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Esclusiva

Febbraio 19 2021
Cos’è il gender gap ce lo spiegano i dati

Parità di genere e disoccupazione femminile. I numeri italiani fotografano un paese ancora incapace di colmare il divario nel mondo lavorativo

«Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge». Così il presidente del Consiglio Mario Draghi, che nel suo discorso al Senato sottolinea l’importanza del coinvolgimento delle donne nel rilancio del Paese.

Proprio la parità di genere è uno dei settori a cui dovrebbero essere dedicati i fondi del Next Generation Eu. È il piano europeo di aiuti per gli stati più colpiti dalla pandemia. L’Italia ne è consapevole, lo dimostrano le linee guida del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il programma che presenteremo all’Ue nell’ambito del Recovery Plan. «Realizzare una piena emancipazione economica e sociale della donna è una priorità», scriveva nel documento la squadra di ministri dell’ex premier Conte prima della crisi. Un obiettivo da raggiungere aumentando l’occupazione femminile, favorendo misure a sostegno dell’imprenditoria e promuovendo il miglioramento delle infrastrutture, asili nido e scuole per l’infanzia su tutte.

Obiettivi che sembra condividere anche il primo ministro Draghi. per questo, afferma, «è necessario un riequilibrio del gap salariale e un sistema di welfare che permetta alle donne di dedicare alla loro carriera le stesse energie dei loro colleghi uomini, superando la scelta tra famiglia o lavoro».

Ma a che punto è la parità di genere in Italia? Ecco qualche dato.

In media, nell’Unione europea il tasso di occupazione maschile (74%) è più alto di quello delle donne (63%). Sono i dati relativi al 2019, l’anno che precede l’inizio della pandemia da Covid-19. Prendendo a esempio sei paesi dell’UE iniziano a emergere delle differenze di genere nell’occupazione. Il nostro confronto è tra Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia e Spagna.

Le disparità diventano più evidenti guardando ai disoccupati.  

Cos’è il gender gap ce lo spiegano i dati

L’Italia è terza nel triste primato della disoccupazione femminile, preceduta da Grecia e Spagna, paese però che come mostra il grafico precedente (Tasso di occupazione 2019) ha un più alto tasso di occupate. Fanno eccezione Francia e Germania, l’unico stato dove sono più gli uomini a essere senza lavoro.

L’anno della pandemia ha iniziato il suo cammino sulle percentuali del 2019. Analizzando più da vicino il nostro paese, mese per mese, da dicembre 2019 a dicembre 2020 con un grafico a linee, non sorprende che il tasso di disoccupazione maschile sia più basso del secondo, confermando che in Italia, come diceva anche il grafico del 2019, ci sono più donne disoccupate rispetto agli uomini. Ma entrambe le linee si muovono in modo sincronizzato: precipitano tra marzo e aprile, i mesi del lockdown. Ci si poteva aspettare un aumento del tasso di disoccupazione, un picco verso l’alto, invece la disoccupazione diminuisce.

Cos’è il gender gap ce lo spiegano i dati

Il tasso di disoccupazione, infatti, non è sufficiente a descrivere gli sviluppi del mercato del lavoro nelle circostanze attuali, segnate da un allentamento dell’occupazione che ha coinvolto tutta l’Europa. Per ricercare i motivi di questa picchiata del tasso di disoccupazione nel nostro paese, è necessario guardare tra le pieghe degli inattivi, quella fascia di popolazione che non ha un lavoro né lo cerca. Ed è proprio qui che si annida la differenza di genere maggiore. Una differenza che non solo è disuguaglianza, ma anche una sconfitta per la popolazione italiana.

Cos’è il gender gap ce lo spiegano i dati

Pe usare le parole del presidente del Consiglio, abbiamo oggi «uno dei peggiori gap salariali tra generi in Europa, oltre una cronica scarsità di donne in posizioni manageriali di rilievo». Con l’auspicio che sia un punto di partenza e non solo mera constatazione.

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