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Esclusiva

Febbraio 8 2023
Ora trovate l’assassino di mio figlio

La famiglia Ciatti dopo la sentenza: “Il vero condannato è Niccolò che ballava in discoteca con amici”.

23 anni di reclusione. I giudici della Corte d’Assise di Roma, dopo 3 ore in camera di consiglio, hanno emesso la sentenza contro il ceceno Rassoul Bissoultanov che nella notte tra l’11 e il 12 agosto del 2017 ha ucciso in Spagna il 22enne Niccolò Ciatti. Confermato l’omicidio volontario ma non l’aggravante dei futili motivi. Il Pm Erminio Amelio, durante la requisitoria tenutasi ieri nell’aula bunker del carcere di Rebibbia, aveva chiesto per l’imputato l’ergastolo paragonando il caso alla vicenda di Willy Monteiro Duerte.

Il commento del padre Luigi a Zeta

“Visto le richieste del Pubblico ministero pensavamo che gli fosse riconosciuto l’ergastolo ma 23 anni sono una pena poi severa della spagnola. Non gli sono state riconosciute le aggravanti per futili motivi che io non comprendo molto perché se non ci sono i futili per chi uccide un ragazzo in discoteca mentre sta ballando… lascia il tempo che trova. L’unica cosa che ci interessa è che questo assassino venga cercato e arrestato. Gli avevano concesso la libertà e l’obbligo di firma a ridosso di una condanna di 15 anni di carcere. Spero che questa sentenza serva affinché si intensifichi la ricerca dell’assassino di mio figlio perché non riusciamo a pensarlo libero. Non avremo mai soddisfazione ne contentezza perché purtroppo il vero condannato innocente è Niccolò che quella sera ballava con amici in discoteca. Nessuno ce lo restituirà quindi per lo meno vada in carcere”.

L’omicidio

Il 12 agosto 2017 Niccolò Ciatti era in vacanza con amici. Durante una serata nella discoteca St Trop è stato preso di mira da un gruppo di cittadini ceceni. La situazione precipita quando il gruppo di ragazzi originari di Scandicci viene accerchiato e aggredito senza motivo. Le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza interne al locale mostrano la violenza cieca con cui Rassoul Bissoultanov, 26 anni, si lancia contro il 23enne. Uno spintone poi un calcio all’altezza della testa. Niccolò è morto per un edema cerebrale causato da quell’unico colpo sferrato dal ceceno esperto di arti marziali. Altri due connazionali di Bissultanov, Khabibul Kabatov e Movsar Magomedov, sono stati fermati dalla polizia spagnola. Nonostante il ricorso presentato dalla famiglia Ciatti per far processare anche Magomedov la sua posizione è stata archiviata. Recentemente, la Procura di Roma ha chiesto due mandati di cattura europei per i due connazionali di Bissultanov.

La sentenza spagnola

Rassoul Bissoultanov era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Girona a 15 anni di reclusione. Il Pm spagnolo Victor Pillado aveva chiesto per il ceceno 24 anni di reclusione chiedendo il riconoscimento delle aggravanti mentre la difesa puntava sul riconoscimento dell’omicidio preterintenzionale per cui in Spagna è prevista una pena massima di 4 anni di carcere. La giuria popolare aveva ritenuto il ceceno colpevole di omicidio volontario ma la pena era stata minima. Bissoultanov risulta ancora latitante dall’estate scorsa.

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