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Esclusiva

Dicembre 22 2020.
 
Ultimo aggiornamento: Dicembre 26 2020
«Te piace ‘o presepe?», arriva su Rai1 “Natale in casa Cupiello”

Con Sergio Castellitto, la trasposizione del capolavoro teatrale di Eduardo De Filippo nel 120° anniversario della sua nascita

Atto Primo. «No, nun me piace ‘o presepio». A parlare è Tommasino, avvolto fra le coperte, mentre tenta invano di difendersi dalle accuse di Pasqualino, lo zio, che si ritrova ora senza scarpe e senza cappotto a causa delle burle del nipote. Lucariello rivolge al figlio la solita domanda con la speranza di un «Sì!». Ma a Tommasino, detto Nennillo, del presepio non frega e nei tre di “Natale in casa Cupiello” non perde occasione per mostrarsi sfaticato, senza voglia di lavorare. Eppure, anche a Natale, le apparenze possono ingannare.

Andrà in onda questa sera, 22 dicembre, su Rai1 il film omaggio alla vita del genio partenopeo Eduardo De Filippo nel 120° anniversario della sua nascita. Regia di Edoardo De Angelis con l’interpretazione di Sergio Castellitto nei panni di Lucariello, di Marina Confalone (Concetta), Adriano Pantaleo (Tommasino), Tony Laudadio (Pasquale), Pina Turco, Alessio Lapice e Antonio Milo. Proiezione realizzata in collaborazione tra Rai Fiction e Picomedia.

«Te piace 'o presepe?», arriva su Rai1 "Natale in casa Cupiello”

La scena del mito teatrale di “Natale in casa Cupiello” si svolge nell’arco di cinque giorni durante i quali vengono rappresentate la camera da letto, (atti I e III), e la sala da pranzo (atto II). Sebbene l’opera si presentasse all’inizio come atto unico, in seguito fu arricchita da un primo e da un terzo, prologo e conclusione. La novità apportata da Eduardo sta nel superamento della tradizionale struttura della farsa, lasciandosi alle spalle lo scarpettiano teatro paterno verso un lavoro che è colmo di umanità e umorismo tragico. De Filippo fu figlio d’arte. Il padre, Eduardo Scarpetta, fu attore e commediografo nella Napoli di fine 1800.

Atto Secondo. Eduardo ci svela la miseria della vita, il dolore della quotidianità, ma la forza di affrontarla autoironici e consapevoli. La moglie Concetta, Nennillo, la figlia Ninuccia, lo zio Pasquale e Luca Cupiello sono protagonisti di situazioni comiche ma intrise di un’amara tragedia. I contrasti apparentemente esilaranti fanno da sottofondo a tensioni profonde e i personaggi emergono come volti addolorati nella franchezza.

«Te piace 'o presepe?», arriva su Rai1 "Natale in casa Cupiello”

La famiglia diviene il luogo di vicinanza forzata, dove ognuno sfoga la propria aggressività. Il bene, l’affetto, l’amore non svaniscono, ma assumono contorni tristi tra contrasti continui.

Oltre che simbolo e foto della famiglia unita, il presepe per Lucariello è fissazione. Scena nella scena, realtà dentro realtà. La sua composizione meticolosa è un momento attesissimo dal protagonista, l’unico in cui ha la possibilità di non essere vittima ma attore. Il presepe come antidoto all’oppressione della vita.

«Te piace 'o presepe?», arriva su Rai1 "Natale in casa Cupiello”

Atto Terzo. Con l’adulterio compiuto dalla figlia Ninuccia, inconciliabile col suo mondo, avviene per Lucariello una lacerazione definitiva. Il finale è ricco di scene grottesche e pietose, di risate e amarezze. Tommasino, inscalfibile fino ad ora, si scioglie alla domanda che suo padre gli rivolge in punto di morte: «Te piace ‘o presepio?». Natale in casa Cupiello sconfina dall’ambito testuale per farci godere la recitazione di un De Filippo straordinario, dal viso asciutto e solcato dalle rughe, ma anche di sonorità, mimiche, balbettii e silenzi caratteristici dell’essenza partenopea.

«Ho avuto il privilegio di vedere Eduardo in tv negli anni ’70 e ’80. È inimitabile. Sia nell’interpretazione che nella lingua verace napoletana che nessuno potrà ripetere. Ma Castellitto è bravissimo e sarà all’altezza del ruolo. Una volta il teatro veniva trasmesso il venerdì in Tv, “Natale in casa Cupiello” è uno spaccato di colore della napoletanità, con gli aspetti positivi e negativi: c’è chi ama seguire le tradizioni, chi se ne frega, chi ha problemi col marito, sono eventi che tengono unita la famiglia restituendone l’intimità, anche nei guai. Vederla oggi, alla fine di quest’anno, ci dà un valore in più», conclude per noi Teresa Villani, docente di letteratura italiana e latina ed esperta di drammaturgia napoletana: un giudizio utile nel goderci lo spettacolo.