci sono poi tanti atleti che non possono allenarsi o che sono stati costretti a ridurre il numero degli allenamenti. In questa situazione non avremmo avuto delle Olimpiadi alla pari, si sarebbe minato al FairPlay che è alla base di un evento del genere».

Come ti stavi avvicinando ai Giochi?
«Avendo ottenuto la qualificazione già a dicembre, ho iniziato la vera preparazione olimpica a gennaio. Di solito, le fasi di lavoro sono tre. Nella prima si bada alla quantità, nella seconda si punta alla qualità e poi, in prossimità della gara, c’è lo “scarico”. Terminata la fase 1, mi stavo preparando ai Campionati italiani, ma la stagione si è interrotta nel momento centrale della preparazione».

Se pensi a Tokyo, quello passato è un anno perso o può essere un anno guadagnato per arrivarci al top?
«Potrei vederlo come un anno perso perché mi sono allenata tanto per arrivare al meglio alla gara della vita. Vedere il percorso interrotto a metà fa male ma è una situazione inevitabile e di cui non si può incolpare nessuno. Penso però che le prossime settimane serviranno anche a riposarsi per ripartire. Non avevo qualche mese di pausa dalla quinta superiore, staccare la spina mi farà bene».

Cosa cambierà nella tua preparazione?
«La stagione del nuoto inizia a settembre e finisce ad agosto. Quindi, anche se bisognerà capire quando ci saranno le prossime gare, ricomincerà tra qualche mese per poi procedere come quest’anno. Forse eviterò le vacanze a dicembre perché in quel caso è complicato riprendere».

Margherita Panziera, un anno e tre saltelli verso Tokyo
Margherita Panziera vince l’oro nei 200 dorso agli Europei di Glasgow.

Hai sentito le altre ragazze del gruppo azzurro?
«Sì, ho parlato con un po’ di amiche per capire com’è la situazione in giro per l’Italia e lo stato d’animo è lo stesso per tutte. C’è chi, come me, riesce ad allenarsi una volta al giorno e chi, costretta dalla chiusura degli impianti, ripiega su esercizi a casa».

Pensi che con lo spostamento dei Giochi possa cambiare qualcosa per le tue avversarie?
«Rispetto al mondiale dell’anno scorso avere un anno in più può fare la differenza, ma bisogna vedere come andranno i prossimi mesi. Può anche darsi che sia un vantaggio o uno svantaggio per me. Non lo so, ma come loro cercherò di dare il meglio».

Qual è la soluzione migliore per i Mondiali?
«Posticiparli al 2022, anche se in quel caso ci sarebbe vicinanza con gli Europei. Di sicuro, meglio organizzarli dopo le Olimpiadi per dar modo a tutti di preparare quell’appuntamento al 100%».

L’anno che verrà sarà fondamentale. Ma fino ad oggi qual è stata la più grande emozione provata in vasca?
«Il primo oro agli europei di Glasgow è un momento che non dimenticherò mai, ma la mia gara preferita è il Settecolli del 2018. Doveva essere un “passaggio”, invece ho stabilito il record italiano in vasca lunga nei 200 dorso. Era fino a quel momento un primato storico, centrato da Alessia Filippi, e ho sempre nuotato con il desiderio di raggiungere un obiettivo del genere. È stata l’unica gara in cui sono uscita dalla vasca con lacrime di gioia».

Cosa fa Margherita Panziera prima di una gara importante?
«Sono molto scaramantica e faccio sempre le stesse cose in maniera schematica. So quando riscaldarmi, quando mettere il costume e quando andare in camera di chiamata. Prima di entrare in vasca tre saltelli, un po’ d’acqua addosso e sono pronta».