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Esclusiva

Marzo 3 2021.
 
Ultimo aggiornamento: Marzo 4 2021
Il cinema si fa nelle sale cinema

Il General Manager del The Space Cinema, Francesco Grandinetti, ha raccontato come una grande catena di cinema sta vivendo questo periodo molto difficile per il settore.

«Siamo convinti che la sala sia qualcosa di socialmente irrinunciabile perché, come diciamo da sempre, permette davvero di “staccare” dal mondo». Francesco Grandinetti, General Manager del The Space Cinema, ha raccontato come una delle catene di cinema più grande sul territorio italiano sta vivendo questo periodo molto difficile per il settore.
«Già durante il primo periodo di sospensione delle attività avevamo elaborato i protocolli per garantire il distanziamento e il più alto livello di sicurezza possibile, per il pubblico e per lo staff abbiamo preso esempio dal modello di Taiwan, dove opera un’altra divisione internazionale del Gruppo Vue, di cui fa parte The Space Cinema. Il Paese ha maturato importante esperienza dalla SARS nel 2003 e dai protocolli contro l’influenza suina nel 2009, e lì non abbiamo mai chiuso i cinema durante il periodo di pandemia da Covid-19, ed è stato possibile fare tesoro della pregressa esperienza taiwanese per mettere a punto un sistema di prevenzione e sicurezza che ci ha guidato anche per l’Italia. Il personale è stato adeguatamente formato e dotato di tutti gli strumenti e dispositivi di protezione utili a minimizzare il rischio. Inoltre abbiamo sviluppato un nuovo sistema intelligente di assegnazione dei posti, che rende automaticamente impossibile l’acquisto di posti vicini a quelli già scelti da altri spettatori, garantendo il rispetto della distanza tra le persone o i gruppi di persone (come le famiglie o i congiunti). Insomma, non siamo sicuramente rimasti fermi, anzi, ci siamo impegnati da subito per essere pronti a ripartire dal primo giorno utile. Alla luce delle più recenti decisioni sul tema della possibile riapertura delle sale siamo già nuovamente al lavoro prendendo come requisito essenziale e primario proprio la sicurezza del personale e del nostro pubblico».

Sala, Francesco Grandinetti, General Manager di The Space Cinema
Francesco Grandinetti, General Manager di The Space Cinema

Teme, conoscendo il settore, ci saranno delle sale che non riapriranno più? Avete avuto, come categoria, degli aiuti economici o iniziative da parte del mondo dello spettacolo per compensare in parte le perdite di questi mesi?

Inevitabilmente gli effetti di questa chiusura prolungata si faranno sentire, a più livelli e con diversa entità, su tutto il settore. Arrivavamo da un 2019 che aveva fatto registrare numeri da record, e ci apprestavamo a un 2020 partito altrettanto bene e con grandissime aspettative per il seguito. Non possiamo che augurarci che nessuno rimanga indietro e che tutti possano tornare a fare il proprio mestiere.
In questi mesi le istituzioni si sono movimentate per dare supporto economico al settore. Nel frattempo anche dalla stessa industry sono arrivati segnali di speranza e entusiasmo in attesa della ripartenza, anche attraverso iniziative che hanno coinvolto tutti i player della filiera. Solo di recente ricordiamo la campagna #Perilcinema di Campari e “Solo al cinema”, proposta dalle associazioni di categoria, supportata da uno spot molto coinvolgente (si è visto anche in TV) che racconta quanto siano uniche le emozioni che si possono vivere solo in sala. La campagna ha avuto un’ottima copertura e un riscontro positivo del pubblico.

La Warner ha fatto sapere che, solo in America, i film del 2021 usciranno contemporaneamente sia nelle sale che nella piattaforma on-demand di HBO. Teme che una cosa del genere possa succedere anche in Italia? Avete ideato qualche strategia, una volta che l’emergenza coronavirus sarà finita, per contrastare il proliferare delle piattaforme on-demand?

Ognuno è libero di prendere le decisioni che ritiene più opportune per rispondere alle proprie esigenze, che in questo caso sono per lo più esigenze economiche. Inoltre, si tratta di misure straordinarie per far fronte ad eventi straordinari. La questione non rappresenta un timore poiché sappiamo che i clienti hanno voglia di cinema in sala, di un’esperienza fuori casa, sicura e piacevole. Il buio della sala, la condivisione di emozioni e sentimenti con altre persone e il ruolo sociale, educativo e culturale del cinema sono fattori insostituibili. Noi siamo in grado di fornire questa esperienza, rispetto a ogni altra offerta che impropriamente utilizza spesso la parola cinema.
Non si tratta di contrastare, ma di integrazione con le piattaforme. Non immaginiamo un futuro in cui le persone non usciranno più di casa per vedere un film in compagnia. Parliamo con sicurezza del forte desiderio di tornare al cinema proprio grazie all’entusiasmo ricevuto dopo alcune offerte e promozioni lanciate in queste settimane, una su tutte, The Space Pass: l’unica card attualmente disponibile in Italia, che permette la visione di tutti i film tutti i giorni, per tutto l’anno, con un unico abbonamento, in tutti i multisala del circuito The Space. L’abbiamo lanciata ad un prezzo speciale per un solo giorno, prima delle feste di Natale, e la risposta è stata enorme: centinaia di persone hanno sottoscritto un abbonamento per fruire di un servizio che non è ancora disponibile, né si sa quando lo sarà e per quanto tempo. Per noi è segno di grande ottimismo e di fiducia.

Può darci una sua visione su come sarà il futuro dell’industria cinematografica? Sale e piattaforme on-line troveranno un equilibrio di convivenza come è successo con il diffondersi della televisione, o la situazione è diversa in questo caso?

In realtà questo succede già. Quello tra la sala e il pubblico è un rapporto speciale e prezioso, che si fonda su una esperienza sociale di intrattenimento su cui The Space Cinema ha basato ogni singola attività dentro e fuori dalla sala stessa. Dall’altro lato, gli Studios e gli attori vogliono essere sul grande schermo, abbiamo una line up incredibile per il 2021: alcuni dei titoli più attesi dello scorso anno sono solo ritardati e non inviati direttamente alle piattaforme, a dimostrazione della fiducia degli Studios e della loro convinzione di attendere pur di stare in sala. Il valore economico, di marketing ed emotivo dell’essere sul grande schermo è enorme. L’altra faccia dei rinvii e delle mancate uscite è che potremo contare su titoli di assoluto rilievo che sono in rampa di lancio da due anni e che avremo modo di vedere concentrati nei prossimi diciotto mesi. La visione, per concludere, è di un futuro in cui le piattaforme faranno le piattaforme, lo streaming farà lo streaming, mentre il cinema (la sala) farà il cinema, e continuerà a essere quella che è stata definita ‘l’organizzazione culturale più vicina a casa per moltissime persone’.

Il cinema si fa nelle sale cinema

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